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“No alle avventure”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Ho l’impressione che di fronte alle primarie del centrosinistra, dei partiti, cioè, che con ogni probabilità dovranno esprimere il prossimo Presidente del Consiglio,  ciascuno di noi cerchi di specchiarsi nei vari candidati facendo cadere la sua scelta su quello che più sente vicino. Secondo tale criterio, varie donne si pronunciano per la Puppato, molti giovani guardano a Renzi, il grosso del Pd esprime fiducia in Bersani e così via.

Non credo però che questo sia il modo migliore per vivere e partecipare ad una kermesse che per noi e per l’Italia rappresenta una novità, non assoluta forse ma quasi;  almeno nei termini in cui si presenta oggi. Credo che sia finito o almeno che debba finire il tempo che abbiamo trascorso ad inseguire miti e illusioni. Non solo il berlusconismo, ma anche il leghismo e gli altri movimenti di protesta attualmente rappresentati dal grillismo hanno fatto, a mio parere, il loro tempo.

Oggi è ora di cambiare,  non solo nel senso  di mandare a casa i politici che hanno rubato – ciò che è addirittura ovvio e su cui siamo tutti d’accordo - ma nel senso di aprirsi ad una rivoluzione culturale che ci imponga di guardare alla politica come ad uno strumento delicato e talvolta perfino molto sofisticato, ma sempre essenziale ed indispensabile per l’organizzazione della società civile e quindi meritevole del massimo impegno e della massima attenzione nella scelta di coloro che  andiamo a delegare all’interno della democrazia rappresentativa.

Ora,  non c’è oggi nel centrosinistra,  nel Pd e nemmeno negli altri partiti, come del resto non c’era ieri né ci sarà domani, chi potrà risolvere, nel breve periodo, la montagna di problemi che affliggono la nostra società, così come non credo qualcuno possegga la chiave per creare occasioni di lavoro, azzerare il debito, ridurre lo spread, calare le tasse e quant’altro.

C’è però qualcuno, se ci diamo il tempo e la pazienza di verificare ed  esaminare quel che ha fatto e di ascoltare quel che dice, che, più di altri, sembra in grado di guidare la nave, di tracciare una rotta un po’ più sicura e un po’ più lontana dalle tempeste :  questa persona,  tra i cinque candidati, per me è Bersani.

Ma non perché ha poco meno della mia età e nemmeno perché è, come me, emiliano e montanaro d’origine e nemmeno perché,  per carattere, preferisco l’usato sicuro al “nuovo che avanza e spazza via tutto e tutti“:  ma perché a Bersani non si possono certo addebitare le responsabilità dell’attuale situazione dell’Italia; perché Bersani parlando con gli altri leader del Pd ha detto che “il più bravo di noi è quello che manderà a casa Berlusconi“;  perché, unico tra i politici di vertice, ha gridato per un anno, prima che arrivasse Monti, “Berlusconi si deve dimettere“; perché le sue “lenzuolate“, pur note solo per barbieri e tassisti, hanno dato il segno di una visione lungimirante e proiettata verso la modernizzazione della nostra società superando incancreniti privilegi; perché al centro della sua politica ha messo il LA-VO-RO.

Non sarà Bersani il bene assoluto, né dentro né fuori del Pd,  ma qualcosa in più degli altri, per le ragioni che ho detto, lo ha certamente ed è perciò che mi auguro che possa prevalere sugli altri nella battaglia delle primarie anche perché lui, diversamente dagli altri candidati, mi sembra in grado di raccogliere, assemblare e fare la sintesi delle migliori idee di cui sono portatori anche gli altri candidati suoi competitors, mentre mi sia consentito diffidare di chi sembra ricalcare i propositi berlusconiani “rivolterò l’ Italia come un calzino”.

Se poi vogliamo calare il discorso nella nostra realtà reggiana e montanara, contrassegnata da una costante presenza, sulle posizioni di governo, della sinistra e del Pd in particolare, pur con tutti i problemi che sono aperti e con le ripercussioni sul nostro territorio, della crisi che ci attanaglia a livello mondiale, a maggior ragione è necessario scegliere con oculatezza e discernimento, rifuggendo da ogni possibile o ipotizzabile avventura e perseguendo le soluzioni che offrono maggiori garanzie di stabilità e di rinnovamento, ma nella continuità del cambiamento e nella sicurezza.

(Paolo Bargiacchi, Collagna, 22.11.2012)

 

2 COMMENTS

  1. Per quanto riguarda i competitor come li chiama il sindaco Barghiacchi, è bello vedere le donne “politiche” locali (chiamasi Mola o Masini) schierarsi al fianco della Puppato anche se mi sembra una mossa di comodo per rimandare ad altri la scelta, tanto tutti sanno che all’interno delle primarie i candidati più papabili sono Renzi e Bersani e la scelta Puppato fa si stare nel mezzo senza schierarsi ufficialmente. Per quanto riguarda la scelta del candidato Bersani a mio parere la sua possibilità l’ha già avuta di “battere” Berlusconi, 5 anni fa, e gli italiani non l’hanno scelto; la gente, non solo gli elettori di centrosinistra, chiede facce nuove, ma competenti, e un Renzi (presidente della Provincia di Firenze a 28 anni) può rappresentare questo.

    (Mauro, tesserato Pd)

    • Firma - mauro(tesseratoPD)
  2. Al Sindaco Bargiacchi: poveri vecchi e simpatici funzionari sul limite dell’età pensionabile… Avete proprio bisogno della borsa dell’acqua calda… nessun premier riuscirà a fare molto. La crisi è strutturale e globale. Bersani provvederà soprattutto a imporci la solidarietà dall’alto… sarà molto se continuerà la lotta all’evasione fiscale… Di grandi economisti a sinistra non ce ne sono mai stati! Matteo Renzi almeno ha l’energia del nuovo, ha l’onestà e la trasparenza e soprattutto ha avuto il coraggio di ricordarvi la volta di quando riusciste persino a far cadere il governo Prodi…

    (Caterina Cagni)

    • Firma - CaterinaCagni