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Il testamento spirituale di don Battista Giansoldati

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Testamento olografo di don Battista Giansoldati nato a Castelnovo ne’ Monti il 26 gennaio 1924 ed ivi residente. R.E.

Castelnovo ne’ Monti, lì 26 marzo 2004 giorno del mio ottantesimo compleanno.

“In manus tuas, Domine, commendo spiritum meum”

In questo giorno 26 marzo 2004 a Pieve di Castelnovo ne’ Monti, pienamente in possesso delle mie facoltà mentali, di mio pugno scrivo questo mio testamento.

Mentre il mio viaggio sta per giungere al suo termine e già sono arrivato alla “cavedagna”, mi presenta al mio Dio e Signore Gesù Cristo per rendimento finale (redde rationem villicationis tuae) e confido nella infinita misericordia di Dio (dives in misericordia).

Ringrazio Dio della vita, di avermi fatto rinascere nel battesimo alla vita nuova in Cristo, di avermi dato il dono dello Spirito nella Cresima. Ringrazio della bontà infinita di Dio di avermi concesso il perdono dei miei molti peccati nel ministero della Penitenza attraverso la sua chiesa. Ringrazio per il dono dell’Eucaristia, pane di vita e per il dono del sacramento dell’Ordine Sacro che mi ha consacrato per l’annuncio della Parola e per la celebrazione dei sacramenti specialmente per la celebrazione della Santa Messa. Desidero e spero di essere confortato con il dono dei sacramenti degli infermi o Olio Santo per superare le tentazioni ultime e accettare la morte come espiazione dei miei peccati. Credola Chiesa, una , santa, apostolica. Chiedo perdono a Dio onnipotente e a voi fratelli dei miei peccati.

Accetto la morte come la “mia ora”, e il dolore e le sofferenze e le paure che la precedono come mezzo di purificazione.

Un ringraziamento affettuoso per coloro che con l’esempio e il consiglio mi hanno assistito nella mia vocazione al sacerdozio. Molti di questo riposano già in Cristo. La mia prima gratitudine  ai miei cari genitori e le mie preghiere per loro già arrivati in cielo, perché mi hanno educato alla fede con grande esempio di vita cristiana, di laboriosità e coi loro sacrifici per mantenermi negli studi a Marola ed Albinea.

Al carissimo fratellino Corrado, morto a soli 13 anni dopo sofferenze inaudite, perché mi venga incontro dal Paradiso. Alla cara memoria per il mio carissimo Don Antonio Ugoletti, mio parroco e arciprete di Castelnovo, perché mi è stato di grande esempio nei miei anni di preparazione al sacerdozio con la sua vita di preghiera, di studio e di grande umiltà. Debbo a lui, credo, se i miei genitori mi hanno inviato agli studi nel seminario di Marola. I miei genitori lavoravano nelle terre della parrocchia e don Antonio stesso si è preso cura di accompagnarmi col suo calesse al seminario di Marola il 15 ottobre 1935; e nel seminario con la preghiera e lo studio è nata la mia vocazione al sacerdozio.

Ringrazio e prego per i miei Rettori e insegnanti dei seminari di Marola e poi di Albinea: monsignor Bronzoni a Marola e Galimberti ad Albinea. Se sono prete lo debbo alla grazia di Dio, ma anche al mio carissimo Padre Spirituale Mons. Pietro Tavaroli con la sua saggezza e col suo incoraggiamento. Padre Tavaroli mi è stato anche di aiuto spirituale nei primi anni della mia vita sacerdotale.

Un ringraziamento e una preghiera per i miei vescovi che ho conosciuto.

Mons. E. Brettoni che da Reggio veniva su a Marola per trovare “i suoi pretini”, (studenti in seminario) già vestiti colla nera talare e col cappello da prete come allora si usava.

Mons. Beniamino Socche che mi ha ordinato prete nel giorno della festa dei Santi Pietro e Paolo 29-6-1947. E’ stato il vescovo che mi ha inviato come curato (vicario collaboratore si dice ora) a S. Polo d’Enza nel novembre 1950 poi è arrivata la mia nomina a parroco di Montebabbio di Castellarano, e a Montebabbio sono rimasto parroco per 25 anni, operando e collaborando coi preti in zona.

Mons. Gilberto Baroni, successore di Mons. Beniamino Socche mi ha chiesto l’obbedienza per trasferirmi nella parrocchia di Castelnovo ne’ Monti, dove sono arrivato per la mia azione pastorale il 27 febbraio 1977 con timore e trepidazione.

