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“Noi Lusi non lo salviamo”

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Pubblichiamo una lettera della senatrice Pd Leana Pignedoli sul "caso Lusi".

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E' un film che abbiamo già visto. Oggi in aula qualcuno, chiederà il voto segreto per la richiesta di  arresto di Luigi Lusi.  Bastano 20 firme. 20 firme già raccolte, è ormai certo. E poi il voto, scontato a quel punto, perché, appunto, il film lo abbiamo già visto (non più di due settimane fa con il voto su De Gregorio). Si chiude la discussione, si verifica l'appoggio e si vota, senza sapere chi davvero ha schiacciato il tasto verde e chi il tasto rosso. Quindi tutti innocenti, tutti colpevoli, in un tempo che gia non ha più voglia di distinguere, tanto è il rigetto contro la politica. Questo sistema di voto è devastante perchè ricaccia tutti nella zona grigia della diffidenza, dei "tutti uguali" o quasi...

E poco conta se Anna Finocchiaro si batterà come ha fatto per De Gregorio perchè senatori si prendano la responsabilitàdi quel voto.  Chiederà con forza che si rinunci al voto segreto e che ognuno risponda a viso aperto ai cittadini della propria decisione. Dica ogni senatore perchè mai di fronte ad una richiesta di custodia cautelare per atti di tale gravità, palesi frodi, qual è la ragione di un rifiuto. Tutti uguali davanti alla legge. Non si può derogare in questo: il primo tassello indispensabile su cui ricostruire fiducia nello Stato, nelle istituzioni, nella politica.

Diversamente diamo il via ad un altro tempo in cui tutto è trattabile e non c'è speranza per la credibilità parlamentare, per il ruolo parlamentare, per le istituzioni. Se oggi dovesse passare il salvataggio di Lusi, come ha detto efficacemente un collega, domani il Senato si riaprirà nella vergogna, meno autorevole, meno autorizzato a discutere di tutto il resto. Per questo insisto che l'etica, la trasparenza, sono oggi la precondizione per la ripartenza anche economica. La precondizione.

Io voterò per l'arresto di Luigi Lusi assieme ai miei colleghi del Partito democratico con i quali da giorni, ancora ieri mattina, abbiamo pensato a mille modi diversi per palesare la nostra scelta: una dichiarazione in aula, un dichiarazione di ogni senatore scritta, uscire dall'aula per smascherare chi ha deciso di salvare Lusi, chi ha deciso deliberatamente di lasciare che si sottragga alle sue responsabilita e di continuare indisturbato a partecipare, intervenire, sentenziare nelle commissioni, in aula,  a rappresentare i cittadini italiani.

In altri Paesi quando vi è anche solo un minimo sospetto su un politico non v'è dubbio, si dimette, immediatamente, nell'attesa di essere giudicato dalla legge. E invece oggi ci troviamo a dover votare noi, con un voto segreto che non vogliamo, per poi domani essere additati, anche se forte e chiaro diciamo che noi Lusi non lo salviamo. E va ben oltre una questione di destra o di sinistra. E' a rischio quella onorabilità del Parlamento a cui fa riferimento, appunto, la nostra carta costituzionale.

Roma, 19/06/2012

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3 COMMENTS

  1. I politici hanno già toccato il fondo e hanno pure cominciato a scavare. A noi cittadini ormai interessa fino a un certo punto che Lusi vada in carcere o resti fuori. Fuori c’è pieno… uno più uno meno…!!! Interessa sicuramente a voi politici trovare il modo di riacquistare la fiducia della gente per bene… le pale sono pronte per coprire le fosse!!!!!! Con simpatia per la Leana compagna di studi in gioventù e stimata collega. Con la speranza ridotta al minimo verso il trionfo dell’onestà, della legalità e dell’uguaglianza dei cittadini davanti allo Stato.

    (AnnaMaria Gualandri)

  2. E oltre a non salvarlo, perchè non abolite il finanziamento pubblico ai partiti? Così casi del genere (Lusi-Belsito, per par condicio) non si verificheranno più. Ah, dimenticavo, in realtà era gia stato abolito da un referendum nel ’93.

    (Lorenzo Fabbiani)