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Soldi per i vigneti

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Centottanta aziende viticole della provincia di Reggio Emilia riceveranno a giorni un finanziamento complessivo di 2 milioni e 215.400 euro per riconvertire ed ammodernare i vigneti. Lo annuncia l'assessore provinciale all'agricoltura Roberta Rivi, dopo il via libera della giunta provinciale. “Altri 257 ettari di vigneto reggiano verranno rinnovati e meccanizzati – spiega l’assessore Rivi - Questo significa che negli ultimi 8 anni, con un intervento per complessivi 12 milioni di euro, oltre il 30% dei nostri vigneti è stato rinnovato: oltre ad avere impianti più moderni, si ridurranno dunque i costi di produzione con conseguente beneficio anche per i redditi dei produttori”.

Questi dati – prosegue l'assessore – dimostrano da un lato la capacità delle nostre aziende agricole d'investire sul futuro e dall'altro la disponibilità dell'Ente pubblico, in questo caso della Provincia, di accompagnare e sostenere la propensione all'investimento dei produttori. Del resto, dopo una vendemmia che ha ridimensionato la quantità delle uve su scala mondiale, anche il mercato sta dando ragione ai vini reggiani, che invece hanno tenuto sulla quantità e consegnato un'ottima qualità delle uve, premessa indispensabile per fare vini buoni”.

E' un dato di fatto – prosegue Roberta Rivi – che al nostro Lambrusco sia ormai riconosciuta una dignità pari ai migliori vini. E' il vino italiano più esportato nel mondo e conquista progressivamente nuovi mercati. Certo, dobbiamo ancora crescere e fare sistema soprattutto nella parte commerciale perché da questo, oggi, può dipendere lo sviluppo di un settore così come il suo declino.

Infine – conclude l'assessore provinciale all’agricoltura – questo finanziamento è ancora più importante in considerazione del pronunciamento di ieri del Comitato nazionale Vini, che ha dato parere positivo alla proposta di modifica al disciplinare del  Lambrusco Emilia Igt. I produttori dell'area tipica hanno ottenuto che solo nella zona di produzione si possano fare alcune fasi produttive importanti come ad esempio la presa di spuma, oggi invece possibile in ogni parte d'Italia. C'era e c'è uno scontro d'interessi, sciolto positivamente a favore delle aree che producono davvero il Lambrusco, un grande risultato per la tutela e qualità del nostro vino e che rende onore al Consorzio tutela Vini Emilia che ha inseguito con tenacia e determinazione questo risultato”.