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“Tagliare le indennità ai parlamentari”. E altro

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Ci hanno sollecitato in tanti, direttamente o indirettamente, a rendere di pubblica ragione anche nel nostro piccolo "raggio d'azione" la notizia dell'iniziativa di cui diamo conto sotto (insieme, per completezza di quadro, ad un'altra "infornata" di proposte referendarie). Perchè abbiamo tardato qualche giorno? Perchè può capitare (capita) che anche la nostra redazione apprenda le notizie... non in tempo reale. Non è certo la prima volta che sono segnalazioni dei lettori a far sì che, attraverso il nostro strumento, si possano far conoscere alla comunità fatti e avvisi diversi che la riguardano, nel suo essere parte della nostra montagna o (come in questo caso) della più ampia famiglia nazionale. Poi, tempo permettendo (nel senso che può passare qualche giorno),... la necessaria verifica presso le fonti istituzionali. Dato che nel mare magnum informativo, specie web, nel quale nuotiamo noi pure, si trova di tutto e di più.

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Fino al 30 luglio prossimo è possibile recarsi a firmare, presso i municipi, per chiedere lo svolgimento di un referendum popolare sul seguente quesito: "Volete voi che sia abrogato l'art. 2 della legge 31 ottobre 1965, n. 1261, determinazione dell'indennità spettante ai membri del Parlamento, pubblicata sulla G.U. del 20 novembre 1965, n. 290?". L'iniziativa è promossa da un unico sodalizio, il "Comitato unione popolare".

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Sempre in tema di referendum, sono altresì in corso (fino al 21 ottobre p.v.) le raccolte firme per ben 11 quesiti proposti dalla Lega nord, sui seguenti argomenti:

- garanzia delle pensioni di anzianità con 40 anni di contributi e della pensione di vecchiaia;

- garanzia del credito a famiglia e imprese: separazione tra credito produttivo e attività finanziaria speculativa;

- TFR in busta paga e prestito del lavoro;

- busta paga pesante: abolizione del sostituto d'imposta;

- disposizioni atte a garantire l'autonomia finanziaria dei comuni, delle province e dei reggiani;

- attribuzione dell'IMU ai comuni e abrogazione dell'imposta sulla prima casa;

- misure dirette ad evitare le infiltrazioni mafiose nei territori padani;

- tutela della sovranità popolare;

- trasformazione in senso federale dello Stato e tagli alla spesa pubblica;

- federalismo fiscale portuale: attribuzione al porto di Genova e ai porti di interesse internazionale di quote del gettito derivante dai tributi erariali;

- interventi a favore del settore agricolo e abolizione dell'IMU in agricoltura.

 

23 COMMENTS

  1. Mi permetto di segnalare alla redazione un probabile errore di trascrizione: al punto 5 dei quesiti elencati, penso ci sia scritto così: disposizioni atte a garantire l’autonomia finanziaria dei comuni, delle province e delle regioni e NON “dei reggiani”. Grazie e buona notte!

    (Liliana)

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    L’informazione è tratta dal sito istituzionale del Comune di Reggio. Veda il link http://www.municipio.re.it/retecivica/urp/retecivi.nsf/PESDocumentID/5917AE99510F135DC12566AD005653D9?opendocument.

    (red)

  2. Mi permetto di evidenziare, estrapolandola dalle altre proposte referendarie, la proposta referendaria di abrogazione dell’indennità parlamentare perchè la ritengo la più urgente e la più importante in questo contesto storico del paese. Se questo referendum raggiunge e supera le 500mila firme vorrà dire che il nostro paese potrà risparmiare tra i 50 ed i 70 milioni di euro annui di diarie parlamentari, vorrà dire che forse finalmente riusciremo a sforbiciare un poco del nostro debito pubblico, forse vorrà anche dire e far capire ai nostri politici che siamo stanchi di vedere il nostro Stato, il nostro governo, che continua a chiedere sforzi economici al noi cittadini per “mantenere anche tutta la pletoria politica” che si è arroccata a Roma e dintorni. Credo cumunque che sia utile ricordare che il termine ultimo di raccolta firme per detto referendum è il 26 LUGLIO 2012. Esorto tutti coloro che ritengono giusta questa iniziativa a recarsi presso il centro elettorale del proprio comune, muniti di documento di identità, e di avvelersi dello straordinario strumento di vera libertà che è IL REFERENDUM.

