E' scomparso questo pomeriggio in una casa di cura a Langhirano, in provincia di Parma, Giovanni Marconi, per tutti "Gianni", molto conosciuto a Castelnovo ne' Monti e in tutta la montagna. Marconi era infatti figlio dell'Onorevole Pasquale Marconi e zio dell'attuale Sindaco di Castelnovo Gian Luca. Era nato il 16 dicembre 1931. Era stato per diversi anni amministratore delegato dell'ospedale Sant'Anna, fondato dal padre, finchè esso rimase una casa di cura privata, prima che venisse ceduto all'ente pubblico e diventasse il polo sanitario di riferimento della montagna. Fu anche attivo nella politica locale, nelle file della Democrazia cristiana, in particolare sostenendo il padre che fu deputato in Parlamento oltre che sindaco di Vetto. Negli anni sessanta si trasferì a Parma dove avviò una importante e fortunata attività imprenditoriale, partendo ancora una volta dal ramo sanitario e rilanciando Villa Ramiola, situata a Medesano. Lascia la moglie Tiziana Fornari, i figli Alessandro e Lorenzo, i cognati Renzo ed Edy, e tanti amici anche a Castelnovo, tra i quali Tommaso Rabotti e Umberto Casoli, con i quali aveva mantenuto costanti rapporti dalla giovane età fino agli ultimi giorni.
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In ricordo di GIANNI MARCONI
Oggi, intorno alle 15, mentre ero intento a rivedere la bozza di un libro che non so se pubblicherò, mi è giunta la terribile notizia che l’amico di sempre GIANNI MARCONI non era più. Ho perso la nozione del tempo ed i ricordi mi hanno riportato agli anni ’50, nei quali Gianni era sovente con me, nel solito bar o al cinema o nelle nostre prime uscite automobilistiche dal paese. Tutto è parso chiaro fino a quando la coscienza si è risvegliata, il dolore ha avuto il sopravvento ed un pianto irrefrenabile mi ha impedito di continuare il tristissimo colloquio. Con Gianni, di un anno più grande di me, ho diviso una ventina d’anni, da quando ragazzini giocavamo dietro casa sua a Bagnolo (in quello che era un precario campo sportivo e poi sarebbe divenuto il parco), a quando, giovanotti, ci trasferivamo in città con la famosa “40 cavalli” dell’ospedale, una vecchia Topolino anteguerra che ansimava ad ogni piccola salita.
Poi ognuno ha seguito la sua strada, ma il nostro affetto non ne ha risentito.
Da quando sono tornato a Castelnovo, ogni volta che da Parma saliva quassù non ha mai mancato di farmi visita per immergersi in quei ricordi che aveva più cari. L’ultima volta che ci siamo visti mi pare che fosse verso la fine di novembre. Non l’aspettavo, ma una telefonata improvvisa mi annunciò il suo arrivo a casa mia. Stavo preparandomi da mangiare e c’era un po’ di disordine. Non mi preoccupai: l’amicizia era tale che ogni formalismo era bandito (o almeno non necessario). Dopo le solite chiacchiere iniziali gli offrii di dividere con me un poco di lasagne riscaldate. Così alla buona, in cucina, tanto per continuare a parlare…! Accettò con grande gioia e telefonò alla moglie che sarebbe arrivato con un po’ di ritardo. Continuammo a parlare di noi, di politica, di tutto, come sempre.
Giunto il tempo della partenza ci abbracciammo ripetendoci le espressioni di una amicizia fortissima e di un affetto grandissimo. Sulla porta, Gianni mi promise: “La prossima volta ti telefono in anticipo così andiamo fuori a mangiare qualcosa assieme agli amici (Tommaseo Rabotti e Danilo Amorosi)”.
“La prossima volta” non ci sarà, almeno su questa terra. Nella speranza di incontrarTi ancora dove Dio vorrà, Ti scorgerò in lontananza volgerti verso di me e salutarmi col Tuo sorriso indimenticabile. Sarai, anche Tu, tra le OMBRE DEGLI AMICI.
Ciao.
(Umberto Casoli)