Home Cronaca “Preoccupazione per la qualità della scuola pubblica”

“Preoccupazione per la qualità della scuola pubblica”

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"Il collegio docenti dell’Istituto "Cattaneo–Dall’Aglio" di Castelnovo ne' Monti, riunito ieri, 17 giugno, di fronte ai dati delle iscrizioni alle classi iniziali e del biennio, ai tagli dell’organico dei docenti, dei docenti di sostegno e del personale Ata, alla mancata sostituzione dei pensionamenti, all’impossibilità di sdoppiare una classe prima di 35 iscritti, manifesta una grande preoccupazione per la qualità della scuola pubblica e per la reale possibilità delle famiglie di scegliere il corso di studio più adatto ai propri figli".

Così inizia un documento, che prosegue denunciando "il fatto che, nonostante la sentenza del Tar del Lazio contro le 'classi pollaio', il ministero della pubblica istruzione non ne abbia recepito le indicazioni, anzi abbia proceduto a realizzare i tagli ulteriori previsti, nonostante un aumento complessivo del numero degli studenti".

Si lamentano poi "le conseguenze subite, a seguito dei tagli al personale, dalla didattica in generale e da quella di laboratorio: a fronte di sei laboratori informatici si è potuto disporre di un solo tecnico part-time".

In conclusione il documento esprime quindi "la preoccupazione per la mediocre qualità dell’apprendimento che si può verificare in classi sovraffollate: è un fatto che in simili condizioni, non tutti gli studenti possono trovare risposte adeguate ai propri bisogni formativi. Sottolineiamo l’importanza di garantire la reale possibilità di avere diversi corsi di studio in montagna, per studenti già penalizzati dalle distanze e dai trasporti".

4 COMMENTS

  1. Scelte
    Le difficoltà sono oggettive, tagli, disorganizzazione, classi, difficoltà cognitive, tutto questo c’è. Tuttavia invito gli insegnanti, categoria di cui faccio parte, a farsi un esame di coscienza. Nel caos è facile gettare la spugna, lasciarsi andare alla deriva, e se il sistema crolla, lo si affossa. Ricordiamoci di tenere saldi i principi pedagogici, la serietà e la professionalità su cui possiamo puntare. Non molliamo, nonostante i terremoti, le fondamenta della scuola italiana sono salde e devono restare tali. Andiamo a testa alta. Ricordiamocelo ogni mattina entrando in classe. Curiamo la relazione educativa, e non dimentichiamo di dare presenza e di chiedere presenza agli alunni. Se ci siamo, ci saranno anche loro. Se diamo ci tornerà indietro. Se non ci siamo nemmeno noi… si ritroveranno da soli, ad affrontare il vuoto sociale di una comunità che ha rinunciato al sapere.

    (Un insegnante)

  2. Perchè in minoranza?
    Perchè si sostiene che gli insegnanti che fanno bene il proprio lavoro sono una minoranza? Nella mia scuola sono la maggioranza. Ma far bene il proprio lavoro, entrare in classe a testa alta, ecc.. non significa rinunciare a chiedere che nella scuola pubblica ci siano le condizioni per lavorare con professionalità ed efficacia, a profitto di studenti, famiglie e società.

    (Cleonice Pignedoli)


  3. Una testimonianaza personale, viviamo nel comune di Villa Minozzo mio figlio voleva frequentare dopo le medie il liceo classico, siamo stati costretti a mandarlo in convitto a Parma con un evidente alto esborso economico perché in montagna il liceo classico non c’è ed era francamente impossibile fargli frequentare il liceo a Reggio e farlo tornare a casa tutti i giorni. Mi sembra un esempio, ma ne avrei altri, di mancanza sul territorio di possibili indirizzi di studio.

    (Mauro Moretti)