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Carpineti, la Croce Rossa organizza un corso per aspiranti volontari

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Anche quest’anno la Croce Rossa di Carpineti organizza un corso per aspiranti volontari. La presentazione si terrà in due serate, con inizio sempre alle ore 20,45: il 10 gennaio a Baiso, presso il Centro civico (sala "C.A. Dalla Chiesa") e il 13 gennaio a Carpineti, presso la sede CRI, in via S. Vitale, 17.

Nelle due serate saranno fornite sintetiche informazioni sulla Croce Rossa ed illustrate in modo dettagliato le finalità e l’organizzazione del corso rivolto a tutte le persone che hanno dai 14 ai 65 anni e che vogliono fare una importante esperienza di volontariato al servizio del prossimo.

A chi deciderà di frequentare sarà rilasciato il brevetto europeo di primo soccorso per proseguire un percorso di formazione diversificata a seconda dell’età e delle attitudini. Chi ha meno di 26 anni dopo il corso “base” potrà inserirsi in un numeroso e affiatato gruppo "giovani della Croce Rossa" (pionieri) che da circa un anno è operativo a Carpineti e Baiso e sta portando avanti interessanti iniziative aggreganti, di solidarietà ed assistenza sul territorio.

Per chi ha più di 26 anni il naturale sbocco è l’attività di volontario del soccorso che prevede prevalentemente l’attività in ambulanza e/o auto medica e/o protezione civile, ma anche la possibilità di specializzarsi nelle numerose attività quali soccorritore piste, clown di corsia, truccatore simulatori...

La Croce Rossa invita tutta la cittadinanza alle serate di presentazione per conoscere una delle poche associazioni che, con solo volontari e volontarie, da 22 anni a Carpineti e da 12 a Baiso garantisce assistenza al prossimo 24 su 24 e 365 giorni l’anno.

Per continuare a fare questa importante azione sociale abbiamo bisogno di nuovi volontari che consentano il fisiologico ricambio generazionale e possano soddisfare le crescenti richieste della popolazione dei tutto il territorio montano.

Per eventuali informazioni telefonare a Luciano 3346791446, Serena 3346791441.

5 COMMENTS

  1. Non era forse meglio…?
    Alcuni dicono che il volontariato sia un po’ in crisi. Non è la cosa più difficile arruolare nuove leve, l’emotività gioca quasi sempre a favore, ma forse (e probabilmente) è molto più difficile mantenere attive e motivate tutte le persone che si dedicano al volontariato. Si verifica in molti casi che finiscono con l’essere più numerose le persone che abbandonano che quelle che entrano, creando una equazione sfavorevole; e spesso accade perchè chi dovrebbe avere il compito di guidare i gruppi egli stesso rimane scarso di idee per motivare e stimolare i volontari. Non era forse meglio rimandare di un anno un nuovo corso e in questo tempo cercare di creare un buon programma di recupero creando nuove motivazioni e nuovi stimoli per quelli che si allontanano?

    (Giorgio Sghedoni)

  2. Condivido, ma non a pieno
    Condivido a metà il suo concetto, perchè credo che sulle nuove leve ci si debba concentrare molto, perchè i ragazzi sono importanti e soprattutto attirare più gente possibile sia un grande obiettivo a cui tutti dovrebbero ambire. Soprattutto i giovani, che devono essere il futuro di questa società e in questo caso per le pubbliche assistenze del nostro territorio… La gestione dei volontari a mio modesto parere andrebbe fatta fare da persone che hanno una certa facilità ad interagire, a “responsabili” con buone doti per far sì che ciascun volontario riesca a sentirsi a proprio agio. Alcune pubbliche questo riescono a farlo; altre, come alcune croci rosse del nostro territorio, no. Perchè è capitato di vederle con pochissimi volontari o, in altri casi, di vederle in grossa difficoltà. Sono d’accordo sul fatto che chi gestisce i “gruppi” debba sempre essere chiaro, creativo, debba COINVOLGERE il più possibile; ecco perchè a gestire questi “gruppi” ci devono essere persone capaci, come ho già detto di interagire, di capire i problemi e sforzarsi per risolverli. Perchè ogni volonario deve sentirsi importante quando varca la porta della sede. Così a volte è, altre volte no.
    Cordiali saluti.

    (S.Z.)


  3. La prima cosa che viene predicata a chi si avvicina alla bella realtà della Croce Rossa è che tutti sono ugualmente importanti e ben accetti, non conta se possono dare dieci o uno, quello che conta è che quel che danno e fanno venga accompagnato da serietà e passione. Purtroppo, come in tutte le associazioni, esistono persone che danno di più e chi meno. Persone umili, che danno e lavorano in piena umiltà e persone, caratterialmente diverse, che danno sì molto ma che usano questo dare per esporsi, per farsi baluardo della ragione, per esso acquisita, e qui mi dispiace dirlo cade ogni filosofia fondante. Invito tutti i volontari a dare ciò che possono e innanzitutto a non cercare lo scontro, il cavillo; volontariato è dare, non pretendere.
    Buon lavoro a tutti.

    (Mauro Comi, volontario Cri Carpineti)


  4. Io credo fermamente nei principi che la Croce Rossa porta avanti e che ci vengono insegnati durante il corso per diventare volontario del soccorso. Credo anche che il più delle volte siano le polemiche ad allontanare i volontari dal gruppo. Logicamente non siamo tutti uguali ed è impensabile che tutto vada sempre bene a tutti. Ed è per questo che è giusto dire le proprie opinioni, evidenziare le proprie idee e quello che a noi non va bene… Ma è pur vero che c’è modo e modo di farlo.
    Screditare le persone che si sono prese l’impegno di portare avanti un gruppo che DEVE avere lo stesso progetto comune e cioè cercare la soddisfazione personale nel fare bene agli altri (non dimentichiamocelo: non è il trovare la riconoscenza da parte degli altri quello che fanno i volontari!) non credo che sia il modo di tenere unito un gruppo e di facilitare l’aggregazione di noi volontari. Credo anche che l’ingresso di giovani volontari sia una sferzata di aria fresca che può solo fare bene al volontariato e alla società. Certo è che questi nuovi volontari hanno il diritto di trovare un ambiente sereno in cui operare tranquillamnete e con serenità ed è compito non solo dei responsabili CRI (troppo comodo dare solo a loro le responsabilità!) ma di tutti noi volontari farglielo trovare. Questa è una mia personale opinione, ma vedo che se viene fatto così fare volontariato è la cosa più bella e gratificante che una persona possa fare.

    (Rossana Cassinadri, volontaria CRI Baiso)

  5. Meno male che non sono tutti cosi’!
    Purtroppo ci sono persone che non hanno ben capito cosa significhi fare volontariato, forse bisognerebbe riflettere sul fatto che il volontario fa quello che si sente di fare “che sia Croce rossa, verde, bianca, protezione civile, ecc.” non per ricevere una medaglia ma perchè ritiene di fare qualcosa di buono per la comunità disinteressatamente e senza bisogno di contentini… Al volontario vero basta la soddisfazione di dare il meglio di sè per il benessere altrui; e questa deve essere la vera motivazione ed il vero spirito con cui va affrontato; ognuno dà quello che può, chi più e chi meno ma non per questo ci sono volontari di serie A o serie B, tutti sono sullo stesso piano. Quindi ben venga il nuovo corso a carpineti e soprattutto ben vengano i nuovi volontari…

    (Diego D’auria, VDS Carpineti)