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Come si nota: “Appennino, la crisi è più pesante”

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 La crisi economica continua a colpire l’Appennino reggiano con un’intensità decisamente superiore rispetto alla restante parte del territorio provinciale.

I dati raccolti ed elaborati dall’Ufficio studi della Camera di Commercio sono espliciti: le aziende manifatturiere della montagna, che già avevano registrato in anticipo la fase di riduzione tendenziale dei livelli produttivi (nel terzo trimestre del 2011 scorso anno segnalavano un calo della produzione del 4,2% , mentre in provincia si registrava ancora un +0,2%), nel primo trimestre 2012 hanno pagato un calo della produzione del 3,4% contro il -0,9 % dell’intera provincia, associato ad una flessione degli ordini pari al 4,1% (-0,5% il dato provinciale) e ad una riduzione dello 0,7% delle esportazioni, tanto più vistoso a fronte di una crescita del 5,6% dei flussi verso l’estero registrato sul territorio provinciale.

Pur con un andamento della produzione ancora negativo (-1,7%), il differenziale con l’andamento economico provinciale si è ridotto nel secondo trimestre di quest’anno, ma a preoccupare restano le previsioni degli imprenditori dell’Appennino, improntate ad un forte pessimismo.

Anche di questi andamenti e di queste previsioni sui parlerà nell’ambito del confronto promosso dall’Osservatorio dell’Appennino reggiano – promosso dalla Camera di Commercio e parte di quell’“Osservatorio economico, coesione sociale, legalità” creato in collaborazione con la Provincia e il Comune capoluogo e condiviso dalle associazioni imprenditoriali, dalle organizzazioni sindacali e dalle componenti che rappresentano i consumatori e il terzo settore – per giovedì 27 settembre alle 20,30 nella sala del Consiglio comunale a Castelnovo ne’ Monti.

“Con questo appuntamento – sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Enrico Bini - vogliamo proseguire il confronto avviato con amministratori, imprenditori e comunità locale, offrendo il nostro contributo ad quell’ampia lettura di bisogni ed opportunità del nostro Appennino che è il presupposto fondamentale per delineare progetti di sviluppo coerenti alle attese e alle risorse del nostro territorio”.

“L’incontro – spiega Giovanni Teneggi, membro della Giunta Camerale e responsabile delle attività dell’Osservatorio Appennino – avviene in continuità con il lavoro di questi tre anni, che ha portato non solo ad un consolidamento e ad una aggiornamento di metodi e contenuti di ricerca sugli andamenti economici, ma soprattutto allo sviluppo di nuove indagini in collaborazione con imprese, famiglie e mondo della scuola, evidenziando così anche i problemi, le speranze, gli orientamenti e le proposte di quanti vivono e lavorano in Appennino”.

“Dopo i focus itineranti che quest’anno ci hanno portato a tre incontri con amministratori pubblici, imprenditori, componenti sociali e cittadini su temi quali “Persone, giovani e famiglie” , “Lavoro e occupazione” “Nuove imprese e futuro”, per arrivare poi alla 3^ Conferenza dell’Appennino reggiano – conclude Teneggi – ora proseguiamo questa comune analisi dalla quale possono scaturire nuove proposte e programmi di sviluppo per il nostro Appennino”.

L’incontro con imprese ed amministratori in programma giovedì sera sarà preceduto, nella stessa giornata, da un confronto con il mondo della scuola.

9 COMMENTS

  1. Se invece di soldi ai partiti o ai parchi nazionali o promesse elettorali inutili si facessero strade la crisi sarebbe meno pesante… ma chi ha auto blu non paga benzina e se ne frega sempre e comunque! E andrà sempre peggio! Vero senatrice Pignedoli? Vero presidente Masini? Forse Grillo ha ragione, dovreste andare tutti a casa senza stipendi o onorevoli pensioni…

    (Cristian)

    • Firma - Cristian
  2. Ma perchè la Camera di Commercio ha chiuso lo sportello di Castenovo ne’ Monti? Perchè, mentre per la chiusura degli uffici postali ci sono state giuste lagnanze da parte dei cittadini e dei sindaci la chiusura dello sportello CCIAA non ha avuto il giusto rilievo. La presenza sul territorio di un Ente importante come la Camera di Commercio ha una rilevanza primaria sopratutto ora che è il tessuto imprenditoriale montanaro è in grave deficit e l’Ente Camerale è presideduta da un montanaro. I Focus itineranti avranno il loro peso, ma lasciano tracce modeste, quasi irrilevanti, ma sopratutto si concretizzano in pochi spunti pratici e altrettatno minuscoli fatti concreti. Forse il terreno politico dove vengono seminati gli spunti non è più fertile?
    Cordialmente

    (C.C.)

