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“Fiocchi come il Marchese del Grillo”

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Dopo la nota di Luigi Fiocchi, riceviamo e pubblichiamo la replica del Pd.

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Il Marchese del Grillo in una celebre interpretazione di Alberto Sordi

Ebbene sì.
Il sindaco Fiocchi ci ha smascherato, ha scoperto che il Pd è un partito politico, che organizza incontri “prettamente politici” e addirittura in questi incontri si osa discutere di temi che riguardano i cittadini come ad esempio il riordino istituzionale, la riorganizzazione degli enti locali e l’innovazione dei servizi per la collettività.
Privo di pudore, in alcune occasioni, il Pd ha la sfrontatezza di discutere di politicamente della pubblica amministrazione invitando sindaci, consiglieri ed assessori provinciali e magari anche regionali iscritti al medesimo partito!
Al di là dell’ironia la presa di posizione del Sindaco Fiocchi la dice lunga di come lui intenda la democrazia: decidono e fanno le istituzioni, ovvero lui, il sindaco pro tempore di Villa Minozzo, e nessun altro si deve permettere di discutere su cose che riguardano la pubblica amministrazione sennò è “scarso rispetto alle istituzioni”.
La difesa delle istituzioni repubblicane nell’intervento di Fiocchi sembra più il Marchese del Grillo: “..io sono io e voi nun siete un cazzo …”. Chiedo venia per la citazione scurrile che mi sembra appropriata dopo l’affermazione dello stesso sindaco Fiocchi “..Il mio fiato è troppo prezioso per rispondervi...” in merito alla mozione presentata dall’opposizione in Consiglio comunale.
Se Fiocchi vuole partecipare agli incontri del PD può chiederlo e saremmo lieti di invitarlo, sappia però che dovrà confrontarsi democraticamente con opinioni diverse di tante persone (iscritti, militanti, amministratori) e magari essere (orrore orrore) anche in minoranza in questo contesto.
All’antipartitismo o all’antipolitica di Fiocchi è facile contrapporre l’art. 49 della Costituzione dove c’è scritto: “tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”.
Ma c’è qualcosa in più che dice il comunicato del sindaco Fiocchi, ossia che lui dichiara di vedersi in splendida solitudine rispetti i partiti e al resto della montagna. Da solo come sindaco egli porta il suo Comune ad essere da solo rispetto ai comuni vicini, nonostante “lisciata” che da a Toano.
Fiocchi è solo perché su questa linea ha vinto le elezioni: alla larga i partiti (in particolare il Pd), lontani dal resto del territorio montano e Villa “Uber Alles”. Ricordate la campagna di astensione fatta dalla sua amministrazione alle ultime elezioni regionali?
Per quanto ci riguarda, come Pd coordinamento montano, cerchiamo di concorrere alle scelte democratiche con orientamenti da portare all’attenzione, in primo luogo degli amministratori che fanno riferimento al nostro partito, i quali sono spesso presenti nelle discussioni.
Questo succederà anche per il riordino istituzionale locale e abbiamo intenzione di farlo ascoltando organizzazioni, forze sociali e cittadini, anche attraverso incontri pubblici, avendo come riferimento tutto il territorio della montagna reggiana, l’interesse della collettività e una politica capace di riformare ed innovare. Lo faremo come forza di governo in molti comuni reggiani, della Provincia e della Regione. Capaci di portare le nostre ragioni su questi tavoli.

(Valerio Fioravanti, coordinatore zona montana Pd Reggio Emilia)

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Non solo questo. Sempre in giornata (oggi, 4 aprile) anche un gruppo di sindaci della montagna ha deciso di scrivere qualcosa al collega "non allineato" di Villa Minozzo. Ecco quanto.

In merito alla nota diffusa dal collega di Villa Minozzo Luigi Fiocchi, in veste di sindaci della montagna iscritti al Partito democratico, non possiamo che essere stupiti ed amareggiati dalle sue considerazioni. Ci sembra assolutamente normale ed anzi ci pare positivo che il Pd organizzi degli incontri per parlare di temi amministrativi centrali per il futuro del territorio come il riassetto degli enti e la tenuta dei servizi, invitando gli iscritti, siano essi sindaci, segretari di circolo, esponenti di enti sovracomunali o semplici simpatizzanti. I partiti sono soggetti importanti, centrali nella vita politica, e discutere in modo aperto e democratico dei temi che la riguardano ci sembra quanto meno del tutto lecito. Ricordiamo inoltre a Fiocchi che se la maggioranza dei sindaci dell’Appennino sono espressione del Pd ciò deriva dal voto dei cittadini, che va comunque sempre rispettato. Lo vorremmo ad ogni modo rassicurare che gli incontri da lui criticati non sostituiscono certo il percorso istituzionale che porterà alle scelte concrete sui temi in oggetto, ai quali è superfluo dire che il Comune di Villa Minozzo ed il suo sindaco, insieme a tutti noi, ed anche gli altri sindaci che non sono espressione del Pd, saremo ovviamente chiamati a partecipare, come sempre è stato finora.

