Home Cronaca Quando gli angeli rimangono senza telefono. Allungano la vita ugualmente

Quando gli angeli rimangono senza telefono. Allungano la vita ugualmente

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CERRETO (14 maggio 2011) – Andrea Storchi è un volontario così. Scrive a Redacon, con garbo e cortesia, per chiedere di segnalare quanto hanno fatto i volontari del soccorso, in questo caso la Cri, a bordo pista a Cerreto.
Gli poniamo qualche domanda in più e, scopriamo (complice il web), di essere di fronte a uno dei (tanti) angeli del soccorso che in un bellissimo caso si è meritato uno splendido ringraziamento speciale di una mamma, che ha avuto per l’occasione in prestito la voce dell’attore Pino Insegno e, il video, è un vero e proprio spot di inno alla Vita e al volontariato su Youtube e su altri siti web

“Operare a bordo pista – spiega Andrea – significa nella maggior parte dei casi attuare interventi agli arti inferiori. Abbiamo avuto anche alcuni traumi alla schiena e sopratutto una decina di trauma cranici, dovuti al mancato uso del casco di protezione. Del resto, soprattutto nella pratica dello snowboard, le parti interessate sono state la schiena e le braccia”.
E la prudenza non è mai troppa. “Bisogna ricordare che in tre casi – prosegue il volontario - i frequentatori dello snowpark,hanno salvato la spina dorsale grazie al paraschiena”.

Nel caso delle piste, quanto è grande il fenomeno del volontariato?
“Abbiamo impiegato circa 60 volontari a rotazione provenienti dalla regione Emilia Romagna,Toscana,Liguria e uno addirittura dal Trentino Alto Adige. La presenza infrasettimanale era curata da quattro operatori del soccorso piste e da un operatore DAE dal lunedì al venerdì insieme all'ambulanza della Croce Rossa del Cerreto. E nei fine settimana, con la presenza di centinaia di sciatori, l'assistenza era curata da dodici operatori e un operatore DAE; nei week end in aggiunta all'ambulanza della Croce Rossa sede di Cerreto Laghi era sempre presente un mezzo di soccorso avanzato proveniente dai vari comitati di Reggio Emilia”.

Come si può sostenere un simile servizio?
“Tengo a sottolineare che il servizio è pagato interamente dalla società che gestisce gli impianti e per questo è da ringraziare, in quanto solo in questa stagione invernale, tra il dipendente, vitto e alloggio in appartamento, il pagamento dei servizi prestati dalla Croce Rossa, dalla Forestale, dai Carabinieri e dai Vigili del fuoco ha sborsato circa 20.000 euro”.

Molte risorse…
“Sì, uno sforzo grandissimo da parte di una società che ha sempre messo la sicurezza al centro dei loro impegni con gli sciatori. Inoltre da questa stagione abbiamo aggiunto un punto di soccorso all'arrivo della seggiovia a quattro posti. Una casetta con tutti i confort per un intervento più celere nella parte alta del monte La Nuda a quota 1900 circa”.

Quali sono le problematiche con cui vi confrontate?
“Un problema sicuramente da risolvere,è quello della copertura telefonica dal passo del Cerreto fino a Fivizzano (ospedale di competenza visto la residenza degli sciatori dalla parte toscana-ligure). A volte è capitato che il paziente peggiorasse durante il trasporto e non avendo copertura telefonica e radio con la centrale di Reggio Emilia ci siamo affidati ai colleghi della Croce Rossa di Santo Stefano di Magra e Spezia che sono sempre in ascolto sulla frequenza della Croce Rossa. Con il loro aiuto abbiamo sempre potuto comunicare le condizioni variate al 118 di Massa il quale avvisava immediatamente l'ospedale di Fivizzano”.

Con chi collaborate abitualmente?
“Un ringraziamento particolare mi sento di esprimerlo al Corpo forestale dello Stato, ai Carabinieri e Corpo Vigili del fuoco distaccamento di Collagna, nella persona di Livio Caccialupi, per la competenza e serietà che l'hanno sempre contraddistinto insieme hai suoi uomini. Grazie di cuore ragazzi”.
E in attesa del resoconto dell’attività a bordo pista di Ventasso ci congediamo da Andrea con l’unica notizia di cui non fa menzione, il salvataggio della piccola Jessica che, a Cerreto, aveva ingoiato un sasso e stava per morire soffocata. Con le opportune manovre, l’ ha salvata, senza nemmeno fermarsi per ricevere il riconoscimento dei genitori che, passato lo shock, hanno deciso di esprimergli uno splendido grazie ai tempi di internet.

(Gabriele Arlotti)