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Busana: la piaga dei bocconi avvelenati. E giunge la richiesta di chiudere la caccia in questi luoghi

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Nel nostro Comune si assiste da tempo ad una continua strage di animali da affezione, in particolare gatti e cani, dovuti a veleno o esche sparse nelle aie, vicino alle case o addirittura buttate dentro cortili. Tali fatti, già di per sé gravissimi perchè oltre a colpire gli animali possono essere pericolosi anche per gli uomini e in modo particolare per i bambini, si sono susseguiti in maniera continuativa dall'estate scorsa nelle frazioni di Marmoreto, Busana e Cervarezza.
Nel tentativo di fermare questa inutile strage, considerato che difficilmente si può pensare purtroppo di contare sul senso civico delle persone, voglio di seguito ricordare alcune norme relative all'avvelenamento di animali.

Lo spargimento di bocconi avvelenati è un reato grave punito dal codice penale. Tutti i cittadini devono segnalare azioni sospette all'autorità giudiziaria, così come tutti i rinvenimenti di esche avvelenate vanno segnalati al sindaco e al servizio veterinario responsabile della salute pubblica. Ricordiamo inoltre che la popolazione proprietaria di animali effettui un rigoroso controllo degli stessi onde evitare di incorrere in possibili avvelenamenti.

La normativa vigente sanziona pesantemente coloro che avvelenano gli animali in particolare:
- art. 544-bis del Codice penale (uccisione di animali) - Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi. Introdotto dalla L. 189 del 2004 a tutela degli animali, punisce chiunque cagiona la morte di un animale, per crudeltà o senza necessità.
- art. 638, comma 1, del Codice penale (uccisione o danneggiamento di animali altrui) - Chiunque senza necessità uccide o rende inservibili o comunque deteriora animali che appartengono ad altri è punito, salvo che il fatto costituisca più grave reato, a querela della persona offesa, con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a 309 euro.
- art. 440 Codice penale (adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari) - Chiunque corrompe o adultera acque o sostanza destinate all’alimentazione, prima che siano attinte o distribuite per il consumo, rendendole pericolose alla salute pubblica, è punito con la reclusione da tre a dieci anni.
- art. 21 della L. 157/92 sulla caccia. Divieti – E' vietato a chiunque: usare munizione spezzata nella caccia agli ungulati; usare esche o bocconi avvelenati, vischio o altre sostanze adesive, trappole, reti, tagliole, lacci, archetti o congegni similari; fare impiego di civette; usare armi da sparo munite di silenziatore o impostate con scatto provocato dalla preda; fare impiego di balestre.

Chiunque rinvenga bocconi avvelenati o venga a conoscenza di fatti attinenti è pregato di segnalarlo a: Polizia municipale 0522 891120; Corpo forestale dello Stato CTA 0522 890657; Corpo forestale dello Stato stazione di Busana 0522 891227; Polizia provinciale 0522 792222.

(Ornella Coli, assessore Comune di Busana)

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Su questa vicenda, che ha così colpito i nostri lettori, riceviamo anche la nota di Amici della Terra

Purtroppo quella lamentata in questi giorni a Busana è una piaga i cui responsabili sono difficili da sorprendere sul fatto, tuttavia sono del tutto evidenti gli interessi perseguiti e cioè quelli di fare "piazza pulita" dei predatori che si nutrono di selvaggina, ponendosi così su posizioni concorrenziali e quindi di danneggiamento rispetto ad una categoria ben precisa e facilmente individuabile di persone.

Tuttavia, da anni le associaiozni ambientaliste chiedono che siano posti in essere atti idonei a contrastare gli scopi dei disseminatori di polpette, rendendo di fatto inutile, se non per loro addirittura controproducente l'esecrabile attività che tanto li impegna.

Già svariate volte le associazioni animaliste hanno suggerito alla Provincia di adottare un rimedio sicuramente efficace: chiusura della caccia per 3 anni in un raggio di 3 km, ovvero divieto di catture a scopo di ripopolamento per uguali periodi e distanze dal luogo di rinvenimento dei bocconi avvelenati, applicando l'art. 51 della L.R. 8/94.

Questa iniziativa, peraltro ipotizzata dalla Provincia in passato ma mai messa in atto, dimostrerebbe una concreta presa di coscienza e sgombrerebbe il campo dalle perplessità che inevitabilmente insorgono, circa la sostanziale inutilità del "numero verde" anti-bocconi avvelenati di qualche anno fa (come che i cittadini per le segnalazioni del caso avessero bisogno di un telefono gratuito.

