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Soldi al vino

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Oltre 3,4 milioni di euro dalla Regione per accrescere la competitività del comparto vitivinicolo. E’ quanto prevede un bando che mette a disposizione contributi a fondo perduto per la modernizzazione e il potenziamento degli impianti di trasformazione e delle attività di commercializzazione di cui potranno usufruire sia le imprese agroindustriali che le imprese agricole di base. Le domande vanno presentate entro il 10 gennaio 2013, utilizzando l’apposito sistema operativo pratiche (Sop) di Agrea (http://agrea.regione.emilia-romagna.it). I contributi verranno erogati entro il 30 ottobre 2013, mentre già alla fine di marzo saranno comunicati i progetti ammessi a finanziamento. Il 30 luglio è invece il termine ultimo per concludere e rendicontare gli interventi realizzati.

“E’ un provvedimento importante – ha sottolineato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – che ci consente di proseguire anche nel 2013 un impegno alla modernizzazione di un comparto in forte crescita qualitativa e commerciale, vero e proprio traino dell’agroalimentare regionale e dell’export. Dal 2007 a oggi la Regione attraverso lo Sviluppo rurale e l’Organizzazione comune di mercato ha destinato a vigneti e cantine circa 190 milioni di euro per il rinnovo dei vigneti, la modernizzazione delle cantine e la promozione internazionale. Per il 2013 oltre ai 3,4 milioni del bando in pubblicazione sono previsate a vario titolo ulteriori risorse per circa 19 milioni di euro".

Il bando riguarda sia le imprese agroindustriali di trasformazione e/o commercializzazione, che le imprese agricole di base che effettuano la trasformazione della materia prima e la successiva commercializzazione. Tra i provvedimenti che potranno essere finanziati l’acquisto di impianti, macchinari ed attrezzature, arredi ed allestimenti, ma anche la creazione e/o implementazione di siti internet e prodotti software.

I contributi saranno pari al 40% della spesa ammissibile nel caso di piccole e medio imprese e al 20% nel caso di imprese intermedie. Tra i criteri che verranno considerati nella definizione della graduatoria: le percentuali delle produzioni biologiche e di qualità (DOCG, DOC, IGT); le certificazioni di qualità (OHSAS 18001, UNI EN ISO 22000/2005, UNI EN ISO 22005/2008, Standard BRC e Standard IFS), i vantaggi per l’occupazione.