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“Largo ai privati nel trasporto pubblico locale”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Estate, tempo di bilanci e riflessioni, anche sul trasporto pubblico locale. A chiedere un salto di qualità in vista della piena ripresa delle attività di settembre è la Fita-Cna di Reggio Emilia, che al fine di migliorare l’efficienza del servizio punta su una maggiore industrializzazione del settore e al superamento della classica forma di rapporto con le committenze pubbliche, ovvero il sub-affidamento di servizi di trasporto persone effettuato con i mezzi delle aziende locali.

Insieme a Confartigianato, Ancst-Legacoop, Anav, Federlavoro e servizi-Confcooperative, la Fita fa parte della rappresentanza unitaria denominata Comitato associazioni imprese private esercenti trasporto persone su strada (Caipet) costituita a livello regionale proprio per chiedere a gran voce il passaggio dalla sub-concessione alla gestione diretta del servizio con mezzi propri delle aziende private.

“Il cambio di rotta si rende necessario per migliorare il servizio permettendo alle imprese private di gestire il proprio lavoro in regime aziendale e non come meri prestatori di mano d’opera - sottolinea Giuliano Medici, responsabile provinciale di Cna Fita – negli anni come privati siamo arrivati a gestire il 20-25% dei chilometri di trasporto pubblico locale, quota tutt’altro che trascurabile. La Fita di Reggio Emilia si propone di contribuire a una maggiore industrializzazione del settore e di ottenere una più stretta sinergia con il partner pubblico, conscia ci poter garantire maggior efficienza e contenimento dei costi”.

A rincarare la dose è il presidente di Cna Fita, Marco Campanini: “Occorre proseguire nella direzione in cui al pubblico competono sempre più compiti di programmazione e controllo, mentre al privato, notoriamente più efficiente, va affidata la gestione, in una logica che tende a salvaguardare qualità del servizio, contenimento dei costi, sicurezza, legalità, tutela per l’ambiente e occupazione dei propri dipendenti. A breve si terrà un’assemblea regionale delle imprese che si riconoscono nelle Associazioni che compongono il Caipet e ribadiremo le nostre richieste”.