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“E’ peggio l’agonia della morte”

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“Non ho mai accettato di avere un’agonia con terapie lunghe e invasive e desidero che la mia vita termini in modo naturale”. Così Franca V. sintetizza perché nei giorni scorsi ha voluto iscriversi – è la prima a farlo – al registro dei testamenti biologici di cui la giunta comunale di Castelnovo ne’ Monti ha approvato lo scorso anno modello e disciplinare per la sua tenuta.

Come noto, la dichiarazione anticipata di trattamento, definita anche testamento biologico, è l’espressione della volontà di una persona, resa in condizioni di capacità mentale, a proposito delle terapie che intende o non intende accettare nel caso in cui dovesse trovarsi in condizioni tali da non poter esprimere il proprio consenso o dissenso in merito alle stesse.

Ma non vi è ancora una normativa nazionale di riferimento – l’iter è sempre alla fase della proposta di legge – e quindi “nulla obbliga nessuno”.

Franca, cosa ti ha portato a compiere questo passo (che è comunque sempre ritrattabile)?

Mi hanno toccato i casi Welby, Englaro… Fino alla frase attribuita a Giovanni Paolo II (“Lasciatemi andare alla casa del Padre”) e fino alla recente morte del card. Martini: è stato quello il momento in cui ho deciso.

Cosa ne pensano i tuoi familiari?

“Non erano molto persuasi. Anche se per me per chi ti vuole bene e ti assiste, il passare del tempo è ‘usurante’ e lo scemare graduale dell’attenzione è una conseguenza inevitabile. E’ peggio l’agonia della morte”.

Sei credente?

“Non sono molto convinta, anche se non escludo del tutto… In certi momenti mi sono rivolta a Dio, anche se non capisco bene cosa sia…”.

Però per ora questa tua opzione “messa nero su bianco” non è altro che un’espressione di volontà…

“Sì, lo so, e mi dispiace”.

* * *

Questo l’iter per la richiesta

1) appuntamento con funzionario presentatore, fiduciario, sostituto fiduciario (eventuale), testimone (eventuale);
2) consegna testamento in busta chiusa (l’interessato dovrà avere già redatto le copie per sè e per gli altri sottoscrittori);
3) numerazione della busta e sigillatura (apposizione sui lembi di chiusura della firma dell’interessato e del fiduciario);
4) annotazione del numero nel registro;
5) il dichiarante, di fronte al funzionario del comune, compila e sottoscrive la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà dalla quale si evince: − la volontà di consegnare il proprio testamento biologico; − la completezza degli allegati inseriti dentro la busta chiusa (testamento biologico e documenti di identità);

6) gli altri soggetti sottoscrittori (fiduciario, sostituto del fiduciario, testimone) di fronte al funzionario del comune compilano e sottoscrivono la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, nella quale dichiarano di aver controfirmato il testamento biologico consegnato dal dichiarante;
7) le dichiarazioni di atto di notorietà vengono numerate con lo stesso numero di quello assegnato alla busta chiusa e spillate esternamente alla busta;
8) al dichiarante viene rilasciata una fotocopia della dichiarazione dell’atto di notorietà completa di numero e firma del funzionario del comune come ricevuta di avvenuta consegna;
9) la busta chiusa e numerata e le dichiarazioni di atto di notorietà numerate vengono archiviate dal funzionario incaricato del settore demografico.

* * *

Correlati:

- Ancora su Eluana (2) (16 luglio 2008);

- Su Eluana (8 febbraio 2009);

- Morte di Eluana / Prime reazioni (19 febbraio 2009);

- Il testamento biologico irrompe sulla scena politica locale (20 ottobre 2009);

- Busana discute della possibile istituzione del registro delle dichiarazioni anticipate di trattamenti sanitari (31 gennaio 2010);

- Il Comune di Busana approva una mozione per l’introduzione del “testamento biologico” (6 febbraio 2010);

- Sul testamento biologico (27 novembre 2010);

- “Testamento biologico, la strumentalizzazione politica del fine vita” (5 dicembre 2010);

- Le proposte di Luigi Bizzarri (12 febbraio 2012);

- Testamento biologico: il Comune informerà (3 marzo 2012)

 

2 COMMENTS

  1. Sono convinta che la vita non bisogna prolungarla con un agonia inutile! Purtroppo io parlo per un esperienza vissuta. Ho visto la sofferenza di mio zio ricoverato in rianimazione per ben 40 giorni. Noi tutti sapevamo che purtroppo non c’era nulla da fare ma i dottori non ne volevano sapere di lasciarlo morire con dignità e serenità! A cosa sono serviti tutti “gli esperimenti” che i dottori hanno voluto fare!!!!!!!!!! Non è bello vedere un accanimento terapeutico inutile!!!!! Vedere il volto di mio zio pieno di lacrime e con il filo di voce rimasto sentire che diceva: “BASTA NON CE LA FACCIO PIU'”, a cosa è servito attaccarlo al polmone artificiale e metterlo in coma farmaceutico per aspettare? Cosa bisognava aspettare? E’ stata un’inutile agonia sia per lui e per i suoi cari!!!!!!!!!! Perchè i dottori non hanno ascoltato le volontà della persona che chiedeva di andarsene con serenità!!! Perchè quando non c’è nulla da fare ci si vuole accanire ugualmente? Ci sono troppi perchè senza risposta! Ma la cosa più importante è il non accettare la morte e far vivere in agonia e con dolore gli ultimi attimi di vita di una persona.

    (scalabrinikatia)

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