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In morte di Guido, che aveva solo 26 anni

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Gentile Direzione, vorrei fosse pubblicata questa mia mail.
Chi scrive è una mamma che ha perduto un figlio di ventisei anni dopo due lunghi mesi di degenza presso il reparto di rianimazione dell’ospedale Sant’Anna di Castelnovo ne' Monti. Non è di mio figlio Guido e della sua morte che voglio scrivere, questo è un fatto personale e troppo intimo.
E’ del reparto di rianimazione che voglio scrivere, reparto piccolo forse sconosciuto a molti. UN REPARTO PIENO DI UMANITA’ E SOLIDARIETA’. In questo reparto, diretto dal Dott. Ermanno Briglia, lavorano in situazione di continua emergenza medici e infermiere/infermieri spesso richiamati dalle ferie per coprire le emergenze perché il rapporto è di un infermiere ogni due ricoverati.
I ricoverati devono essere assistiti ventiquattro ore al giorno perche attaccati a respiratori e monitor.  Non è ammessa la presenza dei parenti se non per brevi fasce orarie, quindi tutto il lavoro è svolto dal personale. Personale che svolge un’assistenza eccellente.
Io sento il dovere di ringraziare pubblicamente queste persone. Un ringraziamento particolare va al Dott. Briglia per la professionalità e competenza ma anche la grande umanità. Grazie ai suoi collaboratori e tutte le infermiere/i che sono andati oltre il loro lavoro professionale, ma sono diventati secondo le occasioni amiche/amici con i quali piangere, sfogarsi ed essere consolati e a volte anche ridere.
Un sincero ringraziamento a tutte queste persone che hanno reso meno drammatica e penosa la degenza e la morte di Guido.

(Paola Filippi)

 

4 COMMENTS

  1. Il mio abbraccio a Paola che non conosco ma a cui mi sento molto vicina in questo momento; la mia attenzione all’ospedale S. Anna che si conferma prezioso sempre, nei momenti più difficili di più; il mio grazie al personale che vi lavora; il mio appello a chi fa politica o opinione sul territorio perché non dimentichi mai di sostenere e potenziare l’ospedale cardine della nostra montagna.
    Ancora grazie a Paola che anche nel momento del dolore più grande ha guardato fuori di sé, al mondo che opera attorno a noi, uno sguardo che sollecita la nostra responsabilità e ci impegna. Come tanto di ciò che accade attorno a noi.

    (Giovanna Caroli)

  2. Con il nodo in gola e le lacrime che scendono, abbraccio forte anch’io mamma Paola. Solo chi prova può capire. In frangenti così dolorosi, trovare medici ed operatori ai quali “aggrapparsi” è tutto e “tutto” vuol dire che ogni parola non basta per esprimere ciò che si prova. Sono convinta che il dolore di mamma Paola sia tanto grande quanto la riconoscenza per il personale del nostro ospedale, che va davvero salvaguardato, ma darà ancora più forza al Dott. Briglia ed alla sua équipe per continuare, come sempre, con professionalità, passione ed umanità.

    (Luisa Valdesalici)

  3. Abbiamo avuto il privilegio di conoscere Guido e lavorare con lui. Vederlo dipingere e ridere con i suoi amici è l’immagine che portiamo dentro.
    Sapere che all’Ospedale S. Anna è stato seguito con competenza e umanità ci riempie di riconoscenza e le parole di Paola ci sono di esempio per imparare a guardare al di là del nostro dolore e sapere vedere, anche nei momenti più difficili, l’aiuto portato dagli altri.
    Un forte abbraccio a Paola dalle operatrici del centro Erica.