    • Firma - C.C.
  3. Sono due anni circa che assistiamo a questo focus itinerante, non so quando avrà termine, pertanto chiedo al signor Teneggi e al signor Bini quali sono state le ricadute concrete sul territorio e, se ce ne sono state, di illustrarcele. Altrimenti mi sorge il dubbio che sia un elegante modo di sperpero di denaro pubblico. Ringrazio anticipatamente per la risposta.

    (Maria Bianchi)

    • Firma - MariaBianchi
  4. Si è proceduto alla chiusura perché i servizi che lo sportello erogava sono tutti fruibili online e il lavoro di semplificazione e di sburocratizzazione portato avanti dal sistema camerale negli ultimi anni ha notevolmente ridotto il lavoro degli sportelli esterni. Restava un problema legato ai certificati d’origine per le imprese che esportano, che per un problema normativo non poteva piu essere rilasciato dagli sportelli esterni, ma anche questo è stato risolto attraverso una convenzione con un corriere che lo recapita a casa dell’impresa nel giro massimo di 24 ore con un costo di 10 €. Anche il certificato antimafia che erogava lo sportello, a seguito della decertificazione, non è più obbligatorio al momento della presentazione dell’offerta di gara. A fronte di tutte queste novità è evidente che non si giustificava più uno sportello in convenzione. I focus e l’osservatorio economico dell’Appennino a mio avviso possono dare un contributo per capire come siamo posizionati rispetto agli altri territori (provincia, regione). Dopo però il territorio nel suo insieme deve, partendo da questo rilevamento, programmare e progettare gli interventi necessari. Che è quello che vorremmo fare (ma è chiaro che non può essere la sola camera a farlo) partendo proprio dalla riunione di questa sera. Grazie dal presidente montanaro della camera di commercio.

    (Enrico Bini)

    • Firma - EnricoBini.
    • Il signor presidente Bini usa più o meno le stesse giustificazioni degli uffici postali soppressi: potenziamento dei servizi online, scarsa utenza, elevati costi di mantenimento della struttura che sono stati trasferiti a carico delle imprese, comprese quelle agricole: infatti per interloquire con il sistema camerale (online) anche le micro aziende (piccole società di autotrasportatori, di piccoli commercianti, comprese le società dei modestissimi artigiani) che sono la maggioranza nell’appennino, hanno dovuto acquistare computer, stampanti, collegarsi a reti internet che in montagna mal funzionano e sono lentissime, dotarsi di costose smart card etc. In pratica anche dal sistema camerale sono stati trasferiti alle imprese i costi del funzionamento dell’Ente. Non contabbandiamolo come un passo in avanti per gli utenti.
      Cordialmente

      (C.C.)

