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Tutti dicono di volerlo. Ma nessuno a casa sua. E allora che si fa?

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Polemica sul canile. Argomento ricorrente. Sul quale da anni si stanno ipotizzando soluzioni su e giù per le contrade appenniniche senza, al momento, addivenire a soluzioni. "Più di un paio di mesi fa abbiamo chiesto al sindaco di Castelnovo ne' Monti dove siano i randagi del suo comune degli ultimi tre anni, visto che il canile comprensoriale è stato chiuso a dicembre 2008 e lui ha fatto abortire la costruzione di quello nuovo. Ci ha risposto, a dicembre, che lo chiedeva alla Comunità montana (ma non era morta?) 'in forza delle convenzioni poste in essere'”. Così l'inizio di una battagliera nota firmata da Stella Borghi (Amici della terra) e Lorenza Ferretti (Guardie zoofile Enpa). Che così proseguono: "Poi il silenzio. Evidentemente il sindaco Marconi si aspetta che la neve e il gelo seppelliscano tutto: randagi e accesso agli atti. Si sbaglia per quanto riguarda la richiesta di chiarezza. Ribadiamo che il sindaco è la massima autorità sanitaria del comune. Non ci risulta che possa attribuire ad altri la sua responsabilità. Quando, alcuni anni fa, ci fu il processo per il canile di Villa Minozzo il magistrato chiamò tutti i sindaci che facevano parte della Comunità montana e ognuno relazionò per il suo territorio. E a un sindaco che non rispondeva con chiarezza il giudice chiese a brutto muso: 'Ma lei non sa come il suo comune spende i soldi?'". Sempre parole della Borghi e della Ferretti: "Allora, sindaco Marconi, vuole essere così cortese da rispondere pubblicamente ai seguenti quesiti: quanti randagi sono stati catturati sul territorio del suo comune negli ultimi tre anni? Dove sono stati portati? Quanto il  suo comune ha speso anno per anno nel 2009-2010-2011?. Sia così cortese da farci avere le delibere di spesa e i documenti che quelle delibere giustificano. Non ci costringa a chiedere alla magistratura di controllare come il suo comune rispetti le normative vigenti in fatto di randagismo e benessere animale".

A stretto giro la risposta del primo cittadino di Castelnovo ne' Monti, Gian Luca Marconi: "Ribadisco alla signora Borghi che il canile ai piedi della Pietra di Bismantova non era possibile farlo! Così hanno deciso i cittadini  e l'Amministrazione di Castelnovo ne' Monti. Se la Signora Borghi vuole incontrare i cittadini di Croce, Ca' del Cavo, Campolungo venga pure a Castelnovo: organizzeremo un'assemblea.  Abbiamo proposto alla Comunità montana un'area alternativa  nel nostro comune ma non è stata ritenuta idonea dai tecnici della Comunità montana stessa. Si sono valutati siti ritenuti idonei nel comune di Carpineti e Vetto ma anche i  colleghi, sentita la popolazione, hanno detto no. Si è poi passati per la disponibilità dell’ex sindaco Fornili a Casina, dove di nuovo i cittadini, costituitisi in comitato, cara Signora, hanno costretto l'Amministrazione a rinunciare al progetto. Proprio domani sera (stasera, ndr), 8 febbraio, avremmo dovuto presentare come Comunità montana a Ramiseto il progetto del canile previsto in località Canova, ma purtroppo la neve ha fatto rinviare l'incontro alle prossime settimane. Anche a Canova comunque si è costituito un comitato contro il canile. Cara Signora Borghi nessuno  vuole il canile nonostante sia necessario e sopratutto la sua realizzazione sia anche un segnale di civiltà. Io, cara Signora, ho 2 cani denunciati e i miei famigliari ne hanno altri, e i miei figli si preoccupano  di trovare amici che  adottino cani abbandonati. Non ho bisogno delle sue lezioni e della sua  morale sull'attenzione e sul rispetto degli animali nè tanto meno della sua supponenza ed arroganza. Per quanto riguarda l'accesso agli atti ho detto allora e l'ho appena ribadito ai miei funzionari e collaboratori di risponderle secondo la normativa vigente. Già ora comunque posso informarla che la Comunità montana non è morta e penso, sia pur con un assetto istituzionale diverso, continuerà ad esistere ed operare anche per quanto riguarda la gestione associata del canile e del recupero e ricovero randagi per molti anni ancora. La convenzione in essere tra 11 comuni della montagna (esclusi Canossa e Viano) è vigente ed operativa ed i dati da lei  richiesti come accesso agli atti sono stati chiesti e risollecitati alla Comunità montana stessa. Per quanto riguarda i costi delle annualità 2009-2010-2011 sono già ovviamente in nostro possesso e pronti per essere inviati alla sua cortese attenzione. Nessun cane randagio, cara Signora, è rimasto sotto la neve ma come gli altri cani del comprensorio sono stati ricoverati presso idonee strutture provinciali ed extraprovinciali. La ringrazio per le sue attenzioni e le 'garbate minacce' e le  assicuro che mi lasciano davvero molto tranquillo. Le eventuali responsabilità, se mai ce ne fossero, sul ritardo della  realizzazione del nuovo canile, vista la storia e la peregrinazione della localizzazione della struttura, sono identiche a quelle dei colleghi degli altri comuni dove il canile gìà progettato, con il contorno di tutti gli studi di impatto ambientale, acustico ecc., come dice lei impropriamente è 'abortito'. Se comunque io ed il mio comune dobbiamo essere la sua valvola di sfogo faccia pure, nessun problema. Sempre pronto a riceverla a Castelnovo ne' Monti per ulteriori precisazioni, se necessario".

