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Bergogno capitale ed esempio d’Appennino

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BERGOGNO (Casina, 17 maggio 2010) – Gli storici si sono dati appuntamento e hanno confermato la sensazione della neonata Associazione “Bergogno Medievale”. Nel più caratteristico borgo casinese medievale si può d’ora in poi raccontare la Storia con la ‘s’ maiuscola. Lo si farà attraverso questo motivato gruppo di persone motivate, con una festa medievale dal sapore del pane e… di Matilde, ma soprattutto, con basi storiche che si andranno presto a definire.

Era, infatti, da diverso tempo e da più parti che si sollecitava la costituzione dell’associazione “Bergogno Medievale”. Ora,nata e regolarmente registrata, ha come finalità peculiari la conoscenza, lo studio, la valorizzazione e il rilancio di Bergogno come esempio tipico di borgo medievale nella montagna reggiana. Si vogliono inoltre riproporre e promuovere, in loco, l’artigianato e la gastronomia tipica. Primo presidente dell’associazione è Andrea Gemmi, un giovane originario di Correggio che, capitato a Bergogno una volta, se ne è letteralmente innamorato, tanto da decidere di stabilirvisi e che così si esprime a Redacon: ”Ho accettato questo incarico con l’intento di contribuire alla conoscenza e alla valorizzazione del borgo, nella speranza di unire ancor più consapevolmente fra loro, nel segno della storia, tutti gli abitanti di Bergogno.”
Nel direttivo, insieme alla vicepresidente Lucia Barbieri, anche Gabriella Schiatti, insegnante presso l’Istituto “G. Gregori” di Casina, Rita, Luciano ed Eva Barbieri, Antonella Margini, Giuseppe Gambarelli e Fiorella Giovanardi con numerosi altri residenti a Bergogno e dintorni a costituire l’assemblea dei soci e collaboratori.

Lo scorso mercoledì 14 aprile, invece, si sono dati appuntamento a Bergogno alcuni tra i maggiori studiosi di storia reggiana: il dottor Gino Badini per l’Istituto Superiore di Studi Matildici, già direttore dell’Archivio di Stato di Reggio Emilia; il professor Giuseppe Giovanelli responsabile del Centro diocesano studi storici di Marola “Mons. Francesco Milani” e il maestro Arnaldo Tincani, valente ricercatore storico, socio emerito della Deputazione di Storia patria per le antiche provincie modenesi, membro dell’Accademia “La Nuova Montagna” e autore del recente volume “Matilde il calice e la spada”. L’incontro è stato realizzato con il contributo dell’assessorato alla cultura del Comune di Casina, nella persona della professoressa Giovanna Caroli e con la fattiva presenza e collaborazione del professor Paolo Gregori, in rappresentanza della sezione di storia locale, di Ubaldo Montruccoli, insegnante, regista, membro della locale commissione cultura e di Pietro Gambarelli, infermiere ma anche maestro d’Arte e scultore della pietra, nato a Bergogno dove tiene il suo laboratorio. Scopo dell’convivio sono state nuove ricerche storiche con approfonditi sopralluoghi di carattere architettonico per preparare la serata di storia medievale da tenere nel borgo e aperta a tutti.
Dal 4 al 6 di giugno 2010 prenderà il via la prima serie di eventi prestigiosi che terranno a battesimo la nuova associazione di Casina ed animeranno uno dei borghi medievali meglio conservati della nostra montagna. Tutto questo in collaborazione e con il supporto del Consorzio Con.v.A..
A suggellare il tutto, anche, un quadro celebrativo del pittore di Matilde, Corrado Tiradini.

Pronti via, quindi, venerdì 4 giugno alle ore 20.30 presso il Ristorante “Borgo Antico” con una serata aperta al pubblico e tutta proiettata sulle orme della ricerca storica condotta dal nostro redattore Gabriele Arlotti: sarà l’occasione per aprire la prestigiosa vetrina sulla storia millenaria di un borgo che ha conosciuto, molto da vicino, i fasti dell’epopea canossana. Bergogno si trova infatti a poca distanza da Canossa ed è una località antichissima situata sulla sponda destra del rio di Bèrgogno e del torrente Càmpola. Questo paese fungeva da stazione itineraria lungo la percorrenza che da Canossa, passando per Cavandola, muoveva verso il castello di Sarzano, pertinenza canusina sin dall’anno 958 quando ne fece acquisto il conte Atto Adalberto, proavo di Matilde e capostipite del casato.