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“Mirabello? Un flop”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Un flop l’incontro di Mirabello del presidente della Camera, gli organizzatori si aspettavano una grande affluenza di pubblico per l’atteso comizio di Gianfranco Fini, invece solo poche migliaia di persone, perlopiù curiosi, hanno assistito alla sequela di contraddizioni articolate in due ore dal leader di Fli. Da Reggio si era parlato di un pullman stracolmo, invece, notizia certa, a Mirabello sono andati in 16, 17 se contiamo l’autista… Ci dispiace, invece, per le dimissioni del coordinatore vicario del Pdl Tommaso Lombardini, anche se l’atto era dovuto. Non si può militare in un partito e remare contro. Ringrazio personalmente Tommaso, ragazzo serio e preparato, per il lavoro svolto in questi anni. Scegliendo Fini e il nuovo Fli, Lombardini ha imboccato la strada sbagliata, aderendo ad un progetto che non ha nulla a che vedere con la tradizione popolare, cristiana e democratica che ha permesso la nascita e poi la crescita del Popolo della Libertà. Temo che l’esperienza di Fini sia già al capolinea, la gente non lo segue. Solo a sinistra ha ottenuto qualche plauso. Un risultato non certo edificante per un leader con la sua storia…

Quello che ci ha urtato, dell’intervento del presidente della Camera, è stata la sua manifesta incoerenza. Prima ha dichiarato che il Pdl non esiste più, per poi annunciare di appoggiarlo in Parlamento. Poi ha criticato i metodi del presidente del Consiglio, per poi tesserne le lodi per il lavoro svolto in questi anni. Quindi ha giudicato negativamente l’operato del governo, per poi asserire che sosterrà l’esecutivo sui famosi 5 punti presentati da Berlusconi. E infine il partito nuovo sì e il partito nuovo no, restare nel Pdl o uscire? Tutto il contrario di tutto. Una serie di incoerenze che non hanno certo rinfrancato i presenti. Forme di opportunismo che non portano da nessuna parte, a dimostrazioni delle difficoltà di un partito che ancora prima di nascere è già bell'e che morto.

(Fabio Filippi)

8 COMMENTS

  1. Complimenti
    Complimenti a Filippi, se il discorso di Fini a Mirabello non gli è piaciuto significa che era certamente di grande spessore! Chissà se lo ha ascoltato o almeno letto… Credo di no… O se lo è fatto raccontare o ha letto il delirante resoconto del giornalaio Feltri di quest’oggi… I fatti diranno chi e che cosa sia al capolinea…
    Lunga vita e prosperità.

    (Riccardo Bigoi)

  2. Coerenza?
    Della diatriba tra Fini e Berlusconi francamente non me ne può fregar di meno: reputo che i due, cui va aggiunto Bossi, siano responsabili in egual misura del degrado politico, istituzionale, economico, sociale e morale in cui versa l’Italia. Mi ha colpito, nella nota di Filippi, il richiamo alla coerenza. Di Fabio Filippi sentii parlare per la prima volta oltre vent’anni fa. Ero presidente della COFAR e un compagno del PSI venne da me a raccomandarlo per un incarico. E’ un nostro giovane compagno, mi fu detto. Quindi Fabio Filippi militava nel PSI di Nenni, De Martino, Lombardi, Pertini e tanti altri che mai e poi mai avrebbero anche solo pensato di salire sul carro di Berlusconi (e di Fini). Per quel partito l’antifascismo è sempre stato un valore irrinunciabile. Padrone Fabio Filippi di tradire la storia del partito in cui è cresciuto e si è formato politicamente, ma, per favore, ci risparmi la lettura di pistolotti come questo e, soprattutto, rifletta prima di usare parole come coerenza.

    (Armido Malvolti)

  3. Numeri
    Fini incoerente. Fini si dimetta. Fini al capolinea. BALLE! Balle di chi ha paura di questa ventata di cambiamento. Dopo un’azione di staliniana memoria come l’espulsione di Fini da parte del direttivo senza interpellarlo e senza nemmeno possibilità di difesa, credo invece che il politico abbia trovato il modo di porre le sue condizioni ad una maggioranza suddita di Berlusconi. Registrando il consenso di NUMEROSI parlamentari, si è circondato di un gruppo sufficientemente nutrito di onorevoli che possano insieme porre veti su certe leggi-spazzatura come il processo breve (su cui c’è già il dietrofront del premier). Come dire: caro Silvio, sei stato eletto anche grazie a me e ora mi DEVI stare a sentire perchè non sono una semplice marionetta nelle tue mani (come tutti gli ex-Fi e ahimè alcuni traditori ex An). Meno male che esiste ancora qualcuno con un po’ di etica e senso dello Stato nella maggioranza. Ridicolo, poi, il commento sui NUMERI di Mirabello.

