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Una Pasqua che non sembra rallegrare la gente…

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Nei giorni di Pasqua, come in quelli di Natale, viaggiando per le vie delle nostre città, leggendo i giornali, non ho avvertito quel senso di gioia di quando, ragazzino, queste festività religiose rallegravano il cuore della gente. Per le strade della città e dei paesi che, nelle vetrine più che nelle case, rivelano una nuova opulenza, una ricchezza e un lusso elegante ma costoso, avverto che qualcosa non funziona, non va come dovrebbe andare. Manca qualcosa, un’anima, un senso alla vita, un partecipazione alla storia degli altri, un’inquietudine che ti fa pensare, discutere, ricercare: i sogni sono ridotti, le grandi passioni politiche svanite, la religione messa sotto accusa o circondata da tanta indifferenza, la stessa famiglia sembra una risorsa dimenticata, violata, luogo di sofferenza, da dove ogni giorno partono segnali di morte.

Questa mattina devo essermi svegliato male o forse mi sono addormentato male perché sto assaporando un senso di solitudine, che misura la mia fede, ridimensionando le pur tante notizie belle che vengono dal mondo. Non penso solo a me, penso a tanti miei confratelli, in luoghi di sofferenza, alle loro solitudini in certe periferie, fra tante povertà e miserie umane, alla solitudine del Papa: la sua dignità non mi pare rispettata, “il chiacchiericcio” sembra oscurare la sua testimonianza. I drammi delle divisioni, delle tensioni, delle violenze e della guerra, del martirio quotidiano di tanti cristiani, delle nostre infedeltà, lo mettono sempre più in quell’Orto degli Ulivi dove l’anima di Cristo era oppressa da tristezza mortale.

Per ritrovare motivi di speranza ho riletto i suoi discorsi di Pasqua, ho rivisto il suo sorriso in tv: non si sembrava vinto dal mio scoramento. “Ho pregato perché tu non venga meno”. Le parole di Cristo lo rasserenano. Sostengono l’uomo che non parteggia, che non può prendere posizione se non per i valori eterni. Non ha ancora parlato e già giornali e tv, governi, hanno preso posizione nei suoi riguardi. Più è evangelico il suo pensiero, più spirituale il suo richiamo, più duramente viene giudicato dagli stessi che invocano un papa unicamente spirituale. Nulla di più sconcertante che un pensiero unicamente rivolto all’Eterno! Quando poi la sua posizione è a favore della Vita, c'è condanna di ingiustizie, interessi e oppressioni, quando vuole un po’ di Cielo su questa terra, allora diventa pericoloso specialmente per chi vuole una terra senza Cielo. E’ una riflessione di don Primo Mazzolari, che mi sollecita a rivedere la mia solitudine, a rileggere il Vangelo per andare oltre “la facciata” e cogliere i desideri profondi dell’uomo. Proverò a ripassare per le strade delle nostre città e paesi, per ritrovare i segni della Speranza e vincere la solitudine, il pessimismo, un sentimento vietato a chi pensa di avere una Fede.

3 COMMENTS


  1. Con tutto il rispetto per il “mitico” Don Vittorio, ma non vedo il Papa molto solo, lo vedo in compagnia di vescovi che inneggiano consigli di voto verso una parte politica assolutamente lontana dal proteggere la povera gente da una crisi economica veramente devastante! E allora che fare? Come ci si può lamentare se la gente ha paura? Se è disorientata?

    (Commento firmato)


  2. Il “mitico” don Chiari a sua volta conosce molti vescovi che sono stati solidali con i vari fondi di solidarietà rivolti a gente che ha perso il posto di lavoro, che è stata vittima di usura, supplendo, senza tante storie, alle inadempienze di chi poteva e doveva intervenire. Nella Diocesi in cui oggi vivo, con tanta nostalgia per la reggiana dove ho vissuto 15 anni, il mio Vescovo e Cardinale Dionigi è stato il primo a dare l’esempio. La solitudine del Papa è la solitudine di chi si trova sulle spalle responsabilità a livello mondiale e deve prendere decisioni che sono importanti ad ogni livello, umano e religioso, offrendo il contributo dei credenti a chi desidera accoglierlo o confrontarsi con esso.

    (Don Vittorio Chiari)


  3. Don vittorio, grazie per la risposta, il mio commento sembrava un colpo basso ma era un tentativo di confronto, non volevo certo generalizzare; sono convinto che la maggioranza del mondo ecclesiastico sia mosso da spirito caritatevole, in particolare preti e suore che sono i “veri soldatini di Dio”. Ma proprio in virtù di questo mi offende sentire dei consigli di voto verso una parte che palesemente non ha a cuore le famiglia, (@Cal presidente del Consiglio, ndr#C) oltre che divorziato gli piacciono le escort, non ha a cuore la povera gente, un milione e mezzo di posti di lavoro persi e non hanno fatto niente; pensano solo a limitare l’informazione. Conosco gente di chiesa che si è allontanata proprio per questo, ma vedo che non se ne può neanche parlare…
    Mi dica lei.

    (Commento firmato)