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Casina / Il ministro Alfano disdice, al suo posto arriva il senatore Berselli

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E’ pervenuta in questo momento una nota ufficiale del ministro della giustizia Angelino Alfano nella quale si comunica la cancellazione di tutti gli appuntamenti fissati per il giorno 9 di Luglio, ivi compreso dunque quello di Reggio Emilia e provincia. A precettare il ministro è stato il presidente del Consiglio in persona. Berlusconi ha chiesto ad Alfano di sostituirlo ad un appuntamento istituzionale ufficiale.

Il ministro nel reggiano avrebbe dovuto incontrarsi con il prefetto, visitare il carcere cittadino e presenziare alla "festa della vittoria" (rielezione del consigliere regionale) di Fabio Filippi in Regione Emilia-Romagna. Alfano ha fatto sapere che è sua intenzione venire presto a Reggio Emilia.

L’appuntamento casinese è comunque confermato: la "festa della vittoria", che era stata anticipata alle 17,30 per agevolare la presenza del ministro, avrà inizio alle 19,30, orario più congeniale per chi lavora. A presenziare all’appuntamento reggiano, in sostituzione del ministro della giustizia, sarà il presidente della commissione omologa, nonché coordinatore regionale del Popolo della Libertà, il senatore Filippo Berselli. Sono previsti festeggiamenti a base di prodotti locali.

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5 COMMENTS

  1. Luci a San Siro…
    …di quella sera, che c’è di male, siamo stati tutti lààà. Almirante, Romualdi e Rauti confermano che è questo lo spirito di An. Auguro a tutti una buona festa, magari passo per fare qualche domanda, sempre che non mi arrivi una manganellata “pacifica” in testa.

    (Asmir Lalic)

  2. Sen. Filippo Berselli (Pdl), quello dell’emendamento 1707
    Dato che verrà a Reggio, impariamo a conoscere chi è costui. Si commenta da sé. Si erano inventati un emendamento proprio carino. Zitti zitti, nel disegno di legge sulle intercettazioni avevano infilato l’emendamento 1707, quello
    che introduceva il termine di “violenza sessuale di lieve entità” nei confronti di minori. Firmatari alcuni senatori di Pdl e Lega che proponevano l’abolizione dell’obbligo di arresto in flagranza nei casi di violenza sessuale nei confronti di minori, se – appunto – di “minore entità”. Senza peraltro specificare come si svolgesse, in pratica, una violenza sessuale “di lieve entità” nei confronti di un bambino. Dopo la denuncia del Partito democratico, nel centrodestra c’è stato il fuggi-fuggi, il “ma non lo sapevo”, il “non avevo capito”, il “non pensavo che fosse proprio così”, uniti all’inevitabile
    berlusconiano “ci avete frainteso”. Poi, finalmente, un deputato del Pd ha scoperto i firmatari dell’emendamento 1707.
    Annotateli bene (e ricordate le facce):
    – sen. Maurizio Gasparri (Pdl);
    – sen. Federico Bricolo (Lega Nord
    Padania);
    – sen. Gaetano Quagliariello (Pdl);
    – sen. Roberto Centaro (Pdl);
    – sen. Filippo Berselli (Pdl);
    – sen. Sandro Mazzatorta (Lega Nord Padania);
    – sen. Sergio Divina (Lega Nord
    Padania).
    Per la cronaca: il sen. Bricolo era colui che proponeva il “carcere per chi rimuove un crocifisso da un edificio pubblico” (ma non per chi palpeggia o mette un dito dentro ad una bambina o un bambino); il sen. Berselli è colui che ha dichiarato “di essere stato iniziato al sesso da una prostituta” (e da qui si capisce molto…);
    il sen. Mazzatorta ha cercato di introdurre nel nostro ordinamento vari “emendamenti per impedire i matrimoni misti”; mentre il sen Divina è divenuto celebre per aver pubblicamente detto che “i trentini sono come cani ringhiosi e che capiscono solo la logica del bastone” (citazione di una frase di Mussolini).

    (Emidio Mortorsi)

  3. Inutili azioni di propaganda
    Un tempo per attirare la gente e creare interesse si affiggevano manifesti che annunciavano la presenza del cantante o dell’artista di successo. Chi organizzava ciò era perfettamente a conoscenza del fatto che l’artista non poteva essere nel contempo a ROMA e in altre località. Quanto è avvenuto per la presenza del ministro ALFANO, a cui va il mio rispetto istituzionale (ma non certo la mia condivisione politica), risponde ai metodi vecchi di agitare e mobilitare la gente. Curioso appare nei manifesti (ma chi li paga?) l’indicazione del luogo della festa. Risalta la villa sede del mancata festa, in pompa magna e a margine appare che il comune è Casina. Siamo rappresentati da questi politici che occupano poltrone in Regione e Comune di Reggio Emilia!!! Ma quanta pazienza hanno i montanari?!

    (Giano bifronte)