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Il 25° pellegrinaggio a S. Pellegrino in Alpe visto da alcuni di quelli che ci hanno lavorato

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Stamane (venerdì 17 agosto) sono partiti i pellegrini dalla Pieve di Castelnovo ne' Monti per Assisi... a piedi. Nel frattempo ci perviene una nota, corredata da foto, di alcuni dei curatori del pellegrinaggio a San Pellegrino in Alpe di alcuni giorni fa che pubblichiamo di seguito.

Una piccola magia che si ripete da 25 anni

Alla partenza davanti alla Pieve

Nell’ultimo fine settimana di luglio un piccola grande fila di persone ha percorso il cammino fra Castelnovo e San Pellegrino in Alpe seguendo una devozione che da sempre accomuna le genti d’appennino e che da 25 anni, grazie all’impegno del professor Giuseppe Regnani, è divenuta un importante momento nella vita della nostra parrocchia.

Eravamo oltre 30 sabato, alle 6 del mattino all’appello davanti alla Chiesa della Pieve aperta di buon'ora dal parroco don Evangelista per un momento di preghiera davanti all’immagine di San Pellegrino, per poi partire insieme con lo sguardo fisso al Cusna che ci aspettava nel pomeriggio.

A Carnola ci siamo caricati del sasso con i nostri peccati e poi siamo scesi al Pianello, quindi per Sologno siamo arrivati al Passo Cisa a rinfoltire il gruppo con un’altra decina di pellegrini.

Dopo il pranzo ecco il gigante addormentato accoglierci con un’ardua salita.

In fila sotto il Cusna

 

Dalla vetta lo sguardo alle nostre case, laggiù sotto la Pietra e una preghiera detta nel punto più alto, più vicino al cielo al culmine di una giornata dura.

Poi la discesa verso il Battisti, il rosario, la cena e finalmente la branda.

L’alba ci vede pronti sulla strada delle Radici, chi passa dalla Segheria, chi dalla valle dei Porci, ma per tutti il ritrovo è alle Forbici dove cantiamo il Padre Nostro e chiudiamo con un girotondo che ci “ringiovanisce” un poco.

Dalle Radici il prof. Regnani e Don Geli  hanno guidato il gruppo a San Pellegrino dove ad accoglierci c’erano tanti castelnovini saliti direttamente al Santuario.

Fra loro la gioia di incontrare anche Don Gianni Manfredini che 25 anni fa aveva proposto a Regnani la riscoperta di questo cammino di fede.

La preghiera comune alle Forbici

La S. Messa nella Chiesa dei Santi Pellegrino e Bianco e poi nel “molo” (così i toscani chiamano il prato verso la croce) il semplice pasto degli oltre 100 pellegrini con davanti l’incantevole scenario delle Apuane.

Giuseppe Magnani e don Geli

D’obbligo ringraziare “Beppe” e i suoi 25 cammini, ma d’obbligo ringraziare tutti i partecipanti a piedi e in auto a questo pellegrinaggio rendendo omaggio alla signora Paola Giovanelli (in Grasselli) che ha condiviso 20 “traguardi”.

Dobbiamo ringraziare inoltre il Soccorso Alpino che, con Giuseppe Magnani, ci ha seguito passo per passo dandoci grande sicurezza. Con lui ringraziamo anche quanti hanno organizzato il pasto e chi si è preoccupato di allestirne gli spazi come Afro Teneggi che, grazie al GAOM, ci ha trasportato le attrezzature.

Il pasto al "molo".

Una piccola magia che ci accomuna: magia perché al mattino in partenza dalla Pieve tutti hanno dubbi sulla tenuta delle proprie gambe, magia perché il tempo è stato benevolo con una lieve brezza a moderare la calura, magia perché siamo arrivati tutti, magia per il sorriso di chi ci ha accolto a San Pellegrino, magia perché dopo 25 anni siamo ancora in tanti, magia perché tutti apprezzano la nostra semplicità,  magia di aver vesciche ma non sentir dolore, magia per avere sempre nuovi pellegrini, magia per ciò che i nostri cuori  trovano nella salita, magia perché siamo sempre pronti a ripartire verso quella meta …. ma forse, forse non è magia…

Mauro, Rino, Beppe.