Infine corre l'obbligo di ricordare all'ente pubblico che l'adozione dei drastici provvedimenti suggeriti contribuirebbe, oltreché a tutelare gli animali domestici e selvatici, a far cessare l'opinione ormai diffusa tra la gente che in fondo gli autori dei ricorrenti episodi di uso di esche avvelenate in ambiente rurale godano di un'omertosa situazione di impunità, se non di vera e propria protezione.

Cordiali saluti.

(Stella Borghi, presidente Amici della Terra di Reggio Emilia)

16 COMMENTS


  1. Va però ricordato che negli ultimi anni abbiamo putroppo assistito ad aggressioni di cani verso le persone, in alcuni casi anche verso bambini… Ricordiamo anche ai padroni che precauzioni dovrebbero avere verso il loro amico animale (guinzagli e museruole).

    (Commento firmato)

  2. Primo commento
    Uno che fa un commento come il primo di questa serie come minimo è uno che o li butta i bocconi o li approva, tra l’altro si nasconde dietro un commento anonimo. Quel commento è assolutamente fuori luogo, a questo punto sterminiamo tutti i cani, gatti, api, ecc. Mah!!!!!

    (Ettore Razzini)

  3. Ma scherziamo?
    Io spero veramente che “commento firmato” non avesse le idee molto chiare quando ha scritto! Mi spiega cosa significa “ci sono state delle aggressioni”? Ma lei ha idea della atroce sofferenza che prova un animale avvelenato prima di morire? Dolori strazianti. L’avvelenamento è il metodo piu subdolo e vigliacco che possa esistere perchè può colpire qualsiasi animale, dal selvatico al cagnolino o gattino domestico uscito per i bisogni quotidiani. E se capita tra le mani di un bambino? Dopo quale sarà il suo commento? Prima di scrivere certe cose collegare sempre il cervello altrimenti il rischio e di spararle molto grandi.
    Saluti.

    (Enzo Fiorini)

  4. Caro commento firmato
    Caro commento firmato, Ti racconto una storia vera. Il 9 agosto 2009 una mano sconosciuta ha lanciato nel mio giardino un’esca avvelenata che in sole due ore ha ucciso uno dei miei cani. Ora, pensa un po’: era un cane addestrato per la ricerca persone che solo un paio di mesi prima aveva salvato una persona, uno sconosciuto… Non sputiamo sentenze, non confondiamo la cattiva educazione di qualche proprietario con la brutalità e la bestialità di questi sconosciuti. Ancora una domanda caro Commento firmato: in Italia quanti morsi vulneranti a danno di bambini sono registrati? Mi sembra un po’ la storia del lupo cattivo…

    (lb)

  5. Un’altra storia
    Abitiamo nel borgo di Pietradura, nel comune di Castelnovo. Qualche anno fa avevamo due bellissimi cani meticci, poi un “maiale” (chiedo scusa al genere suino, non volevo offendere) ha lasciato dei bocconi avvelenati nel cortile, avvelenandoli tutti e due. La veterinaria dopo cure e trasfusioni è riuscita a salvarne uno. L’avvelenamento è orribile. Provoca delle emorragie interne che fanno perdere sangue dalla bocca e dalle orecchie. In riferimento al primo commento, vorrei dirgli che la cagna sopravvissuta, Billa, non la teniamo certo alla catena, appena vede uno sconosciuto abbaia, come suo dovere, ma poi si fa coccolare da tutti. Accompagna tutti i giorni un signore disabile costretto alla stampella per via di una gamba amputata, lo aspetta e lo riaccompagna a casa. Questo è per dire che se un cane ha la sfortuna di avere un padrone ignorante e insensibile, lo è pure lui.

    (Giungla)

  6. Proporrei…
    …che le autorità preposte, Forestale, Polizia provinciale e Municipale, ect. svolgessero maggiori controlli sia preventivi che punitivi nei confronti di questi vigliacchi! L’unico modo per fermarli è la paura di una denuncia penale.

    (Commento firmato)

  7. Bocconi avvelenati
    Preg.ma Si.gra Coli, purtroppo ho vissuto anch’io questa triste e dolorosa esperiena. Mi astengo dal rispondere in merito all’egregio signore (commento firmato) in quanto già molte persone di buon senso hanno espresso quanto io stesso penso in merito. Vorrei proporre, se possibile, di fare affiggere nei comuni un’ordinanza relativa alle sanzioni da Lei specificate nell’articolo. Potrebbe forse essere un deterrente per queste “persone” così profondamente malvagie?