    (Alessio Zanni)

  4. Disamina
    La disamina di Filippi è perfetta:
    1) quelli che hanno ascoltato Fini erano solamente curiosi e poi… quattro gatti… otto… mah, non lo so!
    2) Fini è al capolinea, già… sigh… morto, mentre il Pdl ha un’autostrada davanti, un futuro roseo con il condottiero Bossi che si avvale di un valoroso prestanome di nome Silvio;
    3) quelli che seguono Fini sbagliano perchè a loro è concessa l’improba facoltà di poter pensare con la propria testa, magari anche di discutere dei vari problemi e non essere comodamente e dignitosamente asserviti al padrone SilBossi;
    4) quelle di Fini solo contraddizioni: pensate che si è permesso di mettere in discussione i diktat di Silvio e soprattutto si è permesso di chiedere di poter manifestare la propria opinione! Cose da non credere;
    5) Tommaso, ragazzo serio, morigerato, coscienzioso, con un futuro roseo davanti a lui ma… ahimè, si è messo in una brutta strada. Peccato, prometteva così bene! Pensate che ha rinunciato alla Silviodemocrazia dove, in un ambiente idilliaco, quasi celestiale, ognuno è libero di dire la propria opinione e soprattutto sa di essere ascoltato, per avventurarsi… povero Tommaso!
    Concludendo: la cosa più drammatica è che Filippi, secondo me, a quello che ha detto ci crede veramente!
    Cordiali saluti.

    (Enzo Fiorini)

  5. Filippi, fai controllare i freni della locomotiva…
    La discesa, caro Filippi, è iniziata da tempo e da come appare, guardando dentro i fatti politici di questi giorni, non solo la locomotiva è senza freni ma anche i conduttori appaioni un po’ alticci, non vedono i segnali, non si rendono conto che ci sono passaggi a livello incostuditi. Peccato che i vagoni siano pieni di fedelissimi che, ignari dello stato del macchinista, continuano a gridare viva Silvio, con Silvio si può!!!!
    Buona fortuna, consigliere Filippi.

    (Marino Friggeri)


  6. La diatriba tra Berlusconi e Fini é stata fin dal suo inizio di difficile lettura, finchè la copertina di un settimanale di larga tiratura mi ha fornito pochi giorni fa la chiave. Essa riprendeva il presidente della Camera bagnante sulla spiaggia di Orbetello con a fianco la compagna, una figlioletta per mano e, a marsupio legato sul torace, l’altra neonata: la paternità in tarda età può giocare brutti scherzi (l’amore senile e il solleone fanno il resto).

    (Francesco Tondelli)

  7. Egregio Filippi
    Il discorso fatto a Mirabello non mi sembra sia stato nè sentito nè letto… Il sig. Filippi ha solo una bibbia e un vangelo… Berlusconi, guai a toccare il RE!!!!!! Vorrei anche una risposta se possibile… Per caso ha seguito tutte le macchine che da Reggio andavano a Mirabello… per sapere chi e quanti sono andati???? Mi risponda, per favore!!!!!!! Un appunto… certe volte è meglio stare zitti… Si fa più bella figura!!!

    (L.C.)

  8. Non prendo lezione di morale
    Anche io ho seguito il discorso di Fini e non mi è piaciuto. Un intervento degno dell’oratore che è ed è sempre stato, ma impregnato di demagogia e populismo a buon mercato. Sudditi? Traditori? Idiozie. Non è il Pdl che ha tradito, non è il Pdl che si è rimangiato tutto il programma elettorale: certo, molte cose propagandate non sono state fatte, ma non è questo il momento ed il luogo. Fini, dopo essere stato eletto, ricordiamolo, ha iniziato a prendere le distanze dal programma per compiere il quale lui stesso era stato votato. Nel programma non c’era l’insegnamento del Corano nelle scuole, non c’era il matrimonio omosessuale e la possibilità per queste coppie di adottare i bambini; non c’era neppure l’abolizione della legge Bossi–Fini (forse il suo gemello?) e la revisione della legge sulla fecondazione assistita. Quindi prima di dare dei traditori o delle marionette alla gente che mantiene fede alle proprie idee ed ai propri ideali bisogna andarci molto piano; come pure bisogna andarci piano a dire che chi è del Pdl non ragiona con la propria testa. Da queste parti è molto più facile che ci siano persone nel libro paga degli ex compagni piuttosto che in quello del Berlusconi, quindi giusti o sbagliati che siano i ragionamenti provengono dalle nostre teste. Così come gli amici che non sono più nel Pdl hanno fatto una scelta dettata dalla loro coscienza, coloro che nel Pdl sono rimasti possono aver usato lo stesso metodo; o quello che è lecito pensare per i primi non è lecito pensarlo per i secondi? Dove ci porterà le secessione dei finiani non è chiaro: spero non abbia nostalgia di quella politica consociativa in nome della quale sono state consumate, per una sola, le risorse di tre generazioni. I nostalgici del pentapartito dovrebbero ricordarsi che non si fa fatica a governare ed accontentare i cittadini utilizzando le risorse delle generazioni future. Purtroppo il declino della politica italiana si vede anche dagli “animali” presi a riferimento. Dopo i padri costituzionalisti vennero i “cavalli di razza”, dopo vennero i “delfini”, oggi abbiamo le trote. Ma almeno quell’altra trota non ha il buon gusto di voler essere il presidente della Camera.

    (Massimiliano Coloretti, Popolo della libertà)