(Gianluca Marconi, Castelnovo ne' Monti; Sara Garofani, Vetto; Alessandro Govi, Busana; Martino Dolci, Ramiseto; Gianfranco Rinaldi, Casina; Nilde Montemerli, Carpineti; Giorgio Pregheffi, Ligonchio; Alberto Ovi, Baiso)

 

10 COMMENTS

  1. La “splendida solitudine di Fiocchi” è stata appoggiata dai cittadini del comune che lo hanno votato e da quello che si vede l’Unione Villa-Toano procede in perfetta sintonia (ma a Toano il sindaco non è del Pd o sbaglio??). Concordo col sig. Herman e da ex simpatizzante del Pd consiglio di risolvere le varie beghe interne (vedi Bargiacchi a Collagna, scontro su Giovanelli, ecc. ecc.) che ormai fanno sembrare il partito l’armata brancaleone.

    (Paolo Diambri)

  2. Personalmente mi ricordo che nella prima amministrazione Fiocchi, targata Pd, uno dei principali motivi di scontro era che vi era una parte del Pd locale che pretendeva che le decisioni fossero prima discusse nel partito e poi l’amministrazione comunale doveva attuarle. A fronte di questo noi rispondavamo che il sindaco rappresentava tutti i cittadini e non solo una parte di essi e che, come tale, pur attento a quanto la maggioranza proponeva, doveva amministrare avendo presenti le esigenze di tutti i cittadini. E’ anche per questo che alla fine Fiocchi fu sfiduciato ed è anche per questo che non mi stupisco della risposta di Valerio Fioravanti. L’arroganza che traspare dal suo intervento è tutta nelle parole “se Fiocchi vuole partecipare agli incontri del Pd può chiederlo”.
    No, non abbiamo bisogno di autorizzazioni del Pd perchè l’autorizzazione per discutere del futuro del comune di Villa Minozzo è stata data dai cittadini con il voto. Ci dica Valerio Fioravanti, o quanti operano come lui, chi ha loro dato il mandato per decidere fra di loro per poi portare la “pappa pronta” sui tavoli istituzionali e pretendere che altri la mangino. Siamo comunque ansiosi di vedere la grande disponibilità del Pd e le numerose consultazioni e ascolto alle istanze locali, sarebbe un grande passo in avanti e forse parlando con la gente si renderebbero conto di quanto le proposte che sentiamo circolare sono lontane dalle aspettative delle persone.

    (Piero Ferrari)

  3. Fioravanti continua a difendere il suo operato nonostante vi sia una pubblica manifestazione di delusione da parte dei tesserati e simpatizzanti del Pd; in un partito democratico le decisioni devono essere prese previa consultazione dei cittadini, accettarne le critiche e farne un punto di forza. Mi spiego meglio: segretario, dopo il caso Collagna e la nomina del presidente del Parco, non ti sei posto delle domande?

    (Maura)

  4. Sempre i soliti partiti!!! E’ sufficiente che una persona non sia schierata o vada fuori dagli schemi per tacciarlo di chi sa quali nefandezze. Altro che articolo 49 della Costituzione! Quella è stata scritta da veri politici, con vere idee e che per le loro idee non avevano paura di manganellate, confini e altre vessazioni simili. Pensate a quanto la politica (e i politici) di oggi sia lontana dalla politica (e i politici) di allora… Ha ragione Piero Ferrari con il suo commento!! Caro Fioravanti, invece di perdersi in polemiche inutili, si rimbocchi le maniche cercando di dare risposte concrete ad una situazione drammatica figlia della politica (e dei politici) di oggi.

    (Tinca)

  5. Da lettrice superficialmente addentro alle faccende politiche montane apprezzo il tono dell’intervento dei sindaci. Per nulla apprezzo invece il tono utilizzato dal Sig. Fioravanti che mi ha, con irritazione, ricordato il registro comunicativo tenuto da sarcastici e petulanti (e spesso indisponenti) personaggi politici che si esibivano nei talk show televisivi nei mesi precedenti l’insediamento del governo attuale. Ma non è stato loro vantaggioso!

    (AnnaMaria Gualandri)

    • La ringrazio della Sua attenzione, ma L’invito a rimanere sereno: non sto meditando il suicidio.
      Desidero però aggiungere che, prima o poi, mi troverà di cattivo umore. Possibile che non abbia nessuno intorno per scambiare qualche parola?… che ne so… un sindaco, un assessore, qualche presidente, così evita di venirmi a cercare negli archivi di Redacon per rompermi le….. eh?

      (mv)