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“Ebbene sì. Sono io il pivarolo matto paracadutato sul Cusna. E oggi cerco una sposa di allora”

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Arrivò dal cielo il 23 marzo 1945... paracadutato in kilt sui prati di Case Balocchi ai piedi del Cusna. Il suo compito era quello di suonare la cornamusa durante l’attacco al comando tedesco della Linea Gotica sessanta chilometri più a valle a Botteghe d’Albinea.

E’ la incredibile storia dell’87enne scozzese David Kirkpatrick, le cui gesta sono narrate nel libro “Il bracciale di sterline. Cento bastardi senza gloria, una storia di guerra e di passioni”, scritto dai giornalisti reggiani Matteo Incerti e Valentina Ruozi ed edito da Aliberti, di cui abbiamo recensito qualche giorno fa.

Per sessantacinque lunghi anni tutti hanno cercato quel “suonatore matto”, il “mad piper” così si faceva chiamare per quell’impresa folle per la quale partì volontario con il 2° SAS. Al suo arrivo Kirkpatrick, che prima della guerra era un boy scout, gli abitanti di Case Balocchi e Secchio lo scambiarono in lontananza per una donna a causa del kilt. Redacon lo ha intervistato con l’aiuto di Matteo Incerti che ne ha romanzato le gesta di guerra e la vita nel libro da poco uscito. Incerti ha ritrovato per primo Kirkpatrick la scorsa estate in un modo roccambolesco... tramite un sito internet di una piccola loggia massonica scozzese di Girvan dove l'uomo suona la cornamusa. Un mondo lontano anni luce dalle logge massoniche coperte ed illegali italiane.

“Sì mi lanciai in kilt, quello era il mio primo lancio operativo. Prima di partire incontrai anche mio padre William che aveva fatto anche la prima guerra mondiale e nella seconda vidi anche in Egitto ed Albania dove entrambi eravamo stati trasferiti con le nostre unità speciali. Quando ci incontrammo in Italia prima di questa operazione speciale non era molto felice della mia scelta...” dice Kirkpatrick che lo scorso 11 maggio ha celebrato il suo 87esimo compleanno. “Mi chiamavano il “suonatore matto”, “the mad piper” perché quando cercavano qualcuno che si lanciasse nella Valle del Po per quella operazione io mi offrii come volontario. Tutti mi dicevano: tu sei matto!” racconta.

Non ama però parlare dei dettagli della notte dell’attacco dove vide morire decine di tedeschi, che bruciarono anche vivi nelle due ville sede del comando ed anche tre paracadutisti inglesi: il tenente James Arthur Riccomini, il caporale Stanley Bolden ed il sergente Sidney Guscott.

"Ricordo però che mentre suonavo l’attacco ad un certo punto la mia cornamusa fu colpita ed andò in pezzi” spiega l’arzillo scozzese che per tutta la vita ha lavorato prima in miniera e poi in azienda di lavorazione alghe sulla costa scozzese ed oggi vive nel paesino di Girvan sulla costa di fronte all'Irlanda.

Come per magia però quel suono ingannò i tedeschi che classificarono l’attacco solo come militare alleato (invece c’erano anche una settantina tra partigiani italiani e russi oltre a disertori tedeschi e austriaci ndr) e così non fu fatta una rappresaglia. Un particolare questo che Kirkpatrick ha conosciuto solo lo scorso anno quando fu ritrovato da Incerti. “Solo allora gli incubi di quella notte e della guerra se ne sono andati – racconta – io non andai mai in Italia dopo la guerra perché avevo troppi ricordi”.

Altre memorie. Kirkpatrick ricorda di quando “andavo a messa ogni domenica nelle vostre montagne e lasciavo fuori le mie armi” (è documentato che la prima notte la passò a Secchio poi probabilmente si spostò dopo l’attacco del 27 marzo più sul versante verso il modenese ndr). Poi un ricordo magico, anche questo narrato nel romanzo “Il bracciale di sterline” al pari della evitata rappresaglia grazie al suo suono della cornamusa. “Appena arrivato donai alle persone che mi ospitarono (Secchio ndr) un paracadute la cui seta servì per far un abito da sposa. E’ ancora viva quella persona?”.

Redacon accoglie questo appello e lo rilancia ai lettori del crinale e non solo: le ricerche sono iniziate.

Su YOU TUBE la video intervista a David Kirkpatrick

http://www.youtube.com/watch?v=WFubEdGRNKM

E i Modena City Ramblers hanno dedicato a Kirkpatrick questa canzone http://www.youtube.com/watch?v=VXTvj70oUZA

2 COMMENTS

  1. abito da sposa
    L’abito da sposa fatto con il paracadute dello scozzese in tempo di guerra è quello di mia madre, è molto bello , lo conserva ancora, ed è a disposizione per chi lo volesse vedere.

    (dott. Enrichetta Giampellegrin)

  2. eccoci qui
    Gentile dott.sa Giampellegrin,
    sono Matteo Incerti il giornalista autore del libro il “Bracciale di Sterline” ed amico di David. Lei mi ha dato una notizia incredibile! Tra l’altro nel romanzo viene fatta la promessa a David di ritrovare il suo paracadute nuziale!

    Se mi puo’ contattare questa è la mia mail.
    [email protected]

    (Matteo Incerti)