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Compiano di Canossa, motociclista 36enne perde la vita

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Incidente stradale mortale poco dopo le quattro di questo pomeriggio. Si è verificato in località Compiano di Canossa, lungo la provinciale 513. Un giovane centauro di Noceto ha perso la vita sul colpo a seguito del tragico schianto le cui cause sono ora al vaglio dei Carabinieri del Nucleo radiomobile della Compagnia di Castelnovo ne' Monti, che hanno proceduto ai rilievi.

Nell'affrontare un curva, il motociclista ha perso il controllo del Ktm 600 che conduceva, finendo fuori strada, andando a sbattere contro un guardrail. Per il 36enne, operaio, di Noceto non c'è stato nulla da fare in quanto, come accertato dai sanitari inviati dal 118, la morte è stata istantanea. Ai carabinieri il compito di stabilire l’esatta dinamica del sinistro.

 

19 COMMENTS

  1. Al di là della tragedia in questione, abbiamo messo fuori mercato le lampadine a incandescenza e le borsine di plastica, abbiamo vietato l’eternit e il DDT, quanti morti devono fare questi guard-rail prima di ritenerli fatalmente pericolosi?

    (Davide Marazzi)

  2. In tutta sincerita’, basta con le ipocrisie, se si va piano il rischio di cadere si riduce, tutto qui, poi potete trovare gli articoli che volete su guard-rail e new-jersey ma le strade non sono piste di velocita’ dove fare ” pieghe ” in curva e “tirate ” nei rettilinei.

    (Roberto Zappaterra)

  3. Vorrei aggiungere un paio di cose:
    1 ) quindi secondo voi ” corridori ” ( scusate se vi definisco corridori ma per me i motociclisti hanno altre caratteristiche ) lo stato dovrebbe cambiare i guard-rail perche’ cosi’ quando cadete non vi fate male ?
    2 ) e’ scientificamente provato che il corpo umano sopporta una velocita’ massima di 60 km orari, oltre questa velocita’ cambiano le percezioni, per cui a mio modesto parere, se vi fate male ve le cercate.

    (Roberto Zappaterra)

  4. Caro Zappaterra, credo che forse dovresti informarti, sei pieno di te, e dimostri di ignorare l’argomento. Visto che vuoi parlare anche a 30 kmh i guardrail sono fatali e tutte le statistiche europee dimostrano che le morti dei motociclisti nella maggior parte dei casi dipendono dalla negligenza degli automobilisti. Quì non si tratta di polemiche, si tratta di prevenzione. Sarebbe come dire che le cinture se vai piano sono inutili. Quanto ai “corridori” e all’ultimo commento se lo poteva risparmiare, noi motociclisti non auguriamo un embolo ai sub. Credo che lei non sa minimamente cosa è un motociclista e quanto il problema sicurezza sia delicato e discusso fra noi. La invito a documentarsi prima di sparare luoghi comuni.

    (Massimo Baroni)

