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AAA Cercasi centrodestra in montagna

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C’era una volta Bonferroni, esponente di spicco della destra democristiana. C’era una volta e, almeno sulla carta, non c’è più.
E’ un fatto inoppugnabile: all’Appennino manca un esponente di centro destra guida cui fare riferimento, politicamente parlando, per le tante troppe questioni local-nazionali.
Se a sinistra questa “cabina di regia” è assai rappresentata dai vari Pignedoli, Masini, Giovanelli e, naturalmente, Fantuzzi, per il centro destra reggiano così non è. Forse l’Appennino sconta un problema che è del comando berlusconiano provinciale (che non c’è), come già lamentava su Redacon il signor Gianferrari.

Prima domanda: questa situazione ha qualche svantaggio per il cittadino comune? Sicuramente sì. Perché il monocolore che ininterrottamente governa la stragrande maggioranza di comuni ed enti di fatto si trova senza un interlocutore garante e di controllo. In trincea si trovano solo le minoranze di Comuni ed enti schiacciate da numeri esigui, pur encomiabile espressione di senso civico e volontariato. E quando hanno ragione nessuno li ascolta, anche se si rivolgono al prefetto, senza risultato.

Seconda domanda: al governo c’è il centro destra, vorrà pur dire qualcosa? Non è così per i montanari. A livello locale manca il trait d’union dell’Appennino con Roma. Non lo è il troppo distante e guastallese Alessandri (Lega), non lo sono le sporadiche telefonate sul territorio di Barbieri (Pdl), non lo è il casinese Filippi (Pdl), ora attento a non perdere il treno per la riconferma in Regione. Vieppiù i tre sono agli antipodi, in fatto di differenti stili, luoghi di vita e reciproca simpatia. E il centro destra ancora deve definire chi ne sarà guida in Regione.

Terza domanda: questo cosa comporta? Che possono accadere strane cose senza che la montagna conosca il nome dell’interlocutore di centro destra cui chiederne conto. Un esempio: il governo (di centro destra) e la Regione (di centro sinistra e in anticipo sui tempi) smantellano il sistema delle Comunità Montane e, peggio ancora, il governo, banalizza lo status di riconoscimento di comuni montani. Male. Ma ai montanari nessun esponente di centro destra sente il dovere di potere dare risposte su questo. Basterebbe, anche, provare a mettere nell’angolo il centro sinistra sulla connivenza nello smantellamento comunitario: non lo fa nessuno. Altro esempio: da alcuni mesi, complice un rumoroso Comitato, torna a esplodere il caso statale 63. Il centro sinistra che fa? Opera come se il comitato non esistesse e invia per Natale alle famiglie un volantino a colori (firma Pignedoli – Govi). Titolo: “Strada statale 63, enti locali in prima linea… e il Governo”? Tranquilli: dal centro destra nessuna risposta, perso come è in rivoli di beghe locali o in correnti che, sicuramente, hanno causato cattive influenze. L’annunciato traforo della Sonia sotto elezioni resta solo un bel sogno.
Altro esempio: il Secchia si porta via la Gatta Pianello. Scoppia la polemica e la domanda di Giovanelli (presidente del Parco, Pd) ad Alessandri (Lega) sulla dichiarazione dello stato di emergenza avrà risposte in tempi a noi sconosciuti. Alessandri ci farà sapere.
Forse ha ragione Giovanardi: d’altronde cosa c’è tra Modena e Parma? Il nulla…

Quarta ed ultima domanda: cosa resta? Su Redacon e in Provincia si fa ammirare uno sgangherato (nei modi ma non nella buona volontà) Romano Albertini (Lega Nord). Imprenditore di Cavola ha deciso di tuffarsi anima e corpo nella vita sociale dell’Appennino, a modo suo. Se avesse i carismi del leader sarebbe travolgente.
Agli elettori, miopi, di centro destra buon anno augura Malvolti su Redacon, una bella analisi che resta priva di risposta: nell’attesa che il partito dell’amore si ricordi che esiste anche l’Appennino.

