Home Cronaca “Ritorno al medioevo preambientalista”

“Ritorno al medioevo preambientalista”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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L’entusiasmo nei confronti del governo “tecnico” di Monti mi lascia parecchio perplesso, in particolare dopo alcune dichiarazioni di alcuni dei suoi neo ministri…

«E’ mai possibile dover attendere decenni per completare la rete Tav?». Sono parole di Corrado Passera, il super-banchiere promosso ministro dello sviluppo dal governo tecnico di Mario Monti, ha fretta di veder realizzata la Torino-Lione; ma non solo, si lamenta anche dei tempi “eterni” per costruire gli inceneritori e per «rinnovare le reti idriche». Ma l’acqua non doveva restare pubblica, come da referendum? E se il voto popolare di giugno ha tramortito i partiti con il “no” al nucleare, ad “annullarlo” politicamente provvede il neo-ministro dell’ambiente, Corrado Clini, secondo cui l’atomo è una fonte pulita e sicura, che l’Italia non dovrebbe precludersi. Alla faccia di Fukushima e della democrazia.

Questo il biglietto da visita del governo Monti, sostenuto da Pd e Pdl. Sul fronte ecologico un salto indietro di decenni, al medioevo pre-ambientalista che imponeva di asfaltare il pianeta, spendere miliardi in grandi opere, bruciare i rifiuti producendo tumori e, naturalmente, esporre la popolazione al rischio letale dell’ecatombe radioattiva. Neppure uno spiraglio, anche solo culturale, sul grido d’allarme che, ormai da anni, fior di premi Nobel continuano a rilanciare sui pericoli del “modello di sviluppo” e sul collasso imminente della “crescita illimitata”, quella che dopo due secoli è ora palesemente alle corde, stritolata dalle tre crisi da essa provocata: la crisi economica da sovrapproduzione, da globalizzazione e speculazione finanziaria, la crisi energetica con il superamento imminente del picco di produzione del petrolio e la crisi climatica con le conseguenti catastrofi “naturali”. Sono veramente queste le ricette che risolleveranno le sorti del nostro martoriato paese, insieme ad una maggiore facilità di licenziare grazie a una buonuscita e all’ennesimo ritocchino alle pensioni…??? Le stesse cose che ci hanno portato nel baratro ora dovrebbero salvarci…? Io francamente ho qualche dubbio…

(Pierpaolo Prandi)

 

6 COMMENTS

  1. Esprimere giudizi sul nuovo governo e sui suoi ministri mi sembra un po’ prematuro. Aspettiamo i fatti. Certo che la classe politica strapagata che abbiamo non ha fatto una bella figura. Critiche ce ne sarebbero in abbondanza per tutti, molte per il governo uscente ma molte anche per quelli passati. Sono sicuro che eguagliare questi governi che abbiamo alle spalle basterà poco. Per ora mi basta soltanto osservare e compiacermi del modo educato, del rispetto verso gli altri e dell’ironia elegante e divertente che usa il nuovo presidente del Consiglio; espressione lontana anni luce dai modi di fare dei precedenti governi e di molti (troppi) politici che occupano il nostro Parlamento.

    (Commento firmato)

  2. Semmai si ritorna alla modernità di un Paese normale nel quale le grandi opere come il TAV si decidono demoraticamente e poi si fanno. Punto. Basta con le proteste ideologiche e Nimby che paralizzano tutto!!! Questo è il vero medioevo italico!!!

    (Paolo Basaglia)

  3. …rimasto perplesso… nulla contro gli ambientalisti ma direi che i problemi attuali non siano proprio questi… come le motivazioni che ci hanno portato fino qui… l’asfalto c’entra poco… aspettiamo proposte concrete e poi giudichiamo il governo…

    (Piero)

  4. Caro Pier, lasciaci sperare!
    Che ci voglia prudenza a giudicare il nuovo esecutivo va da sè, è indispensabile. I nomi sono pressochè sconosciuti, le opinioni politiche anche, i curriculum, invece, rimandano ai soliti ambienti macro-economici, finanziari ed anche massonici; niente di nuovo sotto il sole. Eppure anche io non posso che dirmi fiducioso nei confronti di questa nuova Repubblica. Saranno le parole pacate e piuttosto schiette del presidente, sarà la Cancellieri agli interni, sarà il terrore del confronto che traspare della classe politica più scandalosa che l’Italia abbia mai conosciuto, da Scilipoti a Maroni, da Bossi a Diliberto passando per Berlusconi e Vendola, sarà la presa di posizione (una volta tanto) responsabile di buona parte del Parlamento, in particolare di chi poteva attendersi buoni risultati elettorali… Voglio credere che Monti, esattamente come la maggior parte del Paese, si aspetti un futuro migliore e sia disposto a darsi da fare per realizzarlo, risanando l’economia, certamente, ma senza nascondersi il baratro sociale che abbiamo davanti e che dobbiamo evitare.
    Senza dimenticare che questa è necessariamente una fase di transizione, che dovrà davvero portare a obiettivi molto diversi dalla crescita all’infinito e alla politica delle grandi opere, ma per il momento, questo è il presente. E sono persuaso che poteva andare molto peggio.

    (Davide Marazzi)