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Et è sbarcato in Appennino. Ma da un po’ di anni

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Un extraterrestre sorvola Reggio Emilia e osserva in maniera funambolica, ricercata o demenziale quando accade sotto di lui. “Visto da E.T.” è quanto è stato raccontato in questi anni nell’angolo più stravagante del settimanale diocesano “La Libertà”, con la penna del suo direttore, Edoardo Tincani. In questo libro ecco una raccolta dei testi apparsi da maggio 2008 fino a oggi. Ce ne è anche per quanto accade in Appennino.

In “A tutto slow” si celebra la festa delle città Slow. E secondo E.T. “nel vostro mondo che corre senza prendersi, la parola magica per addomesticare il futuro sembra diventata questo aggettivo, rigorosamente inglese forse per esaltare chi è più lento di comprendonio. Da 8 anni c'è pure il festival delle città slow. Napoli, per esempio, l'anno scorso ha vinto il premio come città extra-slow nello smaltire la monnezza….” Causticissimo nel ricordare che in occasione dell’ultimo festival felinese “A scanso di malintesi, sulla statale – qui Gatta (o comunque Felina) ci cova - era stato piazzato un bell'autovelox: lenti o multati”.

Vaticanista ET: è tempo di San Remo e qui, ricorderete, vi sbarcò l’Iva (Zanicchi) nazionale: “bocciata senz'appello per l'ardita ‘Ti voglio senza amore’. I critici, sia malevoli che Benigni, hanno stroncato la canzone, e lei - eliminata dopo la prima scappatella all'Ariston - si è messa a piangere come un'Aquila (di Ligonchio). Ah, bei tempi senza polemiche, al carrozzone della Canzone Italiana, quando Luca era gay, Dorian era Gray e la Zanicchi era lei. Ma chi, tra gli estimatori terrestri, è riuscito a riconoscere la leggendaria cantante di ‘Zingara’? Di fronte alla rapace sessantanovenne che cantava di sesso disimpegnato a suon di ‘Ti voglio senza amore, ma dammi tutto il resto, fai quello che ti piace, però non finire presto...’, anziché un prosaico ‘Non ho (più) l'età’, i telespettatori sono rimasti freddi. E così tanti, in modo un po' fiscale, hanno scaricato l'Iva senza nemmeno consultare il commercialista”.

Non la scampa da questo punzecchiante extraterreste la presidente della Provincia alle prese con l’inceneritore: “Sonia Masini da Ramiseto… pare che Sonia M, donna europea, proverà a vendervi l'inceneritore al grido ‘Così Fan Tuzzi’, forte del sostegno dell'Italia dei Vapori, una lobby meno critica sulla qualità dell'aria, già pronta - in risposta alla campagna ‘Come respiri dipende da come giri’ - a tappezzare le strade coi manifesti ‘Quanto smaltisci dipende da quanto incenerisci’.
Che dire poi di una donna quasi altrettanto di piglio? “Matilde, chi era costei? – scrive ET - È da quando gravito su Reggio che ne sento parlare, così ho fatto un po' di ricerche tra passato e futuro. Che personalità multiforme! Ho scoperto che fra sei anni sarà una delle vostre testimonial all'Expo di Milano. Lo hanno stabilito il 20 marzo il signorotto locale Filippo dei Penati e la vostra duchessa provinciale Sonia I-e-forse-II.

Dal loro Patto Expositivo sono già scaturiti un nuovo Tavolo, che per ora arrederà Palazzo Isimbardi, ed un affascinante accordo-Quadro, appeso a Palazzo Allende. Del resto Matilde è abituata alle mostre, anche enogastronomiche. All'Expo 2015 non sarà sola: in base allo stesso accordo-Quadro, poserà davanti alla Stazione Medioevo Padana, degustando una punta di Parmigiano Reggiano stagionato in uno degli asili più belli del mondo”. Ricordando che… “Infine, nelle sue terre Matilde è anche una Spa, con bilanci tra il rosseno (da Rossena) e il cianotico (da Ciano): la società, nonostante la presidenza Giovanelli, dal 2003 non conosce un anno Fausto. La storia continua, con soldi pubblici. Contesse come Matilde non tornano più. Ma da un po' non tornano nemmeno i conti”.

