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Vetto / “Par di capire che si tratti di una cifra abbastanza consistente…”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Sui quotidiani di ieri abbiamo letto che il Comune di Vetto è ricorso alla giustizia civile per cautelarsi contro il funzionario già denunciato alla Procura per l’indebito auto-aumento del proprio stipendio, dopo una istruttoria interna che avrebbe rivelato i primi dati circa le somme sottratte alle casse comunali; par di capire che si tratti di una cifra abbastanza consistente ma nulla di più viene detto in proposito.

Se i iornali riportano la notizia significa che a metterli al corrente della cosa è stata la stessa Amministrazione comunale vettese, la quale rompe il silenzio solo quando le fa comodo e dice soltanto quanto le aggrada, ignorando di fatto i suoi doveri “civici” nei confronti dei propri amministrati; i quali da quasi un mese si stanno interrogando sulla preoccupante vicenda e non possono essere tenuti ancora all’oscuro o apprendere soltanto che il “buco” economico delle casse comunali potrebbe essere considerevole, ma nulla di più. Visto che i prima dati sull’ammanco sono già disponibili, perché il nostro primo cittadino non li ha resi pubblici?

Il leggere sui giornali che potrebbe trattarsi di cifre consistenti, che però l’Amministrazione municipale mantiene ancora segrete - trincerandosi dietro la classica formula degli accertamenti in corso - alimenta inevitabilmente nell’opinione pubblica congetture e sospetti ed aumenta il rischio che vadano in circolo voci a ruota libera, che in una piccola comunità come quella nostra non giovano di certo alla buona convivenza e alla serenità dei rapporti.

A fronte delle notizie stampa di ieri ha fatto dunque bene la minoranza consiliare a mobilitarsi tempestivamente presentando in giornata un'interpellanza in cui chiede al sindaco la convocazione del Consiglio comunale e avanza nel contempo alcuni quesiti molto precisi volti a fare un po’ di chiarezza sulla vicenda.

Certo è che se dalle verifiche interne fin qui fatte - oltre a conoscere la prima entità dell’ammanco e a comprendere che quella definitiva si preannuncia piuttosto alta - si fosse anche appurato che gli ammanchi duravano da un qualche tempo e che non era interessato soltanto il capitolo della erogazione stipendi, diverrebbe sempre più insistente un interrogativo di natura innanzitutto “politica”: come potevano non essersi accorti di nulla sindaco ed assessori, che non perdono occasione per lamentare la mancanza di soldi e le ristrettezze dei finanziamenti statali??

O è forse proprio per evitare di dover rispondere ad un simile interrogativo che l’Amministrazione municipale di Vetto prende tempo e non rende pubblici i dati contabili già in suo possesso? Stiamo facendo delle supposizioni, che tuttavia sono più che legittime e giustificate, almeno fino a quando sindaco ed assessori non decideranno di rendere pubblici tutti quegli elementi che possono aiutarci a comprendere quanto è “contabilmente” accaduto all’interno delle stanze comunali, visto che il Comune dovrebbe essere una “casa di vetro”, con le pareti trasparenti, secondo la metafora che ci è stata insegnata; e se non lo faranno loro dobbiamo sperare che ci venga in aiuto, cioè vi provveda, una qualche altra Autorità, proprio per non acuire la sfiducia nelle istituzioni.

Intanto cresce il numero di coloro che pensano che solo il commissariamento del Comune potrebbe far luce su una situazione contabile che sempre di più dà l’idea di essere finita, come si suole dire, “fuori controllo”.

(Giovanni Ferrrari, coordinatore Pdl di Vetto)

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Il testo dell'interpellanza

Dalle odierne notizie di stampa apprendiamo che il Comune di Vetto, ai fini di tutelare sé stesso e il patrimonio, avrebbe presentato istanza di “sequestro conservativo ante causam” dei beni del funzionario denunciato per essersi aumentato indebitamente lo stipendio. Stando sempre ai giornali, tale istanza sarebbe il risultato dell’istruttoria interna che avrebbe fornito elementi utili ad inquadrare la perdita subita dalle casse comunali, che pare essere piuttosto consistente ancorché il totale sia coperto dal massimo riserbo essendo gli accertamenti ancora in corso.
Pur non sapendo quale sarà il dato definito in ordine al danno economico sofferto dal Comune, già queste prime notizie non possono che rinnovare ed accrescere la preoccupazione che si è andata diffondendo in queste settimane tra la comunità vettese, la quale continua a domandarsi come tutto ciò sia potuto accadere, specie coloro che in questi anni si sono sentiti dire dai governanti vettesi che non c’erano più soldi per far fronte a questa o a quella esigenza.
Noi auspichiamo che si arrivi al più presto a conoscere con esattezza la situazione in cui versano i conti del Comune di Vetto e confidiamo pure che della cosa si stiano occupando anche organi di controllo esterni alla Amministrazione municipale, ma riteniamo nel contempo che, a questo punto, la S.V. (ilsindaco, cui l'interpellanza è indirizzata, ndr) debba intanto dare una prima informazione al Consiglio comunale.
Chiediamo pertanto che venga convocata al più presto una seduta consiliare, dove la S.V. illustri l’accaduto e più in particolare chiediamo che in tale occasione la S.V. ci renda anche edotti relativamente alle seguenti voci:
- l’ammontare dell’ammanco finora accertato;
- la data di inizio degli ammanchi accertati;
- se al riguardo sono stati interessati eventuali altri settori dell’amministrazione oltre a quello stipendiale;
- quali sistemi di controllo contabile venivano e vengono messi in atto dall'Amministrazione;
- visto che gli ammanchi paiono riguardare anche annualità precedenti rispetto al 2011, le ragioni per cui gli ammanchi sono sfuggiti in sede di chiusura dei rispettivi bilanci;
- in quale misura gli ammanchi contabili influiranno sugli interventi e sulle opere in programma;
- come si intende procedere, quanto ad organizzazione degli uffici comunali, e più in particolare relativamente alla figura del responsabile della ragioneria, visto che la logica vorrebbe che S.V. non possa mantenere a lungo anche questo incarico vicario.

(I consiglieri di minoranza Renzino Fiori, Luigi Ruffini, Ivano Pioppi e Margherita Crovi)