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Castelnovo ne’ Monti, giunta in rosa

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"Molti nostri elettori, che definisco un po' ingenui, mi hanno detto: 'Ora dovete fare guerra alla maggioranza'. Non mi riconosco in questo modo di intendere l'opposizione, che ritengo invece vada fatta sui contenuti e sulle decisioni assunte e non contro le persone". Così Alessandro Davoli, capogruppo di "Castelnovo libera", che rappresenta il centrodestra locale, nel suo primo intervento nel parlamentino di Castelnovo ne' Monti, insediatosi quest'oggi.

Alla "prima" mancavano Enrico Romagnani e Marco Favali, entrambi esponenti di "Castelnovo insieme", il gruppo (centrosinistra) che ha vinto le elezioni, permettendo a Gian Luca Marconi di proseguire nell'incarico di primo cittadino. Questi ha ringraziato i cittadini per la fiducia che gli è stata rinnovata e, rivolto alla platea, oggi numerosa (tra il pubblico anche il comandante della Polstrada di Castelnovo, Roberto Rocchi), si è augurato che la comunità continui a seguire i lavori del Consiglio anche prossimamente.

Liana Gatti, che era stata eletta nel gruppo di Davoli, non era presente sui banchi, avendo, pochi giorni dopo le consultazioni (il giorno 15 scorso), rassegnato le sue dimissioni. Il collega di schieramento Luigi Cagni ha chiesto la parola per esprimere al proposito il proprio disappunto. Viene immediatamente surrogata da Mattia Davoli, figlio di Alessandro e di lui vicino di sedia, che, primo dei non eletti, subito da oggi è quindi consigliere comunale effettivo.

Dopo le operazioni di convalida dell'elezione del sindaco e dei consiglieri, si passa alla brevissima formula del giuramento. Subito dopo Marconi elenca i componenti della nuova giunta, in cui il colore rosa (donne) supera l'azzurro per 4-3. Il tasso di rinnovo è di 3 su 7.

Questi i nominativi e le relative deleghe dei nuovi assessori:
- Gian Luca Marconi (sindaco): affari generali; bilancio; personale; sanità; comunicazione; partecipazione; urbanistica; lavori pubblici;
- Cosetta Gattamelati (vicesindaco): attività produttive; artigianato e commercio; edilizia;
- Savio Bertoncini: volontariato e associazioni; solidarietà; protezione civile; gemellaggi; frazioni;
- Filomena Mola: ambiente; verde; mobilità sostenibile; traffico e trasporti; pari opportunità;
- Mirca Gabrini: scuola e formazione professionale; servizi sociali; famiglia;
- Paolo Ruffini: sport; turismo e promozione del lavoro;
- Francesca Correggi: cultura e giovani.

Entrano per la prima volta deleghe come quella per le frazioni e per la famiglia.

Aria in genere da "volemose bene", ma Davoli, da cui forse il pubblico si attendeva le dichiarazioni più bellicose stante anche una campagna elettorale piuttosto dura, nel suo intervento non ha mancato di "avvertire" la nuova amministrazione che "non farà sconti". Nessuna guerra, ribadisce, ma "saremo molto attenti a vagliare tutti i provvedimenti e le conseguenti azioni, pronti a rivolgerci, se necessario, anche alla magistratura". Una nota, facile da leggere come rivendicazione, è stata poi diretta al proprio campo politico, laddove il neocapogruppo ha voluto rimarcare il proprio risultato elettorale: "Abbiamo ottenuto 260 voti in più di quanto incassato nel 2004 dalla 'Lista civica'". Un sassolino tolto dalla scarpa, insomma. Non è mancato neppure un riferimento ad un volantino (quello dell'ex assessore Maioli, ndr) distribuito nel periodo di campagna elettorale: "Sono state dette cose inesatte; voglio informare che per la mia attività professionale riceverò un riconoscimento dal ministero degli affari esteri".

Alice Manfredi, una delle giovani leve entrate in Consiglio, designata come capogruppo della maggioranza, ha anch'essa voluto ringraziare gli elettori per il risultato che hanno permesso e si è augurata che il clima con gli altri gruppi si mantenga costruttivo, a beneficio della collettività. Ha poi aggiunto: "Un ringraziamento particolare vogliamo rivolgerlo a Walter Davoli per il suo eccezionale impegno".

Federico Tamburini, capogruppo di "Persone e montagna", ha detto nel suo breve intervento: "L'essere qui oggi significa per noi assunzione di responsabilità. Non abbiamo un partito che ci guidi e che ci dica cosa dobbiamo fare. Agiremo per il bene del paese".

Luigi Bizzarri, infine, capogruppo ed unico consigliere della lista "Castel-Nuovo", ha ammesso la "nostra pesante sconfitta, che deriva da un brutto clima che ha polarizzato il voto verso gli schieramenti maggiori". Ma ha anche fatto presente al gruppo di centrodestra che "non vi è granchè da enfatizzare nel loro risultato (il 28%, ndr) dato che già nel 1995, nel primo appuntamento elettorale col sistema maggioritario, era al 29%... ". Ha concluso augurandosi "maggiore apertura rispetto al passato verso le proposte che non faremo mancare, cercando di dare il nostro apporto".