Tempo di caccia in Appennino: “Non immaginavo che la caccia vi ossessionasse tanto – rileva ET -, selvatici terrestri. In questi giorni sulle vostre montagne si spara a vista sulla Provincia per via delle nomine negli Ambiti territoriali di caccia, confidenzialmente chiamati Atc, non senza un certo trasporto. Non bastavano i letarghi degli uffici competenti, con tempi imbalsamati dagli uccellatori della burocrazia, e nemmeno le crescenti spese per munizioni, bolli & benzina della stagione svenatoria, no: ora qualche doppietta prende di mira anche la politica, colpevole di segnare a modo suo il territorio. Il che caccia (in oca) chi rivendica il diritto a lottizzare liberamente valli e crinali. Resta uno sport da cani, poi c'è chi lo fa per hobby e chi per lobby. In Appennino, almeno, si va per colpire ungulati, starne e lepri”.

Ricordate la polemica apparsa sul nostro sito in base alla questione canili? “A scatenare il can-can è stato Giovanni Marmiroli, che parlando a Casina e Castelnovo Monti del rapporto tra il cane e il suo miglior amico a due zampe si è azzardato a mettere in discussione la priorità della costruzione di un nuovo canile montano: ha fatto le pulci ai bilanci pubblici. Apriti cuccia: si sono subito uditi il ringhio di rabbia dell'Enpa e i guaiti doloranti di ‘AiutAppennin’, l'associazione di volontari retribuiti che, come spiega essa stessa, ‘recuprandag’. Polemica anche sul fatto che la legge non obblighi i veterinari a ‘chippare’ i cani, e magari, già che ci sono, a ‘bàuare’ i volatili”. “Scartata Villa Minozzo, il problema è la location. Se nel territorio della Comunità montana si trattasse di collocare un gattile, chiunque indicherebbe Felina; per il canile c'è chi parla di Croce (lo sarebbe di sicuro, per gli abitanti della frazione castelnovese) e chi propone un luogo dal nome più giocherellone, tipo Can-ossa”.

Che dire poi dell’approdo di Striscia La Notizia in un allevamento di Ligonchio? “Tra animalisti e uoministi è andato in onda un altro duello, stavolta nella vostra Ligonchio, località quasi ridente di 1.000 anime e 1.500 televisori. Fino a ieri l'esemplare locale più protetto era la famosa Aquila, sempre in splendida forma e mantenuta a becchime europeo. Poi in paese ha fatto irruzione l'inviato di ‘Striscia la notizia’ Edoardo Stoppa, e di colpo mezza Italia ha iniziato ad appassionarsi agli amici della vecchia fattoria Zambonini, catodicamente accusata di maltrattare vitellini, cani e cavallo.

Il tg di Ricci & Capricci prodotto da Banale 5 vi ha ormai assuefatto ai bidoni di Greggio e alle battute di Michelle (‘ma belle’?). Durante il ‘sevizio’ del 1° marzo gli animali, eccetto i tapiri, non hanno rilasciato dichiarazioni; i suoni più diffusi erano i ‘biip’ che coprivano i versacci umani. Così su Ligonchio è franata una montagna di polemiche. Da una parte gli ‘Amici della Terra’, che quando sentono puzza d'irregolarità non sono disposti a turarsi i Nas, tutti a fare girotondi al motto di ‘Casca la guerra’ insieme al branco dei gabibbi. Dall'altra gli abitanti, abituati a lavorare come bestie e pronti a menar botte a quelli della troupe (frazione di Li-gonfio)”.

“Un maldestro Cupido Aslato sta scoccando frecce incontrollate sui vostri ospedali – scrive in Due cuori e una Santa Anna ET - Le più trafitte sembrano le due cardiologie cittadine, che potrebbero ritrovarsi unite da un amore non spontaneo (tutt'al più una infartuazione passeggera) quando il 1° ottobre uno dei primari - un vero piezz'e core - andrà in pensione senza che ci sia il concorso per sostituirlo. Un colpetto però lo rischia anche la riabilitazione cardiologica di Castelnovo Monti, che potrebbe ridimensionarsi. Il timore comune ai tre reparti è quello di essere trasformati in reperti. I pazienti sono in fibrillazione e non vogliono che il cuore del problema sia bypassato. Anzi, cercano una valvola di sfogo sui giornali, che pompano le notizie. Le direzioni sanitarie tranquillizzano urgenti & degenti, allettate dal tentativo di riorganizzazione. Ma secondo 18 professionisti su 23, medici di polso, la sperimentazione ha un battito irregolare: in una palpitante lettera in circolazione da giorni hanno scritto che di continuare così non si sentono in vena. È chiaro che la questione va presa di petto subito, senza tanti atri d'attesa, comunque prima che scorra cattivo sangue. Una certa stimolazione verso una soluzione non conflittuale potrebbe venire da personale pace-maker. Si cercano specialisti in grado di praticare operazioni in anestesia, soprattutto tagli, evitando che in corsia lavorino vasi non comunicanti e che la gente consideri i loro interventi solo come ennesimi casi di cala-sanità”.
Il libro, insomma, è un invito al buon umore, al riflettere, al non prendersi troppo sul serio. Anche perché la rubrica da cui trae origine riscuote particolare attenzione per lo stile comunicativo, fatto di giochi di parole, doppi sensi, battute irriverenti e politicamente scorrette, trasportando i curiosi in una provincia tutta da ridere. Tutto questo è stato possibile perché “chiunque osservi dall’alto i cambiamenti urbanistici e i mutamenti di costume accavallatisi in modo repentino negli ultimi tempi a Reggio, stenta a riconoscere una comunità così disancorata dal suo passato e freneticamente proiettata in uno spazio indefinito”. Per queste ragioni, secondo Gianfranco Parmiggiani, “l’operazione giornalistica di Tincani non è schizofrenica; il cronista non si sdoppia, bensì raddoppia e diventa scrittore, sbeffeggiando le paranoie, i tic, le assurdità di cronaca e i personaggi cosiddetti d’attualità”. La raccolta offre la trascrizione, solo in apparenza infedele, del succedersi di eventi, presi e ricombinati in un puzzle di parole note e di atipici significati.

