Home Cronaca Fortino della Sparavalle, è tempo di potature

Fortino della Sparavalle, è tempo di potature

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Dall’alto del fortino di Sparavalle, nelle giornate di cielo limpido, la vista arriva fino alla pianura disegnata dalle geometrie delle foraggere, dall’altro lato i monti: Ventasso, Cusna e Cerreto. Il torrione circolare, pur non essendo agibile, resta un crocevia importante del Parco dell’Appennino. Per questo, nell’ultima settimana, è stato oggetto di un intervento di ripristino. La commissione uso civico di Cervarezza si è occupata, per conto dell’Ente Parco, del diradamento della vegetazione e della pulitura dei terreni nelle immediate vicinanze della struttura.

Sebbene la sua origine sia antica, il fortino attuale risale alla prima metà del XIX secolo, quando per volere degli Estensi o forse, poco prima, per volere di Napoleone, è stato fatto ricostruire per controllare la nuova strada del Cerreto.

"Il torrione di Sparavalle segnava e segna tutt’ora un luogo privilegiato di osservazione congiunta del crinale e delle due valli del Secchia e dell’Enza. Il fortino - seminascosto dalla vegetazione – è la vecchia porta delle due valli, posta in chiave di logistica militare. Il Parco ha voluto riprendere questo concetto paesaggistico ponendo, nelle sue vicinanze, una delle porte del Parco che, con il suo bilite a servizio e non a dominio del paesaggio circostante, intende essere proprio una riedizione del fortino, in chiave di paesaggio e di turismo ambientale, che scandisce il momento in cui il territorio si riconverte a nuove valenze e funzioni, come è appunto quella di Parco nazionale".