      • Firma - C.C.
  5. Gentile Signora Bianchi, le confesso che non amo rispondere a mezzo blog ma non avendo suoi riferimenti personali le lascio un appunto qui che spero utile anche ad altri che ci leggono. Intanto la ringrazio per la sua attenzione all’Osservatorio camerale dell’Appennino Reggiano. Condivido assolutamente la necessità di rendere sempre più noti e partecipabili i risultati di questa attività e spero davvero che il giudizio possa essere positivo. Soprattutto in montagna, dove per anni si è lamentata la mancanza di dati periodici sullo stato di salute del territorio con riferimento alla popolazione, alle imprese, alle attività che funzionano e a quelle che chiudono, ai bisogni che la popolazione e i lavoratori presentano. Prima dell’Osservatorio tutti i dati erano provinciali ed alla montagna non era riservata un’attenzione specifica. In effetti l’attività è stata anche itinerante come ben ricorda. Questo perchè abbiamo tentato di rispondere a questa possibilità che la Camera di Commercio ci ha dato in modo originale e con una partecipazione diretta del territorio. Non solo dati statistici nei cassetti e non solo ricercatori che ce la vengono a raccontare. La fotografia che ogni anno scattiamo per metterla a disposizione di tutti gli amministratori, gli imprenditori e i cittadini è diventata così, in certo senso, un autoscatto sulla situazione reale. Abbiamo, certo, il dato statistico annuale ma abbiamo anche l’opinione costante trimestrale degli imprenditori e quella annuale dei giovani (tutti quelli fra i 16 e 18 anni) e delle famiglie (quasi 400 quelle intervistati nell’ultima occasione). Nei focus aperti a tutti i cittadini (3 realizzati in diversi territori) questa fotografia è stata apprezzata per le idee e i bisogni che ha presentato ma si può certo migliorare e la partecipazione molto numerosa a questi appuntamenti è stata la risposta di un territorio vivo, pur dentro a tante difficoltà, ad un’osservatorio economico che per la prima volta andava a cercare le opinioni della gente e degli operatori direttamente sul posto. Non è facile dare senso e valore alle attività di uffici studi e osservatori. Già partono svantaggiati dovendo dare informazioni quando invece la gente si attende soldi e lavoro; in genere, poi, producono solo grandi pubblicazioni per gli scaffali e per altri ricercatori. Qui, nemmeno una. Pensiamo, con tutti coloro che hanno partecipato le nostre attività, che la risposta sia nella apertura a tutti della possibilità di conoscere un dato vero e di discuterlo aggiungendo le proprie opinioni e la propria esperienza diretta. Le faccio un esempio: il dato statistico diceva di tante imprese nate in montagna nel 2011 ma non abbiamo titolato allegramente “ripresa l’economia della montagna!”. Abbiamo mandato invece i ricercatori a cercarle concretamente, queste nuove imprese, e abbiamo scoperto che molte erano ditte di sopravvivenza e formali (non ci voleva un genio mi dirà… sono d’accordo) ma allo stesso tempo abbiamo scoperto nuove imprese giovani e innovative e le abbiamo presentate in uno di questi focus e messe in rete fra loro e con chi vuole conoscerle. Un’altra idea apprezzata è che i ricercatori sulla loro montagna siano i giovani e abbiamo chiesto alla scuola di diventare il nostro ente di ricerca puntando a mettere in contatto diretto la realtà con la formazione e i percorsi scolastici. Perciò spero in realtà che questo lavoro non abbia un termine ma che cresca sempre più nella possibilità di far partecipare la gente e le imprese alle decisioni e di renderli più consapevoli dei problemi così come anche delle opportunità. Tutto qui? Certo che no ma il commento è già troppo lungo (mi scuso). Se sarà presente all’incontro di stasera spero di conoscerla e la invito comunque a contattarmi perchè mi piacerebbe approfondire meglio e conoscere il suo parere. Grazie ancora per questa opportunità.

    (Giovanni Teneggi)

    • Firma - GiovanniTeneggi
  6. Ringrazio il signor Teneggi per la risposta datami sul blog anche se afferma che non ama questo tipo di confronto che invece io ritengo molto utile perchè avvicina la gente comune come me alle istituzioni. Ben vengano le ricerche e le statistiche, ma se le persone ed i giovani in particolare non credono alle opportunità che la montagna può offrire vanno a farsi benedire; io credo che dovreste fare opera di sensibilizzazione, soprattutto nel campo del turismo, dell’agricoltura e della silvicoltura. Ringrazio per l’attenzione.

    (Maria Bianchi)

    • Firma - MariaBianchi
  7. Mi permetto di aprire una piccola parentesi relativa ai trasporti scolastici, ritengo strettamente legata all’argomento in oggetto.
    Avendo due figli in età di “pendolarismo scolastico”, come immagino molti lettori di Redacon, già lo scorso anno avevo chiesto ad ACT il motivo dell’aumento di circa il 20% del prezzo degli abbonamenti; risposta: “Ci dobbiamo adeguare alle tariffe delle aziende dei trasporti limitrofe, visto che dal prossimo anno saremo consociate…”. In effetti è proprio così, SETA, la nuova azienda di trasporti scolastici, per due abbonamenti (zone 5) mi fa spendere quasi 1.000 (sì, mille…) euro per un servizio che chiamare lacunoso sarebbe eufemistico, autobus con 70-80 ragazzi a bordo che spesso non si fermano perchè straripanti costringendo i ragazzi a prendere la corsa successiva con lunghe pause per strada o nei bar. Alla mia domanda all’ufficio clienti di SETA per verificare se ci fossero sconti per i membri dello stesso nucleo familiare, mi sono sentito rispondere un “candido” no… Ditemi voi se questa è attenzione e considerazione per uno sviluppo del territorio, coesione sociale o cos’altro. Grazie per l’ascolto e un saluto a tutti.

    (Mauro)

    • Firma - Mauro
  8. Il problema segnalato da Mauro è semplicemente indecente. La Costituzione imporrebbe di dare pari opportunità di istruzione a tutti, sulla base del solo merito. Questo è davvero un obiettivo per cui si devono battere i nostri amministratori.

    (Stefano C.)

    • Firma - StefanoC.