3 COMMENTS

  1. Trovato!
    Davvero è sconcertante, sig. Fulminant, ritrovarsi ad essere partito di governo e al contempo privi di un esponente diretto di quel partito in loco. Come ho già detto, andare al Consiglio comunale e vedere esponenti anche di di Rifondazione e NON vedere quello del Pdl mi stupisce. Neppure fuori dal Consiglio comunale! Ma, stando alle chiacchiere da bar (?), pare che un Tizio sia stato nominato REFERENTE UFFICIALE PDL! Selezionato da chi? Quali i criteri? Quale il curriculum? Per le battaglie che ha fatto contro la sinistra o per quelle che farà? O per quelle che NON ha fatto? Frutto delle indicazioni raccolte ai gazebo per le pre-adesioni al Pdl? Ora quindi possiamo stare tranquilli? Vorrei una conferma PUBBLICA al riguardo da parte dell’on. Barbieri o Fabio Filippi o Tommaso Lombardini o Giuseppe Pagliani, ecc…. Lancio dal trampolino di @CRedacon#C un appello a coloro che, come Claudio Guidetti o Vanda Giampaoli, anche dai quotidiani, imputano al Pdl le accuse di essere un partito incapace a rappresentare le istanze della base, perennemente commissariato (da chi e da quanti?), privo di una vera democrazia interna (ovviamente nessun incarico di rilievo potrà essere riservato al Guidetti e/o alla Giampaoli e/o al sottoscritto! Non vorrei si pensasse che qualcuno è mosso da secondi o terzi o quarti fini…). Perchè non facciamo come il Pd di Luzzara? NON ci concedete la democrazia (primarie)? Ebbene; faremo un Pd diverso! Il Pd si spacca e nascono i Democratici per Luzzara! Perchè chi non si rassegna alla situazione attuale non prova a dare vita ad un Pdl diverso? Un Pdl che nasce dalla base senza aspettare che qualcuno, da Roma o da Arcore, ci faccia da balia? Una base che conta più del vertice non è del resto il concetto di “piramide rovesciata” espresso ed auspicato anche dal Cavaliere stesso? Partito Democrazia e Libertà o, più semplicemente, “PER LA LIBERTA'” come da idea già partorita a suo tempo dall’amico Rivoli, consigliere comunale a Collagna. Partorita, chissà perchè… Insomma, a mali estremi estremi rimedi: si tratterebbe di una vera e propria opera di (scusate il termine) RIFONDAZIONE!

    (Umberto Gianferrari)


  2. Che alla montagna reggiana, come si evince dalla rispettabile opinione del Sig.”Fulminant la Penna”, manchi un …esponente di centrodestra guida potrà anche corrispondere al vero. Ma appare altresì di evidenza lapalissiana come anche il centrosinistra assomigli, nella migliore delle ipotesi, alla Nike di Samotracia. Ciò premesso vorrei sommessamente ricordare come ai tempi dell’impero romano i due @Ccastrum#C erano posizionati oltre Secchia, l’odierna Modena, e oltre Enza, l’attuale Parma. Regium Lepidi, cioè Reggio Emilia, era deputata, peraltro saltuariamente, al solo cambio dei cavalli. Orbene da allora Modena e Parma si sono legittimate nel corso dei successivi secoli con loro vicende storiche, culturali, artistiche, letterarie e per ultime imprenditoriali di assoluta importanza ed eccellenza. A differenza della quasi nullità, come argutamente sottolinea Giovanardi, di Reggio Emilia.
    L’evolversi della storia, maestra di vita mai sufficientemente ascoltata dagli uomini, anche nel suo attuale incedere delle cose terrene ci dice che nulla è mutato dai tempi del console Marco Emilio Lepido. @CSic transit gloria mundi#C.

    (Paolo Comastri)

  3. E` ora di muoversi
    Sig. Gianferrari, in montagna ci si lamenta che non c’è un uomo guida del Pdl cui potersi riferire per i vari problemi. Se non sbaglio c’è il consigliere regionale Filippi che in questi tempi molto si fa sentire per dare gli auguri di buone feste; c’è la Zanicchi e ci sono i molti amici di Filippi (ministri e sottosegretari) con i quali lui è ritratto nel suo ultimo libello elettorale. Ed allora perchè lamentarsi!!!
    Penso che per avere un nostro rappresentante diretto sia ora di muoversi. Ho avuto esperienze politiche in quel di Busana nelle ultime elezioni: ebbene, non si è fatto vivo personaggio politico del centrodestra per darci sostegno, eppure anche se la nostra era lista dichiaratamente civica aveva in sè e nel suo programma indizi palesemente di centrodestra. Finite le elezioni ed avuto l’incarico di rappresentare Busana nella Comunità montana, insieme ad altri quattro consiglieri di vari comuni abbiamo fondato il gruppo del Pdl che, compatto, fa la sua parte rappresentando il centrodestra della montagna con i suoi interessi ed ideali. Non reputo che sia una grande cosa, ma sottolineo che abbiamo incominciato a muoverci e se altri si unissero a noi o ci dessero il loro sostegno e conforto potremmo veramente trovare nella base e dalla base far sorgere il vero ed autentico rappresentante montanaro. E’ ora di muoversi; poi, nolenti o volenti, la benedizione dovrà per forza di cose venire dall’alto, altrimenti ci basterà quella della base.

    (Bruno Tozzi, capogruppo Pdl Comunità montana)