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“Se i cattolici in politica non difendono la vita, non possono definirsi tali”

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CASINA (12 maggio 2011) - A Casina va in scena, presso il teatro-oratorio parrocchiale “Don Bosco”, un incontro con Pino Morandini.
Nato a Trento, coniugato, due figli, ex magistrato di Tribunale Amministrativo Regionale, consigliere regionale del Trentino Alto Adige e consigliere della provincia autonoma di Trento, dove è stato anche vicepresidente del consiglio, nelle liste del Pdl.
Promotore di leggi regionali sulla famiglia, è stato fondatore del Movimento della Vita trentino e vicepresidente del Movimento per la Vita nazionale.
Nel convegno, seguito da confronto pubblico, svoltosi al “Don Bosco” di Casina, alla presenza del parroco don Luciano Iori, del consigliere regionale Fabio Filippi e di Carla Bazzani che ha condotto la serata, Morandini ha affrontato temi discussi dalla comunità cattolica: la promozione e la difesa del diritto alla vita e la dignità di ogni persona umana, dal concepimento fino alla morte naturale, favorendo una cultura dell’accoglienza nei riguardi dei più deboli e indifesi.
Primo fra tutti il bambino concepito e non ancora nato.
Nel suo intervento, richiamandosi ai valori non negoziabili, ha citato diversi passaggi significativi di encicliche papali: “Una democrazia senza valori sfocia inevitabilmente nel totalitarismo” (Giovanni Paolo II).
Oltre ad un richiamo costante all’uso congiunto della “ragione” e della “fede”, Morandini, citando Alcide De Gasperi, a cui lo lega la parentela da parte di madre, non ha trascurato il ruolo e il valore della preghiera: “Una nazione non sta in piedi se non si mette in ginocchio”.
I cattolici in politica poi, sempre secondo Morandini, se non difendono la famiglia e la vita non possono definirsi tali; e, citando Giorgio La Pira, “La politica, per il cattolico, è il luogo della Carità organizzata”.