    (Attilio Giovani)


  8. Mi unisco al commento di Enzo Fiorini… Mi permetto di aggiungere, caro sig/sig.ra “commento firmato”, che chiunque tu sia sei una persona così misera che non hai nemmeno il coraggio di scrivere il tuo nome. Io dedico tutta vita ai miei 2 splendidi cavalli che in cambio mi danno amore incondizionato e gioia di vivere, cose che tu, cara persona, non hai la più pallida idea di cosa possano essere… Concludo con una citazione di un saggio indiano d’America… Popolazione saggia e purtroppo sterminata da tante persone molto simili al sig/sig.ra “commento firmato”…
    “Nascere uomo su questa terra è un incarico sacro. Abbiamo una responsabilità sacra, dovuta a questo dono eccezionale che ci è stato fatto, ben al di sopra del dono meraviglioso che è la vita delle piante, dei pesci, dei boschi, degli uccelli e di tutte le creature che vivono sulla Terra. Noi siamo in grado di prenderci cura di loro” (Shenandoah).

    (Cristina Sironi)


  9. Complimenti per il commento intelligente… Per lo meno hai avuto il buon senso di non firmarti. Cinque anni fa ci hanno avvelenato il cane, un cane dei Pirenei di nome “Glen”, di 12 anni, 80 kg di bontà allo stato puro, non sapeva neanche ringhiare… E’ morto perchè questi bastardi immergono le polpette nella stricnina con l’antigelo in modo che il veleno si attacca agli organi interni… Se dovessi beccare sul fatto uno di queste persone finisco in “gabbia” perchè, a forza, gli faccio mangiare cappelletti all’antigelo…

    (Mattia Rontevroli)

  10. Più che “piaga” mi sembra una sorta di menefreghismo
    Sono certo pure io che spargere bocconi avvelenati sia un atto meschino e anche fuorilegge ma purtroppo leggo cose che di fatto è un dovere replicare. Innanzitutto inizio dalla proposta, a mio avviso indecente, che è quella di chiudere la “caccia” ad un raggio di tre chilometri dalla zona dove sono stati ritrovati dei bocconi avvelenati, che non c’entra assolutamente nulla con l’argomento in quanto si parla di bocconi all’interno di aie private, vicino alle case o dentro a cortili privati. Giudico la categoria di coloro che svolgono attività venatoria quella che negli ultimi anni si è più evoluta in merito alle nuove normative, alle necessità di una zona come la nostra, ai confini di un Parco nazionale ed alle aspettative di gestione di particolari tipologie di fauna presenti sul territorio. Sono altresì certo che la maggior parte di coloro che svolgono attività venatoria con l’utilizzo di cani tratti gli stessi molto meglio di quanto li trattano altri, con frequenti visite dal veterinario e in regola con micro-chip e vaccinazioni. Questo per arrivare all’altro argomento che mi ha lasciato un attimo perplesso. Ricordando che di leggi in merito alla salvaguardia ed alla tutela degli animali ne sono state fatte tante negli ultimi anni, e naturalmente non le ho viste citate nell’articolo dell’amministratore di Busana; quindi è mio dovere ricordare che avere un animale, in questo caso un cane o un gatto, determina avere delle grosse responsabilità, tante responsabilità che di fatto girando per i nostri territori è evidente che vengono disattese da diversi proprietari di questi animali e ciò forse provoca proprio “rivalse”, naturalmente fuorilegge, fra cittadini che di fatto si sentono toccati dalla presenza di questi animali nella propria proprietà. Ricordo inoltre che è stata mia premura presentare un ordine del giorno in Comunità montana, votato da tutti i consiglieri, in merito a questi piccoli fenomeni di randagismo con l’aspettativa di una sensibilizzazione degli organi di vigilanza, in particolare le polizie municipali; invito tutti ad andare a verificare quanto asserito in quella sede durante la discussione sul sito della Comunità montana. Probabilmente non è servito a tanto e quindi bisognerà trovare un metodo diverso viste le problematiche degli ultimi periodi nei nostri territori. Ricordo in ultimo che le nostre comunità pagano ingenti somme per il mantenimento di cani abbandonati ora ricoverati in adeguate strutture. In ultima analisi ricordo che il nostro gruppo ha un incaricato in seno all’Unione dei comuni e quindi si interesserà affinchè vengano chiariti quanti sono i casi di avvelenamento sopra citati nei nostri territori e si impegnerà affinchè vengano prese le giuste precauzioni; il tutto con la speranza che l’amministratore di Busana oltre a polemizzare faccia la sua parte sollecitando alla Polizia municipale un interessamento in merito a piccoli fenomeni di randagismo presenti sul nostro territorio.
    Cordiali saluti.

    (Marino Rivoli)


  11. Certamente chi avvelena un animale non sa quali sofferenze esso possa provocare. Parlando dell’antigelo, che è uno dei sistemi più subdoli in quanto viene distrutto il fegato, quando compaiono i primi sintomi è già tardi per poter intervenire. Non vorrei augurare alla “persona” che utilizza tali sistemi di provare tale sofferenza.

    (Il grillo parlante)