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“Il Comune di Vetto sia commissariato”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Nei giorni scorsi Redacon, il giornale online dell’Appennino reggiano, ha fatto un resoconto di quanto emerso nella seduta di fine settembre del Consiglio comunale di Vetto, circa gli ammanchi che vengono ascritti all’ormai ex-ragioniere comunale.

Dai dati forniti in proposito dal sindaco vettese, Sara Garofani, su precisa richiesta della minoranza consiliare, emerge che sino ad oggi, ma le verifiche sono ancora in corso, le operazioni contabili “irregolari” riguarderebbero 212.000 Euro; cifra già di per sé tutt’altro che trascurabile per un piccolo Comune, ma le sorprese potrebbero non essere finite.

Tra i commenti a quel resoconto, apparsi sempre sulle pagine di RedAcon, ve n’è uno breve ma intenso, che rende l’idea della amarezza di quanti - a fronte delle difficoltà incontrate nello spostarsi durante l’ inverno, causa il fondo ghiacciato delle strade - si sono rivolti al Comune, per sentirsi costantemente rispondere che mancavano i soldi per l’acquisto del sale.

Ci dicevano che mancavano i soldi per la salatura delle strade !!!

Lascia francamente sconcertati, per non dire allibiti, il fatto che in questi anni molti vettesi, obbligati a muoversi quotidianamente sulle nostre strade per ragioni di lavoro, abbiano dovuto vedersela con le difficoltà e i rischi del fondo ghiacciato perché i soldi destinabili al sale avevano preso “illegittimamente“ altre strade, senza che nessuno se ne accorgesse.

Il primo pensiero è che il sistema di controllo interno, previsto espressamente dalla legge, in quel di Vetto non esistesse, o fosse una sorta di “colabrodo”, ma bastava comunque che il Sindaco si fosse dedicato con più attenzione al problema dell’inverno sulle strade (problema reale e parecchio sentito, e da sempre presente sul nostro territorio) perché nel cercare le non ingenti risorse per farvi fronte avrebbe sicuramente notato che qualcosa non andava nella contabilità comunale; peraltro le strade rappresentano da sempre una priorità per le Amministrazioni locali, ma questa tradizionale regola pare evidentemente non valere per il sindaco Sara Garofani.

Non è molto dignitoso sottrarsi alla corresponsabilità politica

Vi è poi un altro principio elementare che sembra non albergare nelle stanze del Municipio vettese, ed è quello della “corresponsabilità politica”, dal momento che Sara Garofani ha dovuto ammettere, anche qui dietro richiesta della minoranza, che per l’ex-Ragioniere vi erano stati antefatti non simpatici di natura contabile - da lei stessa definiti pasticci - che avrebbero dovuto consigliare grande prudenza e avvedutezza, nel senso che non si affidano ad un funzionario “pasticcione” le redini economiche del Comune.

Orbene, se il Sindaco, nonostante questi precedenti, ha ritenuto di accordagli comunque la più totale fiducia, al punto da non controllare mai il suo operato, dovrebbe oggi, dignitosamente e anche signorilmente, far fronte, sul piano politico, all’errore che ha commesso; il volersene tirar fuori, facendo passare il tutto come una semplice ingenuità, e il voler accreditare l’immagine di un Sindaco vittima della situazione, è una scappatoia di comodo che non fa onore a chi ricopre ruoli importanti, come quello di primo cittadino e di presidente della Comunità Montana (su questo aspetto sarebbe interessante conoscere il parere dei nove Sindaci pidiessini della montagna che fin dalla prima ora si erano erti a strenui paladini della Garofani).

Meglio l’intervento di un commissario

La Garofani ha anche affermato che adesso si sta occupando direttamente e personalmente dei conti del Comune, anche di quelli pregressi, ma dopo quanto è successo ognuno di noi può legittimamente chiedersi se ne sia all’altezza, o se sia questa la strada da seguire; forse sarebbe invece molto più opportuno che delle verifiche sui conti vettesi se ne occupasse un Commissario, cioè a dire una figura tecnica visto che quella politica (cioè il Sindaco e la sua Giunta) non ha dato su questo versante prova di grandi capacità, anzi merita proprio una sonora bocciatura.

(Giovanni Ferrari, coordinatore PdL di Vetto)