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Fora di Cavola, i lavori di ampliamento dell’area artigianale procedono a ritmo serrato

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"Nonostante il periodo di recessione economica, procedono a ritmo serrato i lavori di urbanizzazione nell’area di ampliamento della zona artigianale di Fora di Cavola, per un importo 1,5 milioni di euro. Notizie positive arrivano dalla Comunità montana e dalla Regione. L’ente comunitario ha infatti deliberato l’erogazione diretta del contributo di 50mila euro (fondi regionali) alle imprese urbanizzatrici. L’importo verrà utilizzato in particolare per cofinanziare la realizzazione del nuovo depuratore". Lo si legge sul periodico comunale toanese "La Smenta" dell'agosto 2012, il mese entrante.

Che prosegue: "E’ anche a buon punto l’iter per arrivare alla assegnazione dei fondi Apea (europei), per una somma totale di circa 230 mila euro, che saranno destinati alle opere di realizzazione verde e riqualificazione ambientale dell’area".

2 COMMENTS

  1. L’essere umano ha tra i suoi difetti “la memoria corta” eppure gli anni 70 non sono lontani, quando il SECCHIA aveva invaso tutto l’alveo, in quel tratto alcuni “vecchi” ricordano oltre 2 metri d’acqua!!!
    E se accadesse di nuovo, chi pagherebbe i danni alle infrastutture e ad eventuali aziende insediate nell’area in questione???

    (Roberto Malvolti)

  2. Buongiorno sig. Malvolti, non sono dettagliatamente informato circa la piena degli anni ’70, ma posso dire che il Servizio tecnico di bacino, ex Genio civile, prima di dare il “via libera” allo studio che poi ha portato al progetto di ampliamento dell’area industriale, ha richiesto una verifica approfondita relativamente alle piene del Secchia, comprese quelle storiche, nella zona di Fora. Sono stati analizzati i dati, anche storici, degli ultimi 200 anni. E’ stato posto, a carico delle imprese urbanizzatrici, l’onere di realizzare una difesa spondale (fatta negli anni 2003/2004), che è costata quasi 700.000 euro. E’ stata imposta la prescrizione che le strutture (infrastrutture e stabilimenti) dovranno essere costruiti a distanza piuttosto consistente dal limite della difesa spondale, in modo da avere una specie di cassa di espansione, in caso di piene consistenti, che dia spazio al fiume Secchia. Crediamo di avere davvero lavorato scrupolosamente per evitare rischi o pericoli alla zona di ampliamento.

    (Michele Lombardi, sindaco)