Home Cronaca “Siamo allibiti per il poco rispetto del fiume”

“Siamo allibiti per il poco rispetto del fiume”

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"Sembra proprio un tavolo da biliardo - dichiara Massimo Becchi, presidente di Legambiente Reggio Emilia - il tratto di fiume di circa un chilometro in località Cantoniera a Vetto interessato da lavori del servizio tecnico dei bacini degli affluenti del Po (l'ex genio civile). In questa operazione, realizzata a ridosso di un frantoio, lascia allibiti per la mancanza di ogni rispetto per il fiume, lasciando solo dei grossi tubi per fare defluire le acque dell'Enza e un tratto di fiume privo di ogni forma di vegetazione. In questo contesto si denota l'assoluta mancanza anche di ogni progettualità degli uffici della Regione che continuano ad autorizzare dei lavori di ripristino non solo non controllando quanta ghiaia viene asportata ma anche senza prevedere nessuna tutela e ripristino dell'area. Per questo chiediamo almeno un ripristino degli ambienti per la fauna ittica, a dir poco massacrata in tutto il tratto interessato dai lavori".

3 COMMENTS

  1. Fiume Enza
    Se così lasceranno quel tratto di fiume sarà una cosa veramente ignobile. E le gare di canoa che spesso lo interessavano? Oltre ai pesci si perde anche l’interesse ambientalistico e la frequentazione delle persone che conoscevano il fiume per quello sport che è praticato, fatalmente, da ambientalisti. Forse non sarà una gran perdita, ma è pur sempre un’altra perdita. In compenso potremo aumentare i topi da fogna.

    (Graziella Salterini)


  2. Purtroppo è altamente probabile, per non dire certo, che quel tratto di fiume così rimarrà. L’esperienza di molti anni di frequentazione dei nostri fiumi ci ha insegnato che a devastanti riassetti dell’alveo, spesso per motivi molto oscuri, non è mai seguita una rinaturalizzazione dello stesso per dare una mano al fiume a riprendersi dai danni causati dall’uomo.
    Benissimo ha fatto Legambiente a denunciare l’accaduto. Tra l’altro fino ad una ventina di anni fa quel tratto era uno dei più belli dell’Enza che per la conformazione che aveva, fatta di grandi massi, garantiva un alveo permanente, cioè che non variava più di tanto con le piene a differenza di quel che succedeva e succede nei tratti più a valle. Un ennesimo scempio al fiume che sarebbe passato in sordina, col disinteresse di amministratori a vario livello e di comitati che vorrebbero la rinascita della montagna. Ma se non si gestisce quello che si ha di valore che rinascita ci si aspetta? Probabilmente per molti il fiume e l’ambiente non sono valori da difendere.

    (Roberto Tedeschi, Comitato difesa dei fiumi Emilia-Romagna)

  3. Lo scempio del fiume Enza
    Anche Telereggio ha mostrato le immagini dello scempio. Forse con l’aiuto di Legambiente, che potrebbe innescare una campagna a favore di quel tratto di fiume e
    tenervi aperta quindi l’attenzione, si potrebbe rimediare almeno un po’ al fattaccio? Un aiuto dall’onnipresente volontariato, capitanato da un esperto, potrebbe, per caso, restituire almeno dignità, se non tutta la bellezza, a quel luogo? Sarebbe una grande buona azione.

    (Graziella Salterini)