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Problema: la siccità

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Pubblichiamo la lettera mensile che don Marco Ferrari, giovane sacerdote reggiano in missione in Brasile, invia al suo gruppo di amici.

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Carissimi amici, come va da quelle parti? Sono appena rientrato dal ritiro diocesano, cominciato lunedì sera e finito oggi (qualche giorno fa, ndr), realizzatosi presso un monastero di monaci cistercensi in una città vicina (vicina si fa per dire). Fa sempre bene al corpo e allo spirito staccare la spina anche solo per qualche giorno.

Da queste parte uno dei problemi che sta diventando veramente serio e preoccupante è la siccità. Sono mesi che non piove, i campi sono ridotti a deserto e le riserve d’acqua stanno finendo (vedi foto). Si vedono solo botti avanti e indietro per tentano di fornire acqua nelle campagne là dove è finita, sia per il consumo umano sia per le bestie. Dovrebbe essere un servizio del comune e molte volte ci speculano sopra, ogni botte d’acqua diventa oro. Speriamo, ma le “previsione degli uomini” (come dice la gente) non sono buone. Questi mesi dovrebbero essere i mesi dei temporali, ma non si sono visti. Speriamo e preghiamo.

In parrocchia abbiamo cominciato con una equipe rinnovata: è arrivata una suora nuova e un diacono permanente al posto del prete che era con me da due anni, il quale ha assunto una nuova parrocchia. Di fatto come prete sono da solo e le comunità e attività pastorali aumentano. Per non parlare delle sfide e problemi che si presentano. Ci sentiamo inerti di fronte ad una città che cresce a dismisura e che vede nel traffico di droga una problema serissimo. Tutte le settimane omicidi, la maggior parte per regolazione di conti tra bande che si contendono il traffico.

Avanti pure, viviamo la quaresima e la campagna della Fraternità col tema “Fraternità e salute pubblica”. Gia il mese scorso scrivevo delle precarie condizioni della sanità pubblica, un vero disastro e non torno sul tema. Che “Deus nos ajude”, si possa un giorno vincere ingiustizia e corruzione, principali cause…

Buona Quaresima a tutti, muita paz e esperança!

Um abraço.

(Pe. Marco)

 

1 COMMENT

  1. La siccità non è solo un problema del Brasile, nel 2011 la Cina è stata colpita dalla peggiore siccità degli ultimi 60 anni ed ha causato ingenti perdite al settore agroalimentare di questo paese; l’unico sollievo all’agricoltura cinese è pervenuto dalle acque delle grandi dighe che la Cina ha realizzato recentemente; solo la Diga delle Tre Gole ha ceduto 5 miliardi di metri cubi di acqua al comparto agricolo cinese (dati ufficiali).
    Peggiore sorte è toccata al grande Texas americano, è mancata la pioggia per sei mesi, che ha causato danni all’agricoltura e una morte atroce a tante speci di animali.
    Ma la situazione più triste è il Corno d’Africa, dove a causa della siccità e per malattie legate all’uso di acque sporche o inquinate, a morire non sono solo i raccolti dei campi e gli animali ma anche i bambini.
    Tutto questo sta succedendo in molte parti del mondo mentre a Reggio Emilia e a Parma si continuano a sprecare milioni di metri cubi di acque limpide che scendono dal crinale dell’Appennino Tosco Emiliano e non si realizza un’opera come la diga di Vetto che formerebbe una grande riserva idrica che un giorno potrebbe salvare l’agroalimentare di Parma e Reggio e dissetare tante persone.
    Tutto questo grazie a chi continua a dire: “NO” alla diga di Vetto, anche di fronte a delle testimonianze come quelle che ci provengono da Padre Marco dal Brasile.

    (Lino Franzini – presidente del comitato promotore della diga di Vetto)