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Punto croce: terminato il corso a Castelnovo ne’ Monti

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Si è concluso nella tarda serata di ieri, con un incontro in più rispetto al previsto, il corso di punto croce organizzato dall’“Associazione italiana Punto Croce”.
Insegnanti sono state Alda Ferri, Dimma Fontanesi, Fiorella Giaccheri e Laura Capanni che con pazienza hanno messo a disposizione delle allieve la loro perizia e competenza.

Già nella prima delle cinque serate l’adesione è stata elevata, tanto che non è stato semplice seguire singolarmente le nuove “adepte” di quest’arte, non facile, ma di grande soddisfazione.
Ricordiamo infatti le mostre alle quali le nostre compaesane hanno esposto i loro lavori ottenendo un largo consenso anche tra le più esperte.

A fine corso è restata una decina di signore che continuerà a ricamare ogni martedì sera, presso la Casa del Volontariato, nel centro storico di Castelnovo ne’ Monti dando vita, speriamo, ad una delegazione locale.

“Per il momento siamo contente di trovarci assieme a ricamare ma, soprattutto a chiacchierare e ad organizzare gite ed incontri con le associate delle altre delegazioni”, asserisce Dimma Fontanesi Tagliati, “tra circa un anno, se saremo in numero sufficiente, costituiremo la delegazione di Castelnovo. Un progetto ambizioso al quale teniamo moltissimo”.

Speriamo di vederlo realizzato e di ammirare presto una mostra “personale” delle nostre ricamatrici castelnovesi.

1 COMMENT

  1. Un bel tempo
    Ho letto con tenerezza questa notizia, mi ha rimandato un sapore di altri tempi quando le @Cresdore#C si trovavano a chiacchierare intorno al fuoco e facevano la calza, in “veggio”. In un’epoca di individualismo estremo, di tutto pronto al consumo veloce, prendersi un tempo per sostare in qualcosa di preciso, lento e curato è una meditazione che fa bene. Il ricamo, come tutti i lavori a mano, obbligano all’attenzione, alla pazienza, all’umile attitudine dell’attesa che poi, in un tempo successivo, si vedrà il risultato, forse secondario al tempo della costruzione e della creazione. Penelope tesseva e occupava così il tempo vuoto che la separava da Ulisse, metafora della cretività salvifica per l’umanità. La capacità di creare e di attribuire un significato a quanto creato con le proprie mani è tipico dell’uomo e soltanto dell’uomo. Inoltre in psicologia sociale grande importanza viene attribuita alla condivisione di segreti e pareri sulla comunità attraverso il parlare comune, uno dei mezzi più semplici con cui poi si creano le opinioni. Bella quindi la funzione “terapeutica” di queste iniziative che uniscono socialità e creatività.
    Perché non continuare anche con l’uncinetto, il lavoro a maglia, lavori di sartoria semplice? Nell’attesa, un sorriso.

    (Ameya)