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Cala il valore delle case

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Il Censis prevede una flessione significativa dei prezzi delle case che dovrebbe attestarsi quest'anno intorno al 20%. Il crollo di valore dovrebbe riguardare le case di qualità meno elevata, come quelle nelle periferie delle grandi città.

È molto chiaro l'allarme lanciato da Giuseppe Roma, direttore generale del Censis «Il mercato delle case è dominato dal comportamento delle famiglie, e a marzo 2012, per la prima volta, il sentiment delle famiglie per gli investimenti immobiliari si è raffreddato. Infatti, il 41% delle famiglie dice che i prezzi delle case sono diminuiti, e nelle grandi città questa quota sale al 44%. Una percentuale significativa di persone, insomma, dice che i prezzi degli immobili stanno calando».

Ma i problemi non si fermano qui. Ricordiamo le stime, diffuse il 17 aprile dal Fondo monetario, che nel World economic outlook stima per il nostro Paese un Pil sottozero per due anni consecutivi: -1,9% nel 2012 e -0,3% nel 2013. E di questi segnali negativi ne sono ormai testimoni le vicende quotidiane. Le utenze domestiche cominciano ad evidenziare marcati problemi: pare infatti che dai fornitori di energia elettrica venga segnalato un aumento delle bollette non pagate dalle famiglie. E che dire dei versamenti delle tasse ? il sospetto è che i versamenti possano non essere onorati dai cittadini contribuenti; e c’è un certo timore per l’autotassazione di giugno.  Le piccole attività del terziario e del commercio segnalano un anomalo trend di chiusure, e - per quanto riguarda  le imprese - sono in aumento quelle  che non riescono a restituire le rate di leasing. Per non parlare di quello che ormai si appalesa come inevitabile; l’aumento dell’aliquota Iva (vedremo se a settembre-ottobre o all’inizio dell’estate) che rappresenterà il colpo di grazia per i consumi interni (si parla di un drenaggio di 38 miliardi dalle tasche dei consumatori).  Occorre a questo punto  non sottovalutare uno scenario che ormai da più parti si sta facendo avanti: la caduta del Pil ( -1,9% secondo il Fondo monetario) impedirà il raggiungimento degli obiettivi di bilancio, al punto tale che  servirà un’altra manovra finanziaria.

 

1 COMMENT

  1. Mi permetto di fare una riflessione: diminuendo del 20% il valore degli immobili (stima ottimistica in montagna), come può lo stato pretendere un aumento rilevante di rendita catastale? Purtroppo il mercato immobiliare era già in difficoltà negli anni scorsi e ora l’ultima finanziaria lo ha steso. Chi ha una seconda casa (magari ricevuta in eredità) in zona disagiata, trovandosi nella difficoltà di ricavarne un reddito proporzionato alle uscite e spesso non avendone affatto, perchè tenuta a disposizione, cosa può escogitare? Dovrà arrivare ad abbatterla per liberarsi del “peso”? Se veramente questo governo avesse una coscienza, i soldi per tamponare i buchi dei disonesti li spillerebbe da chi ha rubato, dagli stipendi milionari e si ridurrebbe, per primo, i tanti privilegi. Alle prossime elezioni potremmo proporre di candidare una ventina di casalinghe (che, per sbarcare il lunario, fanno i salti mortali) e in poco tempo rimetterebbero in attivo il bilancio dello Stato. Così non ci sarebbe bisogno di dissanguare la povera gente. Se poi si obbligasse ogni azienda che si trasferisce all’estero
    (e sono tante) a pagare una quota e a restituire i miliardi di vecchie lire regalati dallo Stato a certe industrie, prima di lasciare il territorio italiano (vedi FIAT, OLIVETTI ecc.), i conti tornerebbero subito. Vorrei essere ottimista ma la ragione mi induce a pensare che non c’è la volontà di risolvere il problema… Chi vivrà, vedrà.

    (Commento firmato)