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L’Unione dei comuni dell’alto Appennino reggiano acquista Bot

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Nelle scorse settimane, nel nostro Paese, si è avviata una discussione sul tema dell’acquisto,  da parte degli italiani, del proprio debito sovrano, debito, che come è noto,  è stato  oggetto di ondate speculative che rischiano di mettere a repentaglio la stabilità economica e finanziaria dell’Italia.

L’Unione dei comuni dell’alto Appennino reggiano ha  deciso di fare la propria parte, prenotando l’acquisto di € 300.000,00 di Buoni ordinari del tesoro (Bot) con scadenza a 6 mesi.  Il rendimento presunto è stimabile sul 4,5% annuo, l’esatto rendimento sarà quantificato solo alla chiusura dell’asta entro la fine del mese di novembre.

L’Unione comuni  ha potuto fare quest’operazione “finanziaria”  in quanto,  essendo ente di  2^ grado,  conserva  i propri depositi presso un tesoriere individuato fra le banche locali, mentre i singoli comuni  sono obbligati per legge a depositare i fondi a propria disposizione su speciali contabilità infruttifere accese pressola  Banca d’Italia. Inoltre le unioni di comuni non sono, per ora, assoggettate al rispetto del famigerato “patto di stabilita”.

L’operazione di acquisto dei Bot quindi non inciderà in alcun modo sulla capacità di effettuare pagamenti alle imprese fornitrici di servizi e prestazioni all’ente e nemmeno sulla capacità dell’Unione di effettuare investimenti. Semplicemente le giacenze di cassa invece che essere depositate su un conto corrente della banca che effettua il servizio di tesoreria sono state investite per contribuire - si dirà una goccia in mezzo al mare, ma pur sempre una goccia - alla stabilizzazione del debito pubblico italiano. Con questa operazione, priva di rischi, l’Unione dei comuni contribuirà ad aiutare l’Italia a risparmiare sulla remunerazione del debito pubblico ed offrirà un piccolo aiuto a stabilizzare il collocamento sui mercati internazionali dei titoli di stato.

Gli interessi maturati, inoltre (nel nostro caso circa 6.000,00 €) non andranno ad appannaggio di investitori pubblici o privati stranieri,  ma saranno reinvestiti dall’Unione dei comuni in servizi a favore del propri cittadini.

(Sandro Govi, presidente)

 

1 COMMENT

  1. Da montanaro di Ligonchio, appezzo, condivido e sottoscrivo totalmente l’iniziativa. Già oltre un mese fa, come privato cittadino, nel mio piccolo avevo acquistato Bot. Invito, anzi, tanti altri a seguirci in questa iniziativa, peraltro priva di particolari rischi. Se l’Italia fallisce, vorrà dire che anzichè avere euro che non varranno niente avremo un po’ di Bot che non varranno niente. Certo è che se acquistiamo Bot, oltre ad avere oggi un rendimento piuttosto interessante, eviteremo di vendere totalmente il nostro debito alle potenze economiche tipo Cina ed altri, e contribuiremo, praticamente quasi senza rischi, ad evitare che le prossime aste dei Bot rischino di andare deserte, con quanto ne deriverebbe. Oggi dobbiamo credere che il nuovo governo Monti sarà in grado di poter realizzare quelle misure, sicuramente molto impopolari, atte a rimettere minimamente a posto i nostri disgraziati conti economici. Chiunque ha figli dovrebbe, mi auguro, avere a cuore il futuro dei propri figli e in base alle proprie possibilità agire in tal senso.
    Grazie a tutti coloro che vorranno aderire a questa importante iniziativa. Invito inoltre tutti, ma soprattutto coloro che aderiranno, una volta passata l’emergenza – perchè dobbiamo esserne certi: l’emergenza passerà, guai se così non fosse – quando ci sarà la prossima chiamata alle urne a ricordare dove ci ha portato questa classe politica. Mi riferisco a tutti, Pdl, Pd, Lega, tutti, una vergogna assoluta. Stiamo attenti a chi voteremo, perchè il nostro compito, alle urne, sarà di “azzerare” questa classe politica che ci ha portato in questa situazione, badando esclusivamente e vergognosamente solo al loro mero interesse personale e “fottendosene” totalmente di amministrare dignitosamente la cosa pubblica. Ricordatevene quando si dovrà votare, non votate da pecoroni ma da cittadini responsabili e rispettosi dei propri doveri ma altrettanto dei propri inequivocabili diritti. Parlo del diritto ad essere governati da persone eque, rispettose dei propri elettori, che abbiano a cuore un minimo di moralità, e badate che per morale intendo l’esigenza di portare a compimento il compito di amministrarci, senza essere servi di nessun potere, forte o meno che sia.
    Grazie infinite dell’attenzione.

    (Vittorio Bigoi)