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“Manifesto della felicità”, una riflessione sull’economia con Stefano Bartolini

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Stefano Bartolini

Dopo la crisi e la recessione è arrivato il terremoto che ha colpito molto vicino. Eppure un “manifesto della felicità” trova lo spazio giusto tra questi frangenti che costringono tutti a ripensare le priorità mentre va in fumo o in frantumi il frutto dei nostri desideri.

Il prof. Stefano Bartolini, docente di economia politica dell’università di Siena, sarà a Castelnovo né Monti nella sala del Consiglio Comunale l’8 giugno alle ore 20,45, con il linguaggio fresco e comprensibile del giovane di valore, ci porterà spiegazioni incisive sui fenomeni e le contraddizioni dell’ultimo periodo di rapido e i suoi argomenti efficaci sulla nostra fretta di crescere ci servono come il pane per trovare il modo di ripartire nella direzione giusta.

Impresa Montagna è riuscita a portare a Castelnovo un giovane ricercatore di levatura internazionale che ha lavorato negli Stati Uniti e in Europa per studiarne l’economia, la società e i comportamenti individuali. I lavori di Bartolini sulla nostra realtà hanno avuto il supporto di esperti di grande levatura in varie discipline, compresi economisti premi Nobel. La sintesi è ben descritta nel suo libro “Manifesto della felicità – come passare dalla società del ben-avere a quella del ben-essere”, un piccolo volume edito da Donzelli, agevole e stimolante, con la prefazione del direttore dell’ISTAT Enrico Giovannini.

Alcuni hanno scoperto Bartolini partecipando nell’ottobre scorso al colloqui di Dobbiaco e adesso la sua venuta a Castelnovo rende possibile trattare i temi fondamentali della nostra esistenza con una personalità di primo piano. Ai giovani, e ai meno giovani, interessa la felicità come qualità delle relazioni e non come oggetto dell’imbonimento. Bartolini cita nel suo libro uno dei grandi della pubblicità nel mondo che inquadra in una frase l’ultima stagione dello sviluppo: “…per la prima volta nella storia del pianeta terra gli umani avevano lo stesso scopo: guadagnare abbastanza da assomigliare a una pubblicità…” .

Questa è la sua presentazione

Viviamo in paesi ricchi e questo ci ha permesso di risolvere molti problemi. Ci siamo liberati dalla povertà di massa, abbiamo accesso ai beni di consumo, all'istruzione, alla sanità, viviamo più a lungo e in modo più salubre, ecc. Nonostante questo molti di noi sembrano vivere in uno stato di disagio e di malessere. Inoltre le nostre relazioni sociali ed interpersonali sembrano conoscere crescenti difficoltà. E il nostro ambiente naturale sembra gravato da crescenti minacce. Infine non abbiamo tempo: viviamo di corsa in mezzo ad individui frettolosi. Perchè? Per divenire più ricchi economicamente dobbiamo per forza essere poveri di relazioni, di benessere, di tempo, di ambiente naturale? E soprattutto: esiste un'altra strada? Queste sono le domande intorno alle quali si è sviluppata la mia attività scientifica. Negli ultimi anni queste domande sono diventate di grande attualità. Intorno ad esse si è sviluppato un vasto dibattito ed una intensa attività che ha coinvolto tutte le scienze sociali. Credo che questa mole di contributi cominci a delineare chiaramente delle risposte. Esse ci dicono che un' altra strada esiste.