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Al bivacco Ghiaccioni con le ciaspole o con gli sci

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E' già agibile, anche se sarà ufficialmente inaugurato solo la prossima estate, il Bivacco Ghiaccioni, recuperato all'uso dal Cai di Castelnovo ne' Monti e dalla gente di Succiso. E' una bella meta per una camminata da fare sulla neve con le ciaspole o con gli sci con le pelli. Il bivacco è aperto e permette il pernottamento e la possibilità di scaldare le vivande. Naturalmente occorre essere attrezzati nella maniera giusta.

Per informazioni rivolgersi al CAI di Castelnovo ne' Monti (0522811939) o, meglio, al Centro Parco a Varville.

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Nello splendido anfiteatro glaciale dell'Alpe di Succiso, nel cuore del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano, a 1400 m. di altitudine è in via di ultimazione, ma pienamente fruibile il Bivacco Ghiaccioni.
Qui, dove una volta c'era la chiusa della Liocca il cui accumulo d'acqua permetteva la fluitazione del legname, durante la Grande Guerra fu costruito un campo di lavoro per i prigionieri austro/ungarici.
Successivamente i resti delle baracche vennero in parte recuperati dai pastori ed utilizzati nel periodo estivo fino ad alcuni anni fa, ne sono testimonianza le numerose pietre incise che riportano i nomi delle genti di Succiso.
Tali pietre, insieme ad una nuova scultura raffigurante il simbolo del CAI,opera di Enzo Rizzo, sono state inserite nella nuova costruzione.
La struttura, sempre aperta, interamente ricostruita dalla sezione CAI di Castelnovo ne' Monti e dal Consorzio Alpe di Succiso è costituita da un solo locale attrezzato con stufa a legna, tavolo, panche e due letti a castello.
Prossimamente verrà installato anche un pannello solare per l'illuminazione interna. Nella radura antistante il bivacco si trovano tavoli, panche ed a poca distanza una sorgente di freschissima acqua.
Il bivacco si trova a metà strada tra il rifugio Città di Sarzana al Lago di Monte Acuto e quello di Rio Pascolo, ma l'itinerario classico per raggiungerlo è quello che parte da Varville (Succiso Nuovo) quota 980 m. s.l.m.
Lasciata la chiesa, si imbocca una larga carraia che subito si divide in due, seguendo il sentiero CAI di destra, contrassegnato con segnavia bianco/rosso N° 653. Si procede in leggera salita per circa 40 minuti fino a raggiungere la diramazione che a destra mantiene la numerazione 653, mentre il nostro percorso, che prosegue in salita, assume la numerazione 653A.
Dopo altri 5 minuti si raggiunge il ponticello sul Rio Pascolo che scende dall'omonimo vallone.
A questo punto la carraia diventa sentiero (sempre 653A) che, mantenendo il torrente Liocca sulla destra, sale fino a raggiungere, dopo circa 60 minuti, un piccolo affluente d'acqua facilmente superabile grazie ad una passerella che si trova a pochi metri a monte del sentiero [passerella realizzata dal CAI e solo provvisoria].
Ancora pochi minuti di cammino e a destra, prima di raggiungere il grande prato pianeggiante, è possibile osservare i resti della chiusa sulla Liocca.
A questo punto si gira decisamente a sinistra nel bosco e con una breve, ma ripida salita, si raggiunge la radura meta della nostra escursione.
“Ben arrivati al Bivacco Ghiaccioni quota 1410 s.l.m”.