    (Fabio Mammi)

  3. Mi permetto di segnalare che:
    1) il nostro debito pubblico ammonta a 1980 miliardi di euro;
    2) il nostro deficit annuale 2012 al 3 x 100 del PIL, cioè 50 miliardi di euro;
    3) 50 o meglio 70 milioni di euro (cioè il risparmio auspicato sulle indennità parlamentari) corrispondono… a quale percentuale del debito? E a quale percentuale del deficit?
    4) meno dell’uno per 10.000… 0,00004… del debito complessivo; l’uno e mezzo per mille 0,0015… del deficit annuale;
    5) facciamo un conto più facile: 1980 miliardi – 70 milioni fa… 1979 miliardi e 930 milioni. 50 miliardi – 70 milioni fa.. 49 miliardi 930 milioni;
    6) di questo passo il bilancio annuale va in pareggio in 700 anni… Per l’azzeramento del debito servono circa 13mila anni.

    (Commento firmato)

  4. Non ho firmato e non firmerò per vari motivi. Cos’è questo Comitato unione popolare? Chi lo ha creato? Da chi è manovrato? A me sembra l’ennesima operazione “fumo negli occhi” per evitare che la gente capisca quali sono le vere cause del degrado economico e morale del paese e del mondo intero.

    (Armido Malvolti)

  5. E’ vero che il taglio delle indennità parlamentari è una goccia nel mare del debito pubblico. Però provate a rispondere a queste 2 semplici domande: chi ha creato questo debito pubblico in italia? Chi lo pagherà?
    Saluti.

    (Lorenzo Fabbiani)

  6. Condivido le osservazioni sulla mancanza di trasparenza e la demagogia di questa raccolta di firme. E’ molto facile mettere in campo un po’ di referendum che propongono di pagare meno tasse. Anche se non potranno essere accolti, magari serviranno per costruirsi o ricostruirsi una verginità per future competizioni elettorali. Meno facile è ripagare il debito e gli sperperi fatti in decenni e non lasciarli in carico ai nostri figli. Per quanto riguarda il costo delle indennità dei parlamentari, l’unica soluzione realistica è la riduzione del loro numero, in quanto i parlamentari possono comunque definire nuove indennità a compensazione delle precedenti. Se però in Parlamento si vincola la riduzione del numero dei parlamentari ad una riforma costituzionale non condivisa significa che la riduzione non la si vuole fare o la si prende in ostaggio. E allora piuttosto ci teniamo i 1000 parlamentari e la nostra costituzione.

    (Stefano C.)

  7. Firmate tutti! Ho telefonato in comune, sono pronti, andate con la carta d’identità nel Vostro comune di residenza. Che abbia validità o che serva solo a soffiare sul collo dei politici importa poco, l’importante è provarci. Ogni azione, attività, voce, discussione pensiero di cittadini che si occupano dellla vita del proprio paese serve! Serve sempre! Lasciare che se ne occupino sempre quei pochi è sbagliato. Siamo noi cittadini i veri proprietari della nostra nazione, i politicanti ci hanno tolto la sovranità per salvaguardare solo i loro interessi. Non importa se così facendo si risparmia poco, se i politici sono ricchi faranno sempre leggi a favore dei ricchi, che siano di sinistra, di centro o di destra non cambia. Guai a chi non si ribella a queste ingiustizie, salviamoci dagli ignavi. Gli ignavi sono quelli che per timore di sbagliare hanno lasciato che succedessero le cose più brutte, come le leggi razziali In Italia e in America, soprusi di ogni tipo in nome del potere politico in Russia, in Siria, in Cina, in Africa, in ogni dove, esempi che tutti conosciamo. Chi li protegge sbaglia, sia che lo faccia in buona fede o per interessi personali. Non ha importanza sapere chi sia a proporre una “buona azione”, la cosa importante è che sia una “buona azione”. Firmare per ridurre gli stipendi ai politicanti è una buona azione!

    (Alberto Zanni)

  8. Concordo con Alex… La Lega doveva proporre tutti questi cambiamenti negli anni (tanti…) in cui è stata al governo… Per quanto riguarda l’altro referendum riduciamo l’indennità parlamentare, ma riduciamo anche il numero dei parlamentari. Che cosa sono stati capaci di fare mille politici a Montecitorio (senza contare tutti i consigli regionali… provinciali… ect. ect.)? Ci hanno mandato in bancarotta ed è veramente ora di fare sentire la nostra indignazione!

    (Anna)