Ricordo Mons. Paolo Gibertini dopo Mons. Baroni e mi ha edificato con la sua dolcezza e umiltà benedettina. E per ultimo il mio ringraziamento a Mons. Adriano Caprioli a cui, dietro sua rispettosa richiesta e anche per via del Codice di diritto canonico, ho rinunciato alla parrocchia di S. Maria Assunta in Castelnovo ne’ Monti per raggiunti limiti di età, il 14 ottobre 2000, acconsentendo così all’invito di Mons. Vescovo.

Un saluto affettuoso e preghiere alle comunità parrocchiali nelle quali ho svolto il mio ministero sacerdotale.

Alla parrocchia di S. Polo d’Enza come vicario collaboratore dell’arciprete don Mario Baroncini. Ai miei carissimi parrocchiani di Montebabbio coi quali assieme alle comunità di San Valentino, Castellarano e Sassuolo, lavorando come assistente spirituale delle ceramiche della vallata del Secchia e anche come insegnante di religione a Sassuolo presso l’Istituto Cattaneo, dal 1951 al 1977, ho trascorso anni molto impegnativi, ma che non dimenticherò.

Sinceramente devo confessare che mi è dispiaciuto molto lasciare quelle zone del mio primo lavoro sacerdotale.

E ora (finalmente direte) un saluto cordialissimo a voi, miei carissimi castelnovesi, miei parrocchiani prima, poi miei carissimi amici dopo. Venni in mezzo a voi come parroco  con “timore e tremore” per la nuova responsabilità affidatomi dal vescovo Mons. Gilberto Baroni. Mi avete accettato come vecchio amico e compaesano, con cordialità e stima. Mi sono subito sentito a mio agio, anche se alcuni problemi mi preoccupavano, ma sono stato confortato dalla vostra fede, dalla vostra amabilità e ospitalità. Insieme in questi 25 anni come parroco abbiamo lavorato, progettato, in parte attuato; in certe circostanze abbiamo anche pianto ma soprattutto pregato, soprattutto per la morte tragica di alcuni giovani parrocchiani.

Un saluto fraterno ai miei amici sacerdoti che hanno collaborato assieme a me nel servizio sacerdotale specialmente nella parrocchia di Castelnovo Monti. E precisamente don Augusto Gambarelli, don Fortunato Monelli per alcuni mesi. Ringrazio particolarmente don Gianni Manfredini che mi è stato di aiuto per ben 18 anni; poi ringrazio don Ferrari Marco, instancabile e intraprendente, ora in missione in Brasile (Bahia). Ringrazio il mio vescovo Mons. Adriano Caprioli che mi ha chiesto di rimanere in Castelnovo ne’ Monti anche dopo la mia rinuncia alla parrocchia come aiuto collaboratore (in quanto mi è possibile) presso il parroco Don Evangelista Margini, che con riguardo e stima mi ha accolto.

Saluto cordialmente don Giorgio Valcavi col quale sono stato assieme in canonica a Castelnovo Monti con amicizia e cordialità. Non posso tralasciare il mio affettuoso saluto a don Pierino Leuratti cappellano dell’ospedale S. Anna per la sua collaborazione in molte circostanze.

In ultimo un mio affettuosissimo saluto a tutti i miei parenti, vicini e lontani (Nilo Zannini in Brasile); in modo particolare alla famiglia Colombani – Zannini presso la quale sono stato ospite per mesi dopo le mie dimissioni dall’ospedale. Gliene sono molto grato anche per i molti servizi che mi hanno reso nella mia malattia. A tutti il mio ricordo nella preghiera.

Non posso dimenticarmi le famiglie Zuccolani Francesco e Germano (Macchiusa) per la cordialità e affetto che mi hanno sempre  manifestato (eravamo vicini nella stessa casa).

Alla materna intercessione di Maria Santissima Madonna della Pietra affido gli ultimi istanti della mia vita. -----

Il Signore Dio grande nella sua misericordia accolga l’anima mia perdonata e purificata dalla sua infinita misericordia.

Gesù, Giuseppe, Maria vi dono il cuore e l’anima mia

Gesù, Giuseppe, Maria assistetemi nell’ultima mia agonia,

Gesù, Giuseppe e Maria spiri in pace con voi l’anima mia.

Li, Castelnovo ne’ Monti, via Pieve 7 26 marzo 2004

(Don Battista Giansoldati)

 

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