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Una visione più complessiva di Bismantova

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Chiara Borghi con la sua tesi di laurea

Poche le persone intervenute perché pubblicizzata poco. Ma comunque di interesse, l’iniziativa (che comunque sarà riproposta). Non solo ma anche per il riconoscimento che gli enti promotori, Parco nazionale e Comune di Castelnovo ne’ Monti, hanno voluto tributare all’impegno di una giovane del luogo, Chiara Borghi, da pochi mesi dottoressa dopo la discussione della tesi di laurea. Il perché si è voluta la presentazione pubblica risiede nel fatto che nel suo lavoro si è occupata di proporre, rispetto alla media dei tanti scritti che ad essa si riferiscono, una visione più complessiva – come sottolineato anche da Fausto Giovanelli – della Pietra di Bismantova, argomento di per sé costantemente al centro dell’attenzione di cittadini e amministratori. Erano presenti il sindaco Gian Luca Marconi e gli assessori Filomena Mola, Mirca Gabrini e Francesca Correggi per il Comune e Fausto Giovanelli per il Parco. Quest’ultimo annuncia che anche questo luogo ospiterà una “porta del Parco”.

Pubblichiamo di seguito l’introduzione di Chiara, letta dall’assessore Mola: “Fin da bambina ho sempre desiderato approfondire la mia conoscenza sul territorio in cui abito. La Pietra di Bismantova, il fascino dell’enorme sasso che sovrasta la mia casa, il mio paese. L’importanza che ha rivestito per secoli come luogo di cultura, spirituale, rifugio di genti e luogo di incontro di culture differenti, centro nevralgico dei legami socio-culturali e politici. Oggi la Pietra rimane silenziosa, solitaria, si staglia nel cielo con violenza attraversando le nuvole, rimane tomba di genti passate e luogo di preghiera e riposo. È importante la nostra Pietra, importante dal punto di vista naturalistico e geologico ed importante dal punto di vista storico-archeologico. È importante per noi che la viviamo perché facendo parte di quelli che sono comunemente definiti ‘beni comuni’ rispecchia una fondamentale risorsa economica, turistica e ci garantisce l’appartenenza ad una cultura comune, ci rilascia difatti, come un documento, l’identità di appartenenza culturale e di appartenenza ad un luogo che è la nostra casa: l’Appennino tosco-emiliano”.

 

1 COMMENT

  1. Chiara, se non lo hai gia’ fatto lascia una copia di tutto ai stanchi politicanti del posto. Sperando che possa diventare uno spunto, un motore di idee che ormai mancano da tempo. Oggi “finalmente” abbiamo la porta del parco. A me sembra più un muro dietro a cui si possono nascondere un po’ delle immondizie che ormai caratterizzano il piazzale… Ora verra’ la neve, la porta sara’ coperta ma niente paura, con quello che e’ costata resistera’ anche alla prossima era glaciale! Diamo una mano a chi ci sta investendo e a chi avrebbe la volonta’ di farlo! Servono idee nuove, giovani, piene di entusiasmo.

    (Daniele)