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Il Coro Vocilassù canta l’Italia

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Un momento del recital "Addio mia bella addio" (foto L. Pili)

Un nuovo sito. Nuovi coristi. La forza di un recital e di canti che raccontano l'Italia. E' il nuovo sentiero intrapreso dal Coro Vocilassù che, a un anno dall'inzio di direzione ad opera del musicista Armando Saielli, si presenta al pubblico con importanti novità.

"La vita del Coro - spiega il presidente Gaetano Borgonovi - è bella e, a volte, impegnativa. Anche con fatica, però, è possibile raccogliere risultati nel tempo sia sotto il profilo umano (ingresso di nuovi coristi) che musicali (il recital che proponiamo) che, però, affidiamo al giudizio di chi ci vorrà ascoltare".

Ed ecco, quindi, i prossimi due appuntamenti del Coro fondato nel 1995, tra gli altri, da Antonio Pigozzi (oltre che corista e precedente direttore è ora voce solista del gruppo).

Dopo il successo di Casina, a Palanzano di Parma va in scena il recital "Addio, mia bella addio", domenica 13 novembre alle ore 16, nell’ambito della tradizionale Festa di San Martino, presso il Palafiera di Palanzano (Parma). Una rappresentazione che chiama in scena Lorenzo Munari, fisarmonicista di fama, Elisa Montruccoli, attrice, e il Coro Vocilassù, con la regia di Ubaldo Montruccol. Di fatto una produzione dall’Associazione canora e culturale toanese,  caratterizzata da musica, azioni sceniche, recitazione, letture e canto corale con la partecipazione di un fisarmonicista, un’attrice e il coro. Parte dei canti del recital sono dell’epoca risorgimentale, legati al periodo unitario e tutti popolari o d’autore. La sceneggiatura e la scelta dei testi è frutto del sodalizio artistico “La valigia di Frantz” che Ubaldo ed Elisa Montruccoli hanno voluto creare in ricordo del fratello Pier Francesco, recentemente scomparso.  Tutto si conclude con una particolare celebrazione della bandiera tricolore, simbolo dell’unità nazionale dolorosamente raggiunta e della pace finalmente ritrovata. Uno spettacolo canoro, musicale e teatrale, innovativo e accattivante, che vuole porsi a singolare celebrazione per l'anniversario dei 150 anni dell'Unità d'Italia, a Comuni, Teatri, Scuole e a tutti coloro che ne hanno fatto richiesta.

Venerdì 11 novembre, alla sera, invece, il Coro Vocilassù propone, alle ore 21 presso il castello di Arceto in via Pagliani (Scandiano) un viaggio musicale attraverso i secoli di “Una storia della musica”. La serata è organizzata dalla Scuola di musica di Arceto con il patrocinio del Comune di Scandiano. L'ingresso allo spettacolo è gratuito.  Si potranno ascoltare brani degli Alpini, ma anche di Natale, una piccola anticipazione - di fatto - del programma 2012 del coro. Quindi nel coro l'ingresso di tre nuovi coristi in contemporanea... Una serata colma d'attese.

E oltre che ad essere presenti su Facebook, i coristi di Toano (dove in realtà si ritrovano voci di appenninnini diversi!) hanno deciso di rinnovarsi anche nel sito. E proprio in questi giorni è on-line la nuova versione di www.vocilassu.it curata dal professor Sergio Coluccio che ha deciso di affiancare la sua esperienza nel mondo della scuola a quella di corista e, per questo, si è offerto nella proposizione del nuovo sito che, ora, è arricchito di info, notizie, immagini e, anche, video.

"Insomma - chiosano al coro - chi è indeciso se venirci ad ascoltare, potrà prima farsene una idea guardanoci e ascoltandoci sul web!"

 

APPROFONDIMENTO

Un recital sull'Unità d'Italia perchè... c'è una storia da raccontare 

il fidarmonicista Lorenzo Munari (foto Luana Pili)

"Addio Mia Bella Addio" è la proposta del Coro Vocilassù per le celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia. “Il suono dolce e struggente di una fisarmonica – spiega Gaetano Borgonovi, presidente del Coro Vocilassù – costituisce l’incipit del recital che aprendo la scena vuole introdurre lo spettatore all’armonia, alla bellezza, alla semplicità della vita in una delle nostre tante seminascoste valli di montagna. Ma ecco che qualcosa arriva a turbare questa suprema armonia trasmessa dai brividi segreti di un Coro di montagna. Lo spettro della guerra aleggia nell’aria. Siamo nel periodo del Risorgimento italiano per la realizzazione dell’unità nazionale”.

La canzone “Addio mia bella addio” che dà il nome al recital è il momento centrale delle vicende narrate attraverso la musica, il canto corale, le letture e le azioni sceniche. Delle due donne evocate nel recital: una popolana e una nobildonna, sarà proprio la nobildonna, a cui la guerra strapperà dolorosamente l’amato, a pagare il prezzo più alto. Ma non esiste la morte se non manca l’amore! Nel corso dello spettacolo si avrà poi modo di ascoltare il testo di alcune lettere autografe scritte da volontari del Battaglione universitario toscano che nel 1848 attraversò l'Appennino reggiano giungendo dal Passo del Cerreto e passando per Castelnovo ne' Monti.

In località La Torre di Casina, lungo l'antica strada ducale Gualtieri-Aulla, è posta una lapide a perenne ricordo del passaggio di quei giovani studenti che, combattendo al fianco di Carlo Alberto di Savoia, sui campi di Curtatone e Montanara, consacrarono col sangue il loro giuramento di fedeltà alla nascente patria italiana. Dopo la lettura di alcuni scritti di Giuseppe Mazzini e di Edmondo De Amicis, si passa al periodo della prima guerra mondiale con le canzoni che l'accompagnarono, in primis “La leggenda del Piave”.

Lo spettacolo si avvia quindi alla conclusione con i canti tipici dell’epopea e della tradizione alpina: “Monte Canino”, “Sul ponte di Perati” e “Il Golico” di Bepi De Marzi.

Tutto si conclude con una particolare celebrazione della bandiera tricolore, simbolo dell’unità nazionale dolorosamente raggiunta e della pace finalmente ritrovata.

Uno spettacolo canoro, musicale e teatrale, innovativo e accattivante, che vuole porsi a singolare celebrazione per l'anniversario dei 150 anni dell'Unità d'Italia, a Comuni, Teatri, Scuole e a tutti coloro che ne hanno fatto richiesta.

 

(Catia Marcucci)