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Renato Farina dice ‘sì’ a Giovanelli presidente

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Riceviamo e pubblichiamo

 

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Non voglio entrare nella polemica politica, ma parlare di contenuti legati al Parco e al territorio.

Sono un montanaro nato a Cerreto Alpi e, come tanti altri, sono andato altrove a cercare lavoro mantenendo però sempre vivo il mio impegno per il mio paese e per la montagna.

Ho contribuito alla nascita, alla crescita ed ora al buon funzionamento della Cooperativa “I Briganti di Cerreto”, un’impresa con sede a Cerreto Alpi che oggi è definita Cooperativa Paese o Cooperativa di Comunità.

Tale impresa ha 16 soci e 8 giovani dipendenti, di età inferiore ai 35 anni, che vivono a Cerreto Alpi e nei paesi limitrofi.

I ragazzi sono impegnati con lavori di ogni tipo: lavori agricoli e forestali, piccole attività edili, lavori di ingegneria ambientale, ma anche spalatura di neve a mano e pulizia dei camini.

Si è disposti a fare tutti i lavori che servono al nostro territorio e che alla fine del mese permettono di pagare tutti gli stipendi.

Siamo diventati anche operatori turistici in un luogo dove il turismo non si sapeva nemmeno cosa fosse!

Il nostro turismo è stato tra i primi ad essere definito un Turismo di Comunità, di cui dobbiamo e possiamo essere davvero orgogliosi perché è un tipo di turismo che non necessita di grandi infrastrutture o di faraoniche opere pubbliche, ma è  definito Responsabile e Sostenibile.

Ogni weekend ospitiamo gruppi, famiglie, giovani e meno giovani che arrivano soprattutto dalle città: Reggio Emilia, Modena, Mantova o Sassuolo, ma anche da Guastalla, Rio Saliceto, San Martino in Rio… tutti quei famosi reggiani che sono sempre andati verso il Trentino non sapendo nemmeno che esistesse un Appennino.

Invece hanno inaspettatamente trovato qui tutto quello che cercavano: ambiente incontaminato, cultura, gastronomia, tanto sport all’aria aperta, trekking, Nordic walking, ciaspole e, soprattutto, una grande ospitalità e cordialità da parte di tutti.

Hanno trovato un Amico - Appennino  che sicuramente non può competere con il Trentino per quanto riguarda gli impianti di risalita e le strutture recettive ma per la storia, la cultura e l’ospitalità sicuramente sì! Ne è la dimostrazione la richiesta di una nostra collaborazione per l’avvio di un progetto relativo al Turismo di Comunità in Val di Rabbi sostenuto dalla provincia autonoma di Trento.

A metà gennaio abbiamo ospitato un gruppo di giornalisti che hanno partecipato ad un Educational organizzato dal Parco e hanno potuto provare in prima persona quello che il Cerreto propone e, a seguito dei due giorni trascorsi, hanno pubblicato interessanti reportage sui giornali nazionali che hanno suscitato numerose telefonate e prenotazioni da Bologna, da Firenze, da Milano.

Alcuni dati potrebbero aiutare a capire di cosa si tratta: da dicembre ad oggi abbiamo ospitato e accompagnato circa 400 turisti con 153 pernottamenti presso il vecchio mulino la cui ristrutturazione è appena stata ultimata ad opera del Parco.

Le cooperative Paese o di Comunità come la nostra sono uno dei 105 progetti del Parco i quali hanno come unica finalità il futuro della Comunità, costituita da uomini e donne dell’Appennino che si sono dati da fare e hanno smesso di piangere!

Ma sicuramente tutto questo non significa che non ci siano problematiche; purtroppo molte cose non vanno! Basti pensare alla viabilità: la SS63 non si può considerare tale.

Da Castelnovo Monti in su è abbandonata, per non parlare del tratto dopo Collagna che d’inverno si può definire impercorribile.

Credo però che di tutto questo non possiamo incolpare il parco; forse le responsabilità sono da ricercare nella politica di tutti i colori.

Potrei fare un elenco interminabile di parlamentari, senatori, presidenti del Consiglio, ministri, sottosegretari, consiglieri regionali e comunali, Presidente della Provincia, Presidente della Comunità montana, presidente dell’Unione dei comuni, sindaci. In questo elenco ci stanno anche tutti quelli che reclamano un rinnovamento; dovrebbero fare tutti questi un esame di coscienza ammettendo le proprie responsabilità e domandandosi se hanno fatto davvero tutto quello che avrebbero potuto fare.