  9. Non sto a fare i conti della serva come ha fatto commento firmato, mi limito a dire che l’Italia, purtroppo, è fatta dagli italiani come lui, cioè quelli che sono sempre pronti a lamentarsi, a trovare ogni scusa per imprecare contro il mondo, ma quando gli si presenta anche una piccolissima occasione per far vedere che hanno le p…le per ribellarsi allo strapotere politico si nascondono dietro al dire “…tanto non serve a nulla”. MA BRAVOOOOO! Lei è sicuramente uno di quelli che non va a votare perchè “TANTO SONO TUTTI UGUALI”. Siamo un paese di smidollati qualunquisti. Chiedo scusa per il termine usato, ma veramente non ce la faccio più di sentire le solite baggianate. Rispondo anche ad ARMIDO: non mi interessa chi abbia proposto il referendum, ARMIDO. Non conta da dove provengono le idee, l’importante è che rispecchino le mie idee e che siano GIUSTE. Se lei valuta un ristorante dalla locandina esterna e non dal cibo che cucina il cuoco probabilmente arriverebbe a morire di fame. Armido, proprio Lei, visto che la conosco per una persona attiva e ribelle verso le ingiustizie in genere, mi sarei aspettato un vigoroso sostegno a questo referendum. E non creda che solo per il fatto che si vada a votare per esso non si conoscano i veri motivi della grave situazione economica in cui ci troviamo. Mia madre diceva sempre che con la pazienza ed un bicchiere si può svuotare il mare. ANDATE E VOTATE. Prendetevi delle responsabilità civili, ogni tanto serve per sentirsi padroni di se stessi.

    (Fabio Mammi)

  10. Mi permetto di segnalare a quanti (giustamente, si intende) si stanno adoperando per promuovere la raccolta di firme per il referendum abrogativo delle indennità parlamentari l’art. 31 della legge 352/70 che stabilisce: “NON PUO’ ESSERE DEPOSITATA RICHIESTA DI REFERENDUM NELL’ANNO ANTERIORE ALLA SCADENZA DI UNA DELLE DUE CAMERE E NEI SEI MESI SUCCESSIVI ALLA DATA DI CONVOCAZIONE DEI COMIZI ELETTORALI PER UNA DELLE DUE CAMERE”. A questo punto se è vero le 500.000 firme andranno a finire nel cesso.

    (Maura Natalini)

  11. Io non sono smidollato e tantomeno qualunquista, inoltre mi sforzo di non dire e non scrivere baggianate. Forse una ripassatina alla storia di questo paese farebbe bene a molti, soprattutto a coloro che oggi si vestono da rivoltosi ma che per vent’anni hanno sostenuto i vari governi di destra capitanati da Berlusconi, governi che sono i principali responsabili (dopo Craxi e il CAF) del dissesto delle finanze pubbliche. La crisi economica? Parto del capitalismo mondiale, un capitalismo in disfacimento che però, almeno in Italia, possiede ancora tanti e tali mezzi da riuscire a far sì che il popolo veda la pagliuzza e non la trave. Ribadisco: questi referendum sono solo fumo negli occhi. Vogliamo ridurre i costi del Parlamento? Tagliamo il numero dei parlamentari (ci sono disegni di legge in proposito e, guarda caso, è proprio la destra a opporsi). La riduzione delle sole indennità non serve a nulla e penalizzerebbe i parlamentari che fanno il loro dovere, quelli che a Roma ci stanno davvero e lavorano, a vantaggio degli assenteisti. Berlusconi è uno dei principali assenteisti assieme a molti dei suoi e della Lega. Vogliamo risanare le finanze pubbliche? Facciamo come si appresta a fare Hollande in Francia. Chi può fare questo se non la sinistra? Se anche la sinistra fallisse, allora sì che saremmo al capolinea.

    (Armido Malvolti)

  12. Concordo con Fabio Mammi e anche con Alberto Zanni. Facciamo sentire ai politici la nostra voce; e facciamogli capire cosa ne pensiamo delle loro “furbate”… Stiamo parlando di diarie da circa 3.000 € al mese a testa, da sommare a tutto il resto dello stipendio che percepiscono. Credo che ne possano tranquillamente fare a meno…

    (Giuliano Rossi)

  13. Posso chiedere una informazione? http://www.giurcost.org/fonti/referendum.htm
    Il documento linkato dovrebbe (uso il condizionale perchè sono palesemente ignorante in materia, quindi richiedo a chi di leggi e politica se ne intende anche per confermarmi che questo documento possa essere autentico) essere un estratto sulla legge sui referendum. In tal caso gli articoli 28, 31, 32 e 34 non inefficierebbero in partenza la raccolta firme? Lo chiedo perchè ci sono si notizie che sventagliano il referendum, ma c’è anche chi, leggendo questi articoli, sostiene la sua completa inefficacia. Ribadisco che la mia non è una richiesta sarcastica o cosa, ma una semplice richiesta di aiuto per cercare di capire se ci si sta prendendo per il naso un’altra volta… Vedi referendum sul finanziamento pubblico ai partiti dove è bastato cambiare una parola per non cambiare nulla…
    Grazie dell’attenzione e delle eventuali risposte chiarificatrici.

