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Giovane castelnovese emigrata che di tanto in tanto fa ritorno si guarda attorno e…

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Cara redazione, come molte persone di origine "appenninica" vivo da alcuni anni altrove e passo, ogni anno, qualche giorno di vacanza nel nostro caro Appennino reggiano. Essendo molto affezionata alla nostra montagna, soprattutto dal punto di vista paesaggistico-naturalistico, quando torno amo visitare i luoghi a me più cari ma anche fare due chiacchiere con amici o fermarmi a bere un caffè. Durante il mio ultimo soggiorno a Castelnovo, pochi giorni fa, ho notato alcune cose "strane" da parte di chi  vorrebbe puntare tutto sullo sviluppo (sostenibile?) del turismo cosidetto slow, alternativo, trasversale alle stagioni e basato, giustamente, sulle oggettive risorse ambientali che l'Appennino offre.

Parcheggi a pagamento o a disco orario quasi ovunque (certo, in periodi di crisi come questo...) ma cos'è la vita slow se devi correre all'impazzata terrorizzato dallo scadere inesorabile del disco orario? Copertoni e gomme di mezzi pesanti lungo il Secchia, proprio dopo il ponte del Pianello, e, "Orrore degli Orrori", lo stato in cui versa il versante cerretano del monte La Nuda! Questa mia riflessione non vuole essere una critica nei confronti di nessuno in particolare, non ho idea di chi e con quali mezzi gestisca la manutenzione dell'impianto o di chi si debba occupare di abbozzare un minimo ripristino ambientale dopo la stagione sciistica: non fa certo piacere scendere per il sentiero tra edifici fatiscenti (alcuni dei quali parzialmente ricoperti di amianto), ferri e residui di cavi metallici, immondizia, reti metalliche mal cementate lungo una strada di servizio che sembra abbandonata! Per non parlare della cima stessa: la struttura (ex Enel?)  si sta sgretolando con le intemperie, seminando resti  dappertutto. Arrivando dalla Toscana La Nuda è la prima montagna che si incontra nel versante reggiano, sono belli e utili i Portali del Parco al ristorante del passo, ma a tanta attenzione al marketing territoriale dovrebbe corrispondere atrettanta attenzione alla manutenzione del territorio. E' una vergogna! Purtroppo non ho poturo documentare con foto, ma sono certa che qualche altro lettore lo farà.

Note positive le molte manifestazioni e attività organizzate da pubblico e privato per rendere il territorio sempre più vivo (vedi pulizia Sasso Lungo), iniziative di solidarietà, cultura. Anche l'accoglienza gastronomica è sempre impeccabile, ma il caffè a 1 euro e 10... fa scappare anche i turisti più convinti!
Cordialmente.

(Linda Costi)