Ma tornando al Parco, dalla sua costituzione ad oggi abbiamo conosciuto due Parchi: quello di Roma gestito dal commissario che aveva stabilito la sede in città e che aveva un rapporto con il territorio e i suoi abitanti esclusivamente burocratico e un Parco, quello attuale,  costituito da una struttura amministrativa tecnico-politica che rappresenta il territorio, da un Presidente di Castelnuovo Monti e da un Direttore competente.

Di questo Parco fanno parte tecnici ricercatori preparati che vivono nei paesi del crinale e che quindi conoscono bene il territorio e hanno un contatto quotidiano con gli abitanti, con le imprese locali e con gli operatori turistici e soprattutto che capiscono quali sono le esigenze del territorio.

Quello di oggi è un Parco che ha messo a dimora i semi per il futuro seminandoli in piccoli borghi quasi dimenticati dalla politica e che, grazie a questi 105 progetti, oggi intravedono un futuro: Ceciola, Succiso, Valbona, Sologno, Civago, Cerreto Alpi, Monteorsaro, Pratizzano, Pradarena, Poiano, Ligonghio, Casalino, Ginepreto e molti altri.

Sono queste stesse Comunità che hanno contribuito a far nascere tutti i progetti e ora, sempre assieme, li dobbiamo riempire di contenuti, dobbiamo renderli operativi e trasformarli, come nel nostro caso, in progetti di impresa e di Comunità, progetti gestiti non solo dal Parco ma dagli operatori e dalle imprese del territorio, anzi dalle nostre Comunità mantenendo il Parco come principale partner.

E se non saranno sufficienti, e sicuramente non lo saranno, dovremo costruirne altri che ci permettano di rilanciare la nostra montagna e ricavare dal Parco quel valore aggiunto per tutte le attività del crinale appenninico.

Questo non vuol dire che non possa funzionare meglio, anzi tutto è perfezionabile ma credo che la strada intrapresa sia quella giusta. La montagna deve mettere da parte egoismo e gelosia e impegnarsi per far sì che queste esperienze positive contaminino tutto il territorio e lo trasformino in una Comunità aperta e ospitale.

Per tutto questo dico che è giusto aver rinnovato la fiducia al Presidente del Parco. Perché è lui che con grande passione e competenza ha trasformato tante ottime idee in progetti concreti che però potrebbero spegnersi e morire se non accompagnate e sostenute da chi le ha proposte.

 

 

(Renato Farina, cooperativa I Briganti del Cerreto)

 

 

 

4 COMMENTS

  1. La notizia quale è? Che il presidente di una delle (poche) e pluripagate (per sua medesima ammissione) cooperative del Parco si dica favorevole alla medesima guida? Sarebbe degno di nota il contrario. Dopo quello di Fioravanti, un altro intervento conflittuale senza un minimo di buon senso sul conflitto d’interessi.

    (SB)

  2. Beh, una cosa devo dirla. Venendo dalla pianura e vivendo al lago per molti mesi all’anno, posso solo dire che una cooperativa come i Briganti ci vorrebbe in molti paesi. Dà lavoro a giovani del posto e non è poco, ma sopratutto hanno l’amore per il loro territorio, non come molta gente che entra nel bosco e lascia carta, mozziconi, ecc. e poi se ne torna a casa. Bravo Renato, lo sai, anche se non sono politicamente dalla tua parte ammiro gente come te e come i ragazzi della cooperativa per il lavoro che svolgete quotidianamente. Bravi bravi bravi. Per quanto riguarda Giovanelli, non spetta a me ma agli abitanti del Parco giudicare. Io lo conosco solo di vista e non potrei mai giudicare.

    (Andrea Storchi)

  3. Complimenti a Renato e a tutti i membri della Cooperativa, io sono certamente di parte essendomi trovato come a casa mia quando sono con loro. Però penso che per dire del bravo ad una persona lo si deve fare indipendentemente dall’idea politica a cui appartiene, la montagna appartiene a tutti e Renato coi Briganti (buoni) ne fa un giardino da mostrare a tutti noi con professionalità e rispetto di tutti. Provare per credere ne rimarrete molto entusiasti e non vi staccherete mai più da loro… a presto amici

    (Eros Tambruini)