Home Radionova Pacco a sorpresa / Seconda puntata. ASCOLTA I FILE AUDIO

Pacco a sorpresa / Seconda puntata. ASCOLTA I FILE AUDIO

2
0

ASCOLTA I FILE AUDIO

Prima parte
Seconda parte
Terza parte

Una grande festa, colorata, all'insegna della musica, dell'allegria, della diversità e di Lady Gaga

Tutto questo è stato l'Europride che ieri ha trasformato Roma nel palcoscenico di un grande carnevale. Da piazza dei Cinquecento, nei pressi della stazione Termini, al Circo Massimo, dove la manifestazione in difesa dei diritti di Gay lesbiche bisex e transgender si è conclusa, il 'life motive' della parata è stata la voglia di abbattere gli schemi. Secondo le stime degli organizzatori sono state circa un milione le persone, provenienti da tutta Europa che hanno sfilato per la città. 39 i carri che incessantemente, fino all'arrivo al Circo Massimo, hanno 'sparato' musica a tutto volume: gli Abba, Gloria Gaynor, Raffaella Carrà ed i Village People gli artisti più suonati. Poi tanto colore con decine di drag queen, palloncini, bandiere, gladiatori seminudi, finti vescovi ma anche persone comuni a passaggio con i figli in difesa dei diritti e della diversità. A guidare il lungo corteo, partito intorno alle 16, un grande il cartellone 'Europride, Be Proud' sorretto anche da alcuni esponenti politici. Paolo Ferrero, Paola Concia, ma soprattutto Nichi Vendola, letteralmente osannato al suo arrivo. "Abbiamo bisogno di vivere in un Paese che rispetti le diversità, che non sono una minaccia ma una ricchezza. Il nostro è un Paese in cui si fa fatica anche a bandire l'omofobia, che è stata sdoganata persino nel lessico istituzionale" ha spiegato il leader di Sel prima di iniziare la marcia alla volta del Circo Massimo. Anche la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha voluto portare il saluto istituzionale agli organizzatori dell'Europride che hanno ricambiato ringraziando la governatrice per il suo impegno e difendendola dalle parole di un esiguo gruppo di contestatori. Se infatti alla politica nazionale gli organizzatori non hanno risparmiato parole dure per l'indifferenza e lo scarso impegno in difesa dei diritti, per gli Enti locali sono stati prevalentemente ringraziamenti per aver permesso la riuscita dell'evento. Nessuno sconto, invece, per il Vaticano ed il Pontefice Benedetto XVI, in succinti abiti da donna su alcuni poster dei manifestanti che, per l'occasione, non hanno rinunciato ad una foto sotto la statua di Papa Giovanni Paolo II in Piazza dei Cinquecento. Una giornata intensa che ha avuto il suo culmine con lo show della popstar Lady Gaga. Più che un concerto, un lungo monologo conclusosi con una breve esibizione di due pezzi al pianoforte, 'Born this way' e 'The edg of Glory', uno in più di quanto si attendesse. Nei circa 20 minuti di discorso, la cantante ha parlato di diritti Lgbt: "Questa non è solo una festa o una manifestazione di pace, ma è un evento per lo spirito dei diritti umani basilari. Molti governi non permettono ai cittadini di avere i loro diritti ma noi dobbiamo abbattere queste barriere che esistono in paesi come Lituania, Russia, Polonia, Ungheria, Libano e in Medio Oriente" ha scandito la cantante fra gli applausi del pubblico. Tante persone nel mondo - ha aggiunto - sono colpite dalla discriminazione, sono state isolate, portate al suicidio, incapaci di trovare un lavoro. Chiedo al mondo di tenere conto del cambiamento, i problemi sociali sono reali, hanno un effetto su tutta l'umanità. E ai presidenti dei governi chiedo di aiutarci non di dividerci" ha concluso la popstar, salita sul palco con un vistoso abito vintage nero di Gianni Versace, parrucca verde fosforescente e occhiali scuri. Lady Gaga, nel corso del suo intervento, ha voluto ringraziare pubblicamente Donatella Versace "per aver realizzato un mio sogno", ed il sindaco Gianni Alemanno, fischiato però da una parte del pubblico.

Fobia batteri?
Non è al ristorante, non è al bar né nelle mense che si corre maggiormente il pericolo di intossicazioni alimentari. Il nemico è molto più vicino di quanto si pensi, e si annida nei luoghi a noi più familiari, ovvero in cucina.

Secondo studi e indagini che vengono effettuati regolarmente negli ultimi anni, è in ambito domestico che nasce quasi la metà delle infezioni tossiche alimentari.
Anche chi pensa di essere più preparato in materia di regole igieniche infatti commette qualche errore, per fretta o per ingenuità. E' utile dunque fare il punto su alcune regole che magari non tutti conoscono. Eccole: gli avanzi di piatti cucinati non vanno mai lasciati fuori dal frigo, né per qualche ora né tantomeno per tutta la notte le mani devono essere lavate più volte mentre si cucina, ogni qual volta si viene a contatto con alimenti diversi e soprattutto con piatti sporchi o con il bidone della spazzatura lo strofinaccio: ne vanno usati almeno due, uno per asciugare frutta e verdura e uno per piatti e posate. Un terzo può essere dedicato all'asciugatura delle mani. Gli strofinacci vanno cambiati almeno 2 o 3 volte la settimana la spugna: ce ne vogliono due distinte: una per lavare i piatti e un'altra per pulire il piano di lavoro il tagliere è l'oggetto sul quale spesso si trova una carica batterica insospettabilmente alta. Per una maggiore igiene è preferibile usarne due, uno per gli alimenti da consumare crudi e uno per quelli da cuocere, ed è preferibile la plastica al legno. E' buona regola lavare i taglieri con acqua e sapone dopo averli utilizzati l'uovo è un alimento particolarmente insidioso dal punto di vista delle intossicazioni. Prima di usarlo per qualsiasi preparazione il guscio va lavato sotto l'acqua; se tra gli ingredienti di una ricetta sono state usare uova crude i piani di lavorazione vanno lavati con particolare cura la verdura già lavata che si trova in buste preconfezionate va sempre ugualmente sciacquata prima del consumo, soprattutto se ci si avvicina alla data di scadenza frutta e verdura vanno sciacquate tre volte e durante il primo lavaggio è bene aggiungere del bicarbonato: solo così l'igiene sarà al 100%.

Toto Sanremo

Mancano 'solo' 8 mesi al via e il "Festival di Sanremo" non ha ancora un conduttore. Ammesso che sia uno solo. Si, perchè secondo il settimanale 'Oggi', ai piani alti di Viale Mazzini starebbero seriamente pensando di affidare il timone della kermesse ad una coppia di conduttori mai visti sul palco dell'Ariston: Fabrizio Frizzi e Carlo Conti.

"Se da qualche mese sembrava certo o quasi la riconferma di Gianni Morandi, oggi invece la scelta ricadrebbe su due volti di Rai Uno che non hanno mai condotto Sanremo: Fabrizio Frizzi e Carlo Conti.", si legge.

Dunque salterebbe la riconferma per l'eterno ragazzo, costretto a farsi da parte per lasciar spazio all'inedito due di istituzionalissimi presentatori. Qualcuno, però, già vocifera di un testa a testa tra i due per avere il Festival tutto per sè.