La domanda finale resta: che fine faranno i più fedeli amici dell'uomo (immaginiamo gli altri) che gironzolano sul nostro territorio? Speriamo, passata la burrasca meteo e lo scambio verbale di cui sopra, in buone nuove con lo sbocciare della prossima primavera.

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Aggiornamento 9 febbraio 2012 - In data odierna è stato inviato alla stampa un nuovo intervento, in risposta al sindaco Marconi, da parte di Stella Borghi e Lorenza Ferretti.

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L’ineffabile sindaco di Castelnovo ne' Monti, dott. Marconi, non sembra comprendere che tutte le normative vigenti, fino dal regolamento di polizia veterinaria del 1954, richiedono i canili principalmente per questioni di tutela sanitari dei cittadini. In Veneto ci sono le ordinanze sindacali di vaccinazione antirabbica obbligatoria già da due anni. Quanto crede che ci metterà ad arrivare qui? A quel punto, tutti i canili pubblici e privati sbarreranno gli ingressi ai cani della montagna che dovrà, per motivi sanitari, mettere i suoi cani in osservazione sanitaria in un suo canile sanitario e solo successivamente potrà metterli a pensione da privati come fa ora.

Ciò premesso, chiariamo che la localizzazione dell’area della Croce per il canile comprensoriale è merito e responsabilità del sindaco Marconi, nell’anno di grazia 2008. Afferma infatti l’allora presidente della Comunità montana Nilde Montemerli: “…Il comune di Castelnovo ne' Monti ha individuato e segnalato a questo Ente un terreno idoneo in località Croce, a ridosso del nuovo depuratore in fase di realizzazione… Con delibera di Giunta n. 72 in data 2 dicembre 2008 è stato deciso l’acquisto del predetto terreno e stipulato in 18 dicembre 2008 il preliminare di compravendita con il pagamento del 50% del prezzo pattuito. …il primo stralcio funzionale del progetto, dell’importo di € 550.000 è inserito nel programma triennale 2009/11… riguardo ai tempi di esecuzione dell’opera si ritiene congrua la previsione di maggio 2010". SCRIPTA MANENT.

Inoltre il giochino un po’ penoso di mimetizzazione dell’affermazione “…le eventuali responsabilità... sono identiche a quelle dei colleghi degli altri comuni” non ci convince affatto in quanto il dottor Marconi è sia sindaco del comune capoluogo che vice presidente della Comunità montana. Onori e oneri!!

E infine, se i documenti che abbiamo richiesto sono davvero pronti possiamo sperare in un cortese “clic?”. L’indirizzo è [email protected].