    (GB)

  14. Io sono andato a firmare anche se qualche ostacolo l’ho avuto, andiamoci in tanti così facciamo capire a quei politici che l’Italia è nostra e loro hanno finito di prenderci in giro, parlano parlano, non sanno fare altro e nel mentre hanno portato il paese alla rovina. Tutti, da quelli che governavano nei comuni, nelle province, nelle regioni, quelli nominati da loro negli enti, tutti nelle banche si sono tutti arricchiti con liquidazioni d’oro, pensioni d’oro (più di una, anche due e tre), quella da politici e quelle da dove provenivano università enti vari ministeri banche Rai e a tante altre, una sola pensione massimo 5000 euro e non vado oltre non finirei più, ci sono pensionati che percepiscono meno di 500 euro al mese, è una vergogna. Andate a votare contro le caste.

    (Domenico Amidati)

  15. ARMIDO, Lei si ostina a guardare la realtà attuale sezionandola ancora tra DESTRA e SINISTRA, come se fossimo negli anni 70. Ormai non esiste più una VERA DESTRA e una VERA SINISTRA. Non è vero che solo la destra blocca il taglio dei parlamentari, tant’è che TUTTI D’ACCORDO hanno deciso di tagliare stipendi e forse numero dei parlamentari SOLO NELLA PROSSIMA LEGISLATURA, guarda caso dopo aver raggiunto tutti il benefit per la pensione. ARMIDO, io parlo di qualcosa di diverso, che esuli da BERLUSCONI o da D’ALEMA, da ALFANO o da BERSANI. Se Lei crede che coloro che siedono in parlamento ed in senato (uso le minuscole con proposito) siano disposti a ridursi di numero o addirittura a ridursi di stipendio, allora non so chi di noi due si illuda di valutarsi rivoltoso. Sarebbe come chiedere al tacchino di anticipare, di sua spontanea volontà, il Natale. Non possiamo più permetterci di guardare indietro e di cercare colpe nei confronti di chi ci ha governato (sempre male). Ci sono colpe per tutti, sindacati compresi, che con la concertazione imposta con l’arma dello sciopero nazionale ha sempre spaventato i pusillanimi che stavano a Roma, i quali volevano mantenere il CONSENSO ELETTORALE a discapito dell’aggravarsi della spesa pubblica. ARMIDO, il capitalismo mondiale e il fallimento del socialismo reale poi sono discorsi troppo complicati ed implicherebbero giudizi internazionali che esulano dalla volontà di ciascun singolo governo. Stiamo nel presente con i piedi per terra. Votiamo questo referendum, poi cerchiamo non di diminuire ma di tagliare DRASTICAMENTE la presenza di senatori e deputati, che, come ho avuto più volte modo di dire, si limitano ad avallare con il loro ditino indice (quando non lo fa qualcuno per loro, destra sinistra e centro sono uguali) le decisioni già prese dal loro capogruppo politico. La mia ingenuità e buona fede mi spingono a pensare che una nuova rivoluzione francese la si possa attuare, in piccolo, anche nei prossimi giorni, VOTANDO PER QUESTO REFERENDUM.
    Saluti.

    (Fabio Mammi)

  16. In un articolo di qualche tempo fa qualcuno ha scritto che era una fortuna che non ci fosse un Movimento 5 stelle a Castelnovo, sarà anche una fortuna ma penso che se i cittadini non cominciano a “prendersi cura” delle istituzioni ci sarà sempre qualcuno che mangia a sbafo.

    (Roberto Zappaterra)

  17. Usando il principio che il catalizzatore ha nella reazione chimica, si può apprendere che la crisi economica è il risultato del dissolversi del capitalismo. Se mai fosse questo l’assioma, la deduzione logica sarebbe che il benessere che si è vissuto era un prodotto del libero mercato.

    (mv)

  18. Sulle leggi che regolamentano i referendum ho trovato in rete queste informazioni: il referendum abrogativo è regolato da alcuni articoli della legge 352 del 1970. Basta leggerli per scoprire che:
    1) non è possibile svolgere un referendum in contemporanea con le elezioni politiche e se vengono convocate le elezioni politiche le procedure referendarie vengono sospese e rinviate di un anno (art. 34);
    2) è vietato depositare le firme di un referendum nell’anno (solare) precedente a quello delle elezioni politiche (art. 31);
    3) le firme si potranno eventualmente depositare dal 1 gennaio (art. 32);
    4) le firme devono essere depositate entro tre mesi dall’inizio della raccolta (art. 28).
    Tutto questo fa sì che le firme raccolte in questo periodo siano nulle e inutilizzabili; il primo giorno possibile per depositare le firme per un referendum è il 1 gennaio 2013, ma in questo caso, per via del punto 4, sarebbero valide soltanto le firme raccolte dopo il 1 ottobre 2012.
    Inoltre penso che il referendum proposto dal comitato del sole venga dalla voglia di ragazzi magari inesperti, di cambiare qualcosa, mentre nutro forti dubbi da quello proposto dall’unione popolare, al cui interno vi sono molte persone abituare a sguazzare nel mondo della politica, la maggior parte fuoriusciti dall’Udc, certamente politici di mestiere.

    (Pier)