Home Cronaca “Regolamentazione ungulati, grande adesione”

“Regolamentazione ungulati, grande adesione”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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I sostenitori del gruppo “Sì-Uniti” di Villa Minozzo (al governo del Comune, ndr) comunicano, con soddisfazione, la grande adesione che anche nella seconda giornata ha caratterizzato la raccolta firme della petizione popolare per la “vera” regolamentazione degli ungulati. L’argomento è particolarmente sentito da tutti i cittadini della montagna ma anche da quelli dei comuni della fascia pedecollinare e della bassa. Lo testimoniano le telefonate di condivisione ricevute da comuni come Vezzano, Albinea, Novellara e Guastalla.

Inoltre emerge forte, da parte della popolazione, il risentimento verso l’ente Parco, in quanto si ritiene che a tale situazione si sia arrivati anche a causa del disinteressamento dell’ente stesso che, pur consapevole della presenza di gran parte di questi animali nel suo territorio, non fa nulla nè per il controllo nè tantomeno per il rimborso dei danni provocati.

L’Amministrazione comunale di Villa Minozzo ha inserito nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale una mozione in merito. Da parte nostra si continuerà nella raccolta firme in piazza il gioved' mattina.

(I sostenitori del gruppo “Sì-Uniti”)

4 COMMENTS

  1. Allora… area contigua! E chi non sa cos’è si documenti
    Se si vuole che il Parco assuma responsabilità sulla gestione della fauna oltre il proprio perimetro bisogna istituire, come previsto dalla legge, l’area contigua. Diversamente il Parco neanche se volesse può risarcire danni e gestire la fauna oltre il suo perimetro. È grave e sconfortante che dei pubblici amministratori non lo sappiano o dimostrino di non saperlo. Il Parco è pronto a ogni pubblico dibattito e confronto. Al consiglio direttivo di lunedì verrà esaminata una proposta di istituzione dell’area contigua. Da martedì enti locali, Provincia, Regione, associazioni agricole e venatorie potranno confrontarsi con una proposta concreta e non con polemiche senza fondamento e senza costrutto.

    (Il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano)

  2. Le polemiche pretestuose e i fatti concreti
    Come Parco, stiamo operando con impegno, soldi e spirito di collaborazione col comune di Villa Minozzo. Stiamo completando un lavoro a Sologno di riqualificazione del castagneto e dei sentieri sul monte Cafaggio. Stiamo operando alla riqualificazione del rifugio Segheria all’Abetina Reale. Stiamo avviando il progetto Life che abbiamo presentato con successo per le Fonti di Poiano e i gessi. Abbiamo preparato le linee del progetto di valorizzazione della zona di Minozzo val Lucola (Pieve, latteria, museo dell’agricoltura, Rocca, collegamento coi gessi). Ci siamo impegnati a finanziare parte dei lavori per la telefonia cellulare a Civago. Abbiamo installato punti info con touch-screen al bar Centrale di Civago e al ristoro le Fonti. Abbiamo collaborato con la tensostruttura alla manifestazione “Aspettando la neve”. Abbiamo dato disponibilità a utilizzare secondo richieste della giunta risorse erogate dal Parco per il progetto Trias. Abbiamo aumentato le risorse per la “porta dello sport” presso l’ex vivaio di Febbio. Abbiamo aperto e sviluppato il centro neve natura a Pian Vallese assicurando spalatura della strada e apertura delle piste fino all’Abetina Reale e fino a Modena. Abbiamo finanziato i soggiorni di neve natura al Cusna. Abbiamo sostenuto alcuni progetti di qualità delle scuole di Villa Minozzo.
    Tutto ciò solo negli ultimi mesi. A fronte di tutto ciò riceviamo il dar fiato a polemiche, rispetto temi e aree fuori dal perimetro su cui il Parco non ha per legge il compito nè ha, neppure se lo deliberasse, il potere di intervenire legalmente. Giudichino i cittadini.

    (Giuseppe Vignali, direttore del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano)

  3. Che squallore…
    Vorrei esprimere tutta la mia solidarietà a quei poveri animali che non hanno colpa se non quella di esistere. Mi sembra veramente di essere fuori dal mondo. Se c’è un problema è la mancanza di popolazione umana (mi viene da dire: se questo è il massimo che l’uomo può dare meglio così…) e non l’eccesso di fauna. Lo spopolamento della montagna è partito negli anni ’50. Pensate che abbattendo gli animali si risolvano i problemi della montagna? Chiedo sostegno…

    (Anna Giorgini)

  4. “Sì Uniti”, molto di lotta ma niente governo
    A questa amministrazione che cavalca argomenti di “distrazione di massa” come le calamità naturali e la fauna selvatica vorrei chiedere: il Comune di Villa come tutti gli altri comuni della Provincia di Reggio E. è stato chiamato a dare il proprio contribiuto allo strumento principale che gestisce la fauna: il Piano faunistico venatorio, ha mai partecipato alla sua definizione, cosa ha detto in questa sede? Il Comune si è attivato per avere a disposizione i fondi del Piano di sviluppo rurale a favore della tutela dei danni da fauna? Perchè non ha partecipato, come alcuni altri enti, all’accordo agro-ambientale redatto in tal senso? La fauna (come il dissesto idro-geologico) è sicuramente un problema che va affrontato e risolto ma chi ha la responsabilità di amministrare un comune grande come Villa M. non può lanciare petizioni, deve dare risposte, confrontandosi con gli altri enti. Lanciare petizioni mi pare assai demagogico e soprattutto un modo per spostare l’attenzione dei cittadini da alcuni problemi di stretta competenza comunale come i servizi (la scuola innanzitutto), la situazione delle strade. Così si copre anche la totale mancanza di idee per il futuro del territorio e l’incapacità a dialogare con altre istituzioni. Di solito chi governa e chi amministra deve indicare soluzioni e non cercare solo le colpe altrui (e soprattutto su argomenti complessi e imprendibili come le bestie selvatiche). A quando un bella raccolta di firme contro il maltempo nei fine settimana?

    (Valerio F.)