(Stella Borghi, Amici della Terra; Lorenza Ferretti, Guardie zoofile Enpa Reggio Emilia)

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- “Avere il canile è questione di civiltà. Ma i politici lo dimenticano” (9 febbraio 2012)

 

7 COMMENTS

  1. Salve, come il sig. sindaco, mi riconosco in quella “sensibilità” che nasce dall’essere a mia volta felice proprietario di cani. Come tale ho più volte raccolto e accolto cani randagi, che solo per la buona volontà di qualche veterinario/a e del sottoscritto hanno avuto possibilità di accoglienza, cure e di ritrovare il padrone. Infatti, a differenza di quanto affermato, NESSUNO nella mia esperienza, a seguito di mia precisa segnalazione (in particolare alla Polizia municipale locale!) e/o del veterinario, SI E’ MAI ATTIVATO per ricoverarli “presso idonee strutture provinciali ed extraprovinciali” delle quali sarei curioso di sapere preciso indirizzo, nonchè il nome del personale che si è in tal modo attivato (forse sempre parte della famiglia del sindaco…?). E non nevicava.

    (Francesco Colli)

  2. Sì, davvero speriamo in aiuto perchè gli animali sono veramente amici dell’uomo e hanno diritto di vivere e di avere un appoggio in montagna se ancora con tutti i soldi che girano nei comuni ad una vera sistemazione! In effetti in questi anni dove sono finiti i cani trovati randagi sotto la neve forse come oggi spera il sindaco? Speriamo che ci sia una forte giustizia per loro! IO MI ADOPERERO’ PER TALE GIUSTIZIA!

    (Luciana Travaglioli)

  3. Non voglio scendere nel merito delle responsabilità, da valutare semmai in altre sedi, ma, in un territorio grande come la nostra montagna, la maggior parte del quale non urbanizzato, è possibile che non si trovi un’area idonea per questo canile??? Aggiungo che l’atteggiamento egoista e menefreghista dei rappresentanti politici dei comuni interessati nei riguardi di questo problema è vergognoso.

    (Commento firmato)

  4. Una cosa è certa: il tono del comunicato delle ambientaliste presenta un tono talmente aggressivo da rasentare (e forse oltrepassare) la maleducazione. Si vede che sono più abituate ad avere a che fare con gli animali che con le persone…

    (Commento firmato)

    —–

    Ci permetta il lettore un’osservazione, che dall’occasione specifica si amplia al generale. Questa: crediamo che avere a che fare con gli animali non “educhi alla maleducazione”. Tutt’altro.

    (red)

  5. Sono Giulia, mi ha stupito l’affermazione del Sindaco: e ci tengo a precisare che a me, come penso alla maggioranza degli altri cittadini, nessuno a chiesto nulla!!! (io abito a Carpineti).
    Non è ora cari amministratori di smetterla di arrampicarsi sugli specchi?? a mio modesto parere è ora che vi prendiate le vostre responsabilità…come ha detto un altro lettore: è possibile che non si trovi un posto idoneo in tutta la montagna????IO NON VI CREDO PIU’

    (Giulia Franchini)

  6. Purtroppo apprendo che siamo sempre “ai piè di prima”.
    Vorrei saltare le polemiche in corso che ho letto e che purtroppo in avvenire ci saranno nuovamente, quindi mi appello alla sensibilità dei cittadini dei nostri Comuni che, da quanto ho capito non vogliono il canile:”Invece di creare comitati contro, cercate di costruire insieme alle amministrazioni comunali, è mai possibile che in tutto il nostro bellisssimo territorio, pieno di spazi verdi, non necessariamente vicino ai paesi, non esista un luogo per dare la possibilità a queste creature di avere un pasto, un alloggio in cui dormire e delle cure. Il randagismo è un fenomeno che si combatte in primis con il non abbandonare animali domestici e si previene con l’aiuto di persone di buona volontà”. Mettiamoci tutti una mano al cuore, mettiamo da parte le convergenze tra di noi, diventiamo una società civile, collaboriamo con gli Enti e troviamo una volta per tutte questa soluzione.
    Spero di poter leggere nei prossimi mesi che si è arrivati ad una conclusione.

    (Ghinoi Maria Rosaria)