  5. Caro sig. Baroni:
    1) l’argomento lo considero dal punto di vista di utente della strada che si vede sfiorare lo specchietto retrovisore da emuli di Rossi o Stoner e da quasi 20 anni di servizio di emergenza in ambulanza;
    2) visto che mi parla di statistiche le comunico la mia: in tutti questi anni di servizio in ambulanza tutti gli incidenti in cui c’entravano moto corsaiole le auto erano state coinvolte. Le sembrerà strano ma non ho mai visto un incidente dove fosse coinvolta una Vespa;
    3) prevenzione: quindi secondo lei cambiando i guard-rail ci sarebbero meno morti? Allora lasciamo quelli che ci sono così sapete che potreste farvi male e guiderete in maniera più preventiva;
    4) il paragone con le cinture a mio avviso non regge, se mi schianto contro un muro a 30 km o a 140, non ho mai provato, ma credo ci sia una bella differenza.
    5) faccio subacquea, è vero, e, nonostante qualunque scuola consigli di non immergersi da soli, io mi immergo da solo e siccome so che a -27/-30 metri vado in narcosi d’azoto (penso che saprà cosa significa), non supero mai la quota di -20, sto in sicurezza e mi diverto ugualmente; se vado oltre la quota che so essere pericolosa vuole dire che me la sono cercata. Poi può augurarmi gli emboli che vuole che la cosa mi lascia indifferente;
    6) ho cominciato a guidare le due ruote da quando avevo 14 anni con un Ciao, sono passato da tutte le cilindrate fino alla 750, con queste moto facevamo i “tempi”, cioè chi ci metteva meno tempo, lungo la Futa (penso sappia di cosa parlo); per chi non lo sapesse è una strada paragonabile alla statale 63 che collega Bologna al passo della Raticosa al confine con la Toscana, quindi non mi dica che non so di cosa parlo, erano altri tempi, c’erano meno macchine e le moto erano meno spinte ma allora ci sono morti un paio di ragazzi e non per colpa dei guard-rail ma per la troppa velocità e la strada non adatta, sporca, avvallamenti, ecc.;
    7) in tutta sincerità mi piacerebbe, magari in un incontro pubblico, ascoltare quanto sia delicato e discusso il problema sicurezza fra voi “motociclisti”.
    Penso sia meglio finirla qui, lei non cambia idea e io neanche a meno che non mi convinca, ma credo sarà dura. Lei può continuare a fare ciò che fa nel modo in cui più le piace ma le ricordo che la sua libertà finisce dove inizia la mia o quella di qualcun altro.
    Mi permetto di segnalarle una metafora indiana: ognuno di noi dovrebbe vedere la propria vita come una sfera di cristallo, quindi molto delicata, in questa sfera ci sono delle palline bianche e nere, le bianche simboleggiano ciò che facciamo, giusto o sbagliato, nella nostra vita, compreso fumare, bere, andare in moto… senza esagerare, le nere simboleggiano le esagerazioni, gli eccessi; più palline nere ci sono più probabilità abbiamo di finire la nostra esistenza prima del tempo.
    Come sempre rimango disponibile a qualsiasi confronto.

    (Roberto Zappaterra)

  6. Sig . Zappaterra, io fossi in lei farei una proposta allo Stato x sostituire i guard-rail con delle seghe circolari così anche l’automobilista che va troppo forte avrà ciò che si merita. Trovo inoltre che prima di dire cosa devono o cosa non devono fare le pubbliche amministrazioni per i motociclisti dovrebbe ripensare cosa le pubbliche ammistrazioni hanno fatto per lei (giustamente) quando ha avuto bisogno. Mi permetto di fare una citazione pure io: “Entra dove vuoi ma ricordati sempre dov’è la porta”.

    (Andrea Ruggeri)

  7. Mi spiace ma non raccolgo, soprattutto dopo aver visitato il sito segnalato nei commenti precedenti. Un sito che si chiama “L’arte di tenerci sempre aperto” a mio avviso non aiuta nè ciò che dite nè la vostra causa. Per quanto mi riguarda finisce qui.

    (Roberto Zappaterra)

  8. Credo. sig. Zappaterra, che lei sia uno di quei personaggi che credono di avere la verità in tasca e non sentono altro che la loro presunzione del saper tutto; probabilmente le farebbe bene un bel bagno di umiltà. Le sue statistiche pane e salame fatte in una realtà molto ristretta lasciano il tempo che trovano: lei è DISINFORMATO, si documenti, sarà una sorpresa anche per lei. Con questo la saluto anche io con una citazione molto meno profonda e più, per così dire, nostrana che mi diceva sempre mio nonno: si ricordi che “la meraviglia si attacca”.

    (Massimo Baroni)

  9. Sig. Zappaterra, mi pare che nessuno abbia negato quanto la velocità concorra negli incidenti motociclistici, ma negare che spesso sono causati da precedenze non date da automobilisti o ancor peggio non voler capire l’importanza della prevenzione attraverso tipologie di guard-rail più sicuri è quantomeno ottuso… Detto questo la lascio alle sue certezze.

    (Pierpaolo Prandi)

  10. Sig. Prandi, non dico che parte della colpa non sia degli automobilisti, ma se un “motociclista” va piano si accorge dell’automobilista che non dà la precedenza e riesce a evitarlo; se lo stesso motociclista va piano non rischia di perdere il controllo della moto nell’affrontare un avvallamento che trova sulla sua traiettoria (come sappiamo nelle nostre strade ce ne sono molti) e non rischia di stamparsi contro il guard-rail.
    Lancio una proposta: organizzate un incontro pubblico dove ognuno espone le proprie argomentazioni, magari ascoltandovi qualcuno potrebbe cambiare modo di pensare.

