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Appennino / Un’economia che tira

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C’è un settore dell'economia che, a differenza di altri, a quanto pare non ha bisogno di alcun incentivo. L’operazione “Piazza pulita” intrapresa dai Carabinieri di Castelnovo ne’ Monti ce la indica. E’ quella del mercato della droga. Leggera, media, pesante, welter... Ecche... Basta pagare e i produttori, i corrieri, gli spacciatori – tutta la filiera, insomma – sono felici. Fino agli "utilizzatori finali": anch’essi soddisfatti (e di certo, comunque, mai rimborsati!). Dopo tempi, decenni fa ormai, in cui sentire di (quelle poche) persone o di fatti ad essa collegati nel nostro Appennino provocava sconcerto sottotraccia e clamori più o meno bisbigliati, pare oggi invece “normalità”, un fenomeno globale di cui semplicemente prendere atto e chiusa lì. La comunità, culturalmente parlando, è indifesa, forse anche indifferente.

Sul fronte repressivo non accenna a fermarsi la scia che ha preso il via alla fine dello scorso anno di arresti e sequestri; non escludendo neppure casi di coltivatori diretti locali beccati a curare ed innaffiare le piantine (prodotti doc, a km 0). Un’economia che davvero, come si dice, tira. Alla grande.

Questi esborsi sostenuti da un numero non indifferente di nostri concittadini, in tempi di grandi ristrettezze come quelli che viviamo, non sarebbero extra su cui pensare di fare magari qualche piccolo risparmio da mettere nel leggendario porcellino? No, meglio risparmiare su altro. In fondo, si vive una volta sola.

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