Marconi nel suo intervento conclusivo ha annunciato, tra le altre cose, l'intenzione di voler procedere ad una "deburocratizzazione" dell'azione amministrativa.

Quindi - ultimo punto - si è proceduto alla nomina della commissione elettorale. Sono risultato designati Cagni, Orlandi e Manfredi (membri effettivi, il primo per la minoranza e gli altri per la maggioranza) e Severi, Marazzi e Mario Attolini (membri supplenti, i primi per la maggioranza e il terzo per la minoranza).

In un'oretta scarsa si è concluso il primo appuntamento della nuova legislatura. Ora, al lavoro.

6 COMMENTS

  1. Il bello della politica….
    E’ che ciascuno può proporre una propria chiave di lettura degli eventi, visto che NON trattasi di scienza esatta. Anzi, spesso si tratta di tutt’altro… Neppure io ho compreso le reali motivazioni che hanno portato alle dimissioni la sig.ra GATTI e avrei voluto conoscerle, per voce della diretta interessata (che, notoriamente persona molto franca, è abituata a NON fare tanti giri di parole) prima di giudicare. Problemi famigliari? Mi auguro di no. Mancato pieno raccolto dei voti PDL-Lega (differenziale di oltre 800 voti tra europee e comunali)? Ma allora non si spiegherebbe l’euforia del capolista. Boh… Vorrei però sottolineare che, se ben ricordo, nel 2004 vi era la lista di Vincenzo Ferrari che, pur civica, si richiamava anch’essa al centrodestra, avendo avuto, se non erro, personaggi del calibro di Liborio Cataliotti a supporto. Dove sono finiti quei voti? Difficilmente a Tamburini, che in molti collocano, a torto o a ragione, nell’area ex Margherita. A Bizzarri? Non credo proprio! Mah… E’ pure ragionevole la critica di Cagni che, dice, non puoi candidarti per raccogliere voti e fiducia delle persone eppoi dimetterti, ancor prima del primo Consiglio. Ma a volte le dimissioni possono anche essere il segno di una certa onestà intellettuale: non raggiungo lo scopo che mi ero prefissato e quindi passo la mano. Comunque sia, ora, sbrigate le formalità di rito, osserveremo i consiglieri al lavoro, nel disbrigo dei nostri affari interni (anche gli specialisti in affari esteri), per poi, tra 5 anni, regolarci di conseguenza. Perchè solitamente neppure l’elettore è molto propenso agli sconti o ai saldi di fine stagione (politica)… Ho notato che tra il pubblico vi erano diversi ex-consiglieri…

    (Umberto Gianferrari)

  2. Buonismo a senso unico
    Troppo comodo invocare la “fattiva collaborazione” e la “serenità” da vincitori; più difficile è praticarle quando si è ripetutamente sconfitti (vedi il comportamento dell’opposizione sul piano nazionale).

    (Francesco Tondelli)

  3. Liana Gatti
    Sig. Gianferrari, sono d’accordo con lei, chi riceve voti di preferenza dovrebbe dire ai suoi sostenitori il motivo delle dimissioni. Nella passata legislatura Liana ha condotto una opposizione ritengo sicuramente all’altezza della situazione, per cui non vedo motivi plausibili per questa decisione. La chiave di lettura potrebbe essere la stessa che ha portato alla nomina del candidato sindaco della sua coalizione, poi, non avendo “sfondato” e non avendo portato il figlio in Consiglio (quello che rispondeva ai quesiti rivolti al padre asserendo che lo faceva perchè lo conosceva bene) hanno dimissionato Liana. In questo modo il “pargolo” è entrato in Consiglio e quando il padre non potrà rispondere lo fara lui.
    Sig. Tondelli, facciamocene una ragione. Il risultato delle urne a Castelnovo è stato chiaro: nel calcio se si vince 10 a 0 oppure 1 a 0 sempre si vince.
    Cordiali saluti.

    (Lollo Mariani)

  4. Liana Gatti e il “pargolo Davoli”
    Di certo l’opposizione dei consiglieri Gatti(area Pdl) e Cagni (area Udc) è risultata gradita dal proprio elettorato di riferimento, che li ha rieletti (non a tutti i consiglieri uscenti è capitato…). Come ripeto, non credo che si possa giudicare la decisione della sig.ra Gatti senza conoscere le reali motivazioni. Quello che lei definisce il “pargolo Davoli” le posso assicurare che ha preso voti perchè brilla di luce propria; l’ho sentito parlare alcune volte in presenza dell’on. Alessandri e le assicuro che il ragazzo ha una sua personalità ben definita… Mi pare abbia molte delle qualità del padre, senza averne i difetti (lo ha dimostrato anche in campo professionale); sono certo che nei prossimi 5 anni avrà modo di dimostrarlo. E’ vero che 1 a 0 oppure 10 a 0 è comunque sconfitta, ma nel secondo caso chi soccombe è molto inferiore al vincente… Nel primo caso invece… potrebbe anche avere subito un autogol…

    (Umberto Gianferrari)

    P.S. – Che bello quando tutti i commenti sono FIRMATI VERAMENTE!


  5. Passano gli anni e i turni elettorali ma vedo che a sinistra non si guarisce da due delle patologie più tipiche di quello schieramento: la mancanza di rispetto per gli avversari (e per chi li ha votati) e la dietrologia.

    (Francesco Tondelli)