“Ricordo le perplessità che mi hanno accompagnato durante la genesi e il lancio di ‘Visto da E.T.’ – racconta a Redacon Edoardo Tincani - , da una parte corpo apparentemente estraneo in un giornale della Chiesa, e dall’altra scommessa convinta sull’importanza di un angolo satirico. Non so dire di preciso come sia stato possibile stabilire un contatto con questa forma d’intelligenza non identificata, né comprendo tuttora il perché un extraterrestre abbia scelto di orbitare sul nostro territorio. Se anche quella voce ha trovato ‘La Libertà’ di espressione, in ogni caso, è merito dei lettori che via via si sono affezionati al suo modo di comunicare, fatto di giochi di parole, doppi sensi, battute irriverenti e politicamente scorrette”.

La copertina del volume ospita una visione surreale e fantastica di Reggio, mentre all’interno sono proposte alcune immagini tradizionali della città: ambedue sono frutto dall’estro inventivo di Elisa Pellacani. Dal dicembre scorso il volume (12 euro) è disponibile presso le librerie e può essere prenotato presso l’editore a condizioni particolari da parte degli abbonati al settimanale “La Libertà” (10 euro).

(Gabriele Arlotti)

CHI E’
Il giovane papà di ET e di cinque figli…

Edoardo Tincani è nato a Reggio Emilia il 16 marzo 1972. In ordine quasi cronologico si è diplomato all’istituto tecnico commerciale “G. Scaruffi”, laureato in Economia e Commercio e, soprattutto, sposato con Lucia nella parrocchia del “Buon Pastore”, divenendo padre di Sofia (1998), Letizia (2000), Michele (2003), Gabriele (2005) e Chiara (2009).
Giornalista professionista (dopo significative esperienze in una banca e in un ente locale), dal 2004 dirige il settimanale cattolico “La Libertà” e collabora stabilmente col quotidiano “Avvenire”. È consigliere dell’Associazione Provinciale Stampa Reggiana di Reggio Emilia.

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DOVE TROVARE IL TESTO

A Reggio Emilia: Libreria Bizzocchi, Libreria All'Arco, Libreria Ai Teatri, Libreria San Paolo, Libreria L'Incanto, Cartolibreria "Punto e Virgola", Edicola Ospedale Spallanzani, Edicola dell'Arcispedale Santa Maria Nuova, Edicola di via Murri, Edicola di viale Umberto I, Edicola Stazione FFSS, Conad "Primavera".
Sono al momento già rifornite anche la Libreria Duomo di Guastalla e l'Edicola di Vezzano sul Crostolo.

Per chi abita fuori Reggio, inoltre, il libro può essere prenotato presso l'editore ("Consulta librieprogetti", via Pariati 2 a Reggio Emilia, tel. e fax 0522.283023, e-mail [email protected]), che lo spedirà senza aggravio di costi al domicilio dei richiedenti (dati e codice Iban sono indicati sulla cartolina allegata al numero scorso del settimanale). "Reggio vista da E.T." si può infine ritirare direttamente presso il suddetto domicilio dell'editore o alla redazione de "La Libertà" (viale Timavo 93 a Reggio Emilia, dal lunedì al mercoledì, orari 9-12 e 15-8, e-mail [email protected]).