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“Quel penoso caso del Comune di Vetto”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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E’ di estrema attualità il dibattito sulla trasformazione dell’impianto amministrativo nazionale: eliminazione o accorpamento delle province e soppressione dei comuni più piccoli o mantenimento di questi presidi territoriali. Ho riflettuto sulla questione dei piccoli comuni. Mi è venuto alla mente il penoso caso del Comune di Vetto: a più di un anno di distanza dalla scoperta (per merito della minoranza) di un cospicuo ammanco di bilancio, circa 600.000 euro, siamo ancora in attesa che gli organi preposti, compresa la magistratura contabile, facciano chiarezza. Riflettevo sulla capacità e sulla tempestività dei controlli: perché i cittadini devono attendere tanto tempo per avere notizie certe sulla vicenda?

L’incarico di verificare quanto accaduto è stato affidato all’attuale sindaco di Vetto, la ragioniera Sara Garofani, la cosa che mi lascia, ovviamente, perplesso. Garofani è diventata così controllore di se stessa. Il tempo passa, le risultanze tardano ad arrivare. Per ora non se ne sa nulla, nè lo stato d’avanzamento del controllo nè l’esatta consistenza dell’ammanco e se solo di ammanco si tratta.

Per la verità sembra che a complicare la situazione ci siano anche i bilanci degli anni precedenti al 2011, chiusi ufficialmente in attivo, ma, a quanto parrebbe, anche essi in passivo. A Vetto qualcosa non funziona. E’ fondamentale che gli organi preposti alla vigilanza intervengano al più presto per ripristinare il funzionamento di un’amministrazione che per la scarsa capacità di organizzazione sembrerebbe non essere in grado di garantire quel funzionamento che invece dovrebbe essere ordinario. Se poi si considera che Garofani è anche presidente della Comunità montana, tenuta in vita con un accanimento terapeutico-politico, il quadro è ancora più triste. Non vorremmo che si attendesse un accorpamento dei comuni della montagna per superare la vicenda senza che questa sia stata effettivamente chiarita. Mi sembra di ricordare che la stessa sindachessa, mesi fa, aveva messo in relazione le sue dimissioni a quelle del sindaco di Parma. Vignali si è dimesso, invitiamo dunque la Sara Garofani a fare altrettanto. Che il governo nomini un commissario prefettizio al fine riportare a normale e trasparente funzionamento l’apparato politico-amministrativo del Comune di Vetto.

I cittadini pretendono rispetto e trasparenza.

(Fabio Filippi)

 

4 COMMENTS

  1. Proprio qui dove casca l’@@@
    Egregio Filippi, finalmente ha toccato un argomento santo a tutti i cittadini ONESTI che pretendono rispetto e trasparenza. Finalmente si può iniziare a parlare di RESA DEI CONTI…. E non è il caso della sola comunità di Vetto, ma è il caso di tutti i cittadini ITALIANI, CHE FINALMENTE vedono aprirsi le porte e spero ne abbiano giustizia di tutta la la sporcizia esistente (sempre esistita) in questa poverissima Italia.
    Filippi, non ha nulla da commentare in merito alle vicende che stanno toccando il suo partito? Mi auguro fermamente che le iniziative intraprese in questi giorni dalla Guardia di Finanza non si limitino a Roma capitale, ma che si estendano in tutte le regioni, in ogni amministrazione. Scagli la prima pietra chi non ha peccato….

    (C.M.)

    • Firma - C.M.
    • Signora Rossi, non so dove risiede. Le disposizioni per l’utilizzo delle risorse economiche che vengono distribuite agli enti locali (Regioni, Provincie, Comuni) arrivano da Roma, emanate dai parlamentari eletti dal popolo italiano in rappresentanza di tutte le regioni. I panni sporchi non si devono lavare a livello locale, in quanto siamo tutti ITALIANI con gli stessi doveri e diritti. Non trovo giustificazione nelle sue parole in quanto ritengo che la Regione Emilia-Romagna contribuisce allo sviluppo della nostra Nazione, attraverso il lavoro ed il pagamento delle tasse. E’ con il contributo dei cittadini ONESTI (che pagano le tasse) che possiamo avvalerci di servizi per la comunità quali scuole, sanità, strade, trasporti ecc… Purtroppo grazie al MALGOVERNO di questi ultimi anni, ci vediamo togliere ogni giorno sempre più spesso servizi e diritti. Le ricordo che tra gli anni 50 sino alle lotte del 68 il popolo ha lottato per ottenere lavoro, libertà ed i diritti di cui abbiamo beneficiato fino a qualche anno fa. Non riesco a comprendere il significato del suo intervento.
      Saluti.

      (C.F.)

      • Firma - lidiaferrari
  2. Credo che il signor Filippi, che altre volte si è fatto notare per interventi non troppo opportuni, questa volta correttamente abbia fatto notare come una vicenda definita “penosa” sia fatta passare come un ordinario caso di cattiva amministrazione. Non credo che occorra sempre fare voli pindarici, piuttosto concentrarsi su un caso, quello di Vetto, in cui si è palesata l’incapacità di un’amministrazione che con metodi poco democratici e poco trasparenti continua a esercitare la propria funzione. Senza pudore.

    (Andrea)

    • Firma - Andrea