Home Cronaca 150° dell’Unita’ d’Italia a Busana. Il giorno dopo

150° dell’Unita’ d’Italia a Busana. Il giorno dopo

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In un clima di grande partecipazione e di calore, sabato 28 maggio a Busana, si è svolta l'iniziativa sui 150 anni dell'Unità d'Italia, realizzata dall'associazione "Amanzio Fiorini" in collaborazione con il Comune e l'istituto comprensivo di Busana.

Un'iniziativa articolata e piena, eppure dal sapore familiare per quel canovaccio ormai proprio dell'associazione, che affronta e percorre i temi trattati cercando di tenere insieme l'ottica grande, quella nazionale, e quella locale, quella della nostra montagna.

Un modo per ripercorrere eventi del passato, in questo caso, oppure temi di grande attualità, come quello dell'acqua della passata iniziativa, attraverso un approccio che del particolare, della prospettiva montanara fa una delle molte possibili letture.

La serata si è scandita attraverso alcune letture sulle figure, prima di tutto umane, del Re Vittorio Emanuele e di Garibaldi, a cura dell'associazione Amanzio Fiorini, l'inquadramento storico e gli eventi di quei giorni nella valle del Secchia e nella montagna raccontati dal Prof. Giuseppe Giovanelli, gli interventi dei ragazzi dell'Istituto comprensivo di Busana, che hanno presentato due bellissimi lavori svolti su una figura, il garibaldino della valle del Secchia Filippo Riccioni, e su un evento, il passaggio del battaglione degli studenti toscani diretti a Curtatone e Montanara.

E poi ancora gli interventi del dirigente dell'Istituto, Lorenzo Franchini, e quello del sindaco, Alessandro Govi, che hanno presentato un'altra parte dell'iniziativa davvero singolare. Una storia lunga 50 anni ed iniziata con lo scambio di informazioni tenutosi attorno alla metà degli anni sessanta fra un maestro di Marsala, colui il quale stava ricercando la biografia di ciascuno dei Mille garibaldini sbarcati a Marsala, e la classe V della scuola elementare di Busana. La figura che legava questa Italia da Marsala a Busana era proprio Filippo Riccioni, garibaldino di Campo di Cinquecerri. A distanza di 50 anni da Marsala sono giunti, e sono stati consegnati proprio la sera dell'iniziativa, gli attestati per il lavoro svolto e diretti ai bambini di allora, oggi più che cinquantenni e alla loro maestra, Armanda Fiorini Manari.

Una serata che, mano a mano che avanzava, diventava sempre più affettuosa per via di quel susseguirsi di belle parole e situazioni e per quegli attestati che dai ragazzi di oggi scivolavano nelle mani dei bambini di allora. Una serata che forse ha raggiunto un momento di commozione nella conclusione consegnata ad un susseguirsi di volti di montanari del passato, rubato agli scatti in bianco e nero di Amanzio Fiorini, che si alternavano ai volti dei montanari di oggi. Un modo per dire che c'è ancora un filo teso fra noi e loro, i nostri padri e i nostri nonni, così come un filo teso esiste lungo quei chilometri di appennino e mare e spiagge e monti che tengono insieme il nostro Paese.

(Rosi Manari, associazione "Amanzio Fiorini", cell. 339.6648778)

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