    (Roberto Zappaterra)

    P.S. – Come ho gia detto in qualche intervento su queste pagine le uniche certezze che ho sono che sono vivo e che un giorno morirç, il resto sono ipotesi.

  11. Premesso che il rispetto dei limiti di velocità è la miglior prevenzione nei confronti di qualunque disgrazia, sia essa motociclistica che automobilistica, va però detto che i guard-rail italiani andrebbero migliorati (come è stato fatto in molti paesi del nord europa con ottimi risultati) coprendo i pali di sostegno e chiudendo lo spazio fra asfalto e guard-rail stesso. Questi strumenti hanno costi leggermente superiori rispetto a quelli tradizionali ma si può fissare un prezzo ad un eventuale vita umana salvata? Concludo con dei dati per sfatare il mito che è “solo” la velocità folle dei motociclisti la causa degli incidenti (pur ribadendo che ha la sua incidenza), European Transport Safety Council (Etsc), organismo che si occupa della riduzione del numero degli incidenti e della gravità delle lesioni causate dai sinistri stradali in europa un paio d’anni fa rese noto che: “la prima causa degli incidenti è l’errore umano, il 37% delle volte per colpa del motociclista e per il 50% dei conduttori di altri veicoli. Il restante 13% è imputabile alle condizioni della strada, al maltempo o a incidenti meccanici. In particolare, oltre il 70% degli indenti causati da guidatori di auto o camion è dovuto al fatto che non hanno visto la moto, anche se, e questo è significativo, tale percentuale cala se il guidatore è anche un motociclista”. Aggiunge inoltre su quel 50% causato da automobilisti: “Le principali cause di incidenti sono causati da auto che non danno la precedenza alle moto (46%) o da auto che fanno svolte a sinistra (26%), inversioni a ‘U’ (9%)”. Poi è ovvio ci sono anche motociclisti che quando escono di casa non collegano il cervello ma non si può fare di tutt’erba un fascio, quindi se ci sono le innovazioni che riducono l’incidenza di morti o gravi lesioni negli incidenti motociclistici perchè non usarle?

    (Pierpaolo Prandi)

  12. Qualche mese fa so che in comune a Castelnuovo Monti fu approvata una delibera per l’installazione progressiva dei guard rail di sicurezza per i motociclisti, sarebbe interessante sapere quali interventi sono stati fatti.

    (DC)

  13. Sig. Prandi
    Intanto la ringrazio per i dati che ha comunicato.
    Le chiedo un’altra cortesia, mi aiuti a essere meno ottuso : mi puo’ spiegare perche’ mentre guido la mia auto mi devo adeguare all’andatura di quei gruppi di ciclisti ( ciclisti e non cicloturisti ) che pedalando affiancati chiacchierano degli affari loro occupando la carreggiata e mi costringono a superarli quando posso e non quando voglio ?
    Ancora : perche’ se vado con il mio quad in cima alla Pietra come minimo rischio una multa ?
    Credo che l’unica spiegazione sia che ci si deve adeguare, adeguare alle regole.
    Allora perche’ se mi devo adeguare io alle regole ella strada alcuni motociclisti pretendono di costringere gli altri utenti della strada ad adeguarsi alle loro esigenze ?
    La strada non e’ una pista.
    Come ho scritto precedentemente preferirei continuare questa chiacchierata a voce magari in un incontro pubblico.
    Ho notato che la discussione continua in un altro articolo per cui secondo me e’ meglio finirla qui.
    Con rispetto

    (Roberto Zappaterra)

  14. La cosa più brutta di tutto questo discutere è che qualcuno sembra non ammettere l’ errore umano: a volte si può , come in qualunque altra attività, cadere in moto anche per un semplice errore umano non necessariamente dovuto all’ eccesso di velocita. La cosa grave è che si sarebbe potuto salvare molte vite solo migliorando i guard-rail. Il sito da me citato http://www.motociclisti-incolumi.com/public/portale/index.php
    è molto serio , non lo sottuvaleterei, il presidente è un noto medico chirurgo e il loro impegno per la sicurezza stradale è decennale.

    (Massimo Baroni)