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Buona rivoluzione a tutti

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Riceviamo e pubblichiamo.

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LIBERTE’ EGALITE’ FRATERNITE’ (LIBERTA’ UGUAGLIANZA FRATERNITA’)

Oggi è il 14 luglio.
Pochi ormai ricordano che questa è la data che dette inizio alla vera, grande rivoluzione sociale della Storia dell’umanità.
Un popolo esasperato rase al suolo una fortezza come la Bastiglia, simbolo del potere e della prepotenza dell’aristocrazia francese. Tutti gli aristocratici e sovrani d’Europa sentirono scranni e troni vacillare sotto i propri nobili sederi.
Qualcuno sostiene che si trattava dell’ascesa dei nuovi ricchi, ossia dei borghesi, che volevano sostituirsi agli aristocratici. In parte c’è del vero; ma la grande rivoluzione stava nel fatto che chiunque, indipendentemente dalla propria condizione di nascita, raggiungeva la possibilità di farsi strada e di far valere le proprie idee; eliminava cioè i privilegi legati alla classe aristocratica e realizzava l’ideale della libertà.
Una società veramente libera ed egalitaria non può che essere dinamica, con la reale possibilità di movimento sociale, ossia di riscatto degli individui, al proprio interno.
Ma questo grande sommovimento sociale era letteralmente “illuminato” dal ruolo intellettuale del singolo cittadino, libero di studiare e sperimentare le proprie conoscenze e intuizioni. Ecco quindi il grande fiorire della Tecnica, della Chimica e di tutte le altre Scienze che ci hanno portato alla rivoluzione industriale e che ci permettono di avere strumenti eccezionali come quello che, chi legge, sta utilizzando.
Perché una società altamente tecnologica come la nostra si sta imbarbarendo fino al punto di assomigliare a quella del periodo precedente alla Rivoluzione francese?
La ricostruzione della società pre – rivoluzionaria ha seguito tappe molto ben architettate…
Prima tappa: demolire la cultura, soprattutto quella scientifica, attraverso la divulgazione di informazioni pseudoscientifiche che distolgono l’interesse delle giovani generazioni dalla vera Scienza, quella che richiede impegno, studio e fatica. E, soprattutto, annichilendo il ruolo della scuola pubblica, vero ascensore sociale.
Seconda tappa: distruggere la classe media, ossia la borghesia, trasformando la gran massa della popolazione in proletariato e sottoproletariato, affamato, sconcertato ed intimorito.
Terza tappa: rinascita dell’aristocrazia, ossia di una ristretta classe di persone che detiene tutto il potere, economico, immobiliare e spesso anche culturale; avendo un più elevato grado d’istruzione, questa nuova aristocrazia può accedere a tutte le sfere di potere, anche politico.
Queste società anti liberali e poco democratiche, possono aprire la strada a sconvolgimenti politici, sia di destra che di sinistra. Non c’è da stupirsi del fatto che anche la Russia pre – sovietica fosse strutturata essenzialmente in due classi sociali: l’aristocrazia terriera e il popolo, contadino, misero e ignorante. Poi all’aristocrazia dinastica si sostituì quella politica, con gli esiti che tutti conosciamo.
L’aspetto più deprimente di una società aristocratica risiede soprattutto nel trionfo dell’egoismo, antitesi della “Fraternitè” rivoluzionaria, sia nella classe ricca dominante che non prova alcuna pietà verso i deboli e i sottoposti, che in quella povera dove vige la legge della giungla, dell’ “io speriamo che me la cavo”, del “licenziate lui che è peggiore di me”, del “dagli allo straniero che mi ruba il posto”.
Ricordiamoci di quello che i grandi illuministi francesi ci hanno trasmesso e non perdiamo il grande cambiamento che è già avvenuto.
Buon anniversario della Rivoluzione francese a tutti!